
I «4,2 miliardi» da tagliare per non aumentare l’Iva di due punti
“La macchina della spending review si è messa in moto. (…) Enrico Bondi consegnerà domani al governo il cronoprogramma degli interventi previsti. E dopodomani, mercoledì, il Consiglio dei ministri avvierà la discussione sui taglio di spesa affidati ai singoli ministri, che insieme a quelli demandati a Bondi, dovrebbero garantire un risparmio di 4,2 miliardi di euro nel 2012. E insieme al nuovo giro di vite sui conti pubblici, destinato ad alleggerire il prossimo aumento dell’Iva, il Consiglio dei ministri dovrebbe varare anche il nuovo pacchetto di misure per lo sviluppo messo a punto dal ministro Corrado Passera” (Corriere, p. 10).
“Il rapporto di Bondi, che doveva essere consegnato entro il 24 maggio, (…) dovrà indicare la tempistica di tutti gli interventi necessari da qui alla fine dell’anno per identificare, valutare e quindi ridurre i costi per l’acquisto dei beni e servizi da parte dello Stato centrale e degli enti locali, sanità compresa. Il piano dei ministri procede su una linea parallela, ed anche questo con un leggero ritardo. Le proposte sui possibili risparmi di spesa nei singoli dicasteri dovevano essere pronte per il 31 maggio, ma dovrebbero essere concordate e definire entro la prima settimana di giugno” (Corriere, p. 10).
“Ieri della spending review è tornato a parlare Pietro Giarda, il ministro dei rapporti con il Parlamento che la sta coordinando. «La spesa potenzialmente aggredibile da subito è di 100 miliardi di euro» ha detto il ministro in un’intervista alla Radio Vaticana, ricordando che nel medio periodo lo stock della spesa su cui è possibile operare «è di circa 300 miliardi». Questi sono rappresentati per un terzo dalla spesa sanitaria delegata alle Regione (97,6 miliardi), per un quarto dalle altre spese delle Regioni e degli enti locali (71,7 miliardi), per il resto dalle altre spese dello Stato (95,9 miliardi), enti previdenziali, università” (Corriere, p. 10).
“L’obiettivo dei tagli è quello di evitare il rialzo dell’Iva dal primo ottobre, rinviando all’anno prossimo l’aumento, con la speranza di ridurlo rispetto ai due punti già previsti e conteggiati in bilancio. Su base annua i 4,2 miliardi di tagli fatti nella seconda metà del 2012 valgono circa 7 miliardi: a regime l’aumento di due punti dell’Iva ne garantisce 20, quindi potrebbe essere necessario un aumento dell’Iva di poco più di un punto percentuale” (Corriere, p. 10).
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