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Lezioni su guerra e pace dal “mondo di ieri” raccontato da Stefan Zweig

Di Giancarlo Cesana
26 Settembre 2024
Lo scrittore austriaco giudicò subito la Prima Guerra mondiale una follia e cercò di attivare in senso pacifista il suo circolo di amici intellettuali. Ma anche tra loro c’era timore di esprimere opinioni contro il bellicismo
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In primo piano, da sinistra, Neville Chamberlain, Édouard Daladier, Adolf Hitler, Benito Mussolini e Galeazzo Ciano in occasione della firma dell’Accordo di Monaco, nel settembre 1938

Durante queste vacanze ho letto Il mondo di ieri di Stefan Zweig (Garzanti 2014). Non conoscevo questo autore. Mi ha regalato diversi suoi libri Franco Bernardi, un vecchio amico di Bologna. Il mondo di ieri è l’autobiografia dell’autore che fa un ritratto molto interessante della sua vita e dell’epoca in cui essa è trascorsa, dal 1881 al 1942. Ho chiesto in giro ad amici se qualcuno conosceva Zweig per un parere di conferma o meno delle mie impressioni. Mi è sembrato che la maggior parte fosse ignorante come me, con l’eccezione di un paio di professori di liceo, che hanno letto Magellano, una delle sue numerose biografie storiche. Eppure Zweig fu l’autore più letto a livello internazionale nel periodo tra la Prima e la Seconda Guerra mondiale. Leggendo Il mondo di ieri si capisce perché e quanto vale la pena di leggerlo ancora oggi.

Zweig nacque a Vienna in una agiata famiglia ebraica. Descrive la sua infanzia e giovinezza come «il mondo della sicurezza», in un paese e soprattutto...

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