Gaza, mille musulmani rifugiati in una chiesa ortodossa: «Dio benedica i cristiani. Solo loro fanno qualcosa per noi»

Di Leone Grotti
23 Luglio 2014
L'arcivescovo Alexios ha aperto la chiesa di San Porfirio a tutti: «Non importa se sono cristiani o musulmani, questo è il dovere della chiesa». Una donna ha anche partorito in chiesa: «C'è la vita oltre alla morte»

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Circa mille musulmani palestinesi sono rifugiati da ieri nella chiesa ortodossa di San Porfirio nella Striscia di Gaza. La chiesa antica è stata aperta a quanti scappano dai bombardamenti nel quartiere di Shejaia. L’arcivescovo Alexios, che ha accolto tutti nell’edificio, ha dichiarato: «Vogliamo aiutare la gente. Non importa se sono cristiani o musulmani, questo è il dovere della chiesa. Ieri (lunedì, ndr) c’erano già 660 persone, tra cui due sole famiglie cristiane, oggi (martedì, ndr) sono un migliaio, per lo più donne e bambini».

Exhausted Gazans outside the Greek Orthodox Church«C’È ANCHE LA VITA». «Siamo scappati dalle nostre case e siamo venuti qui», afferma a Reuters Jawaher Sukkar, scappata con il suo bambino. «Ora però anche la chiesa è stata bombardata. Dove dobbiamo andare? Ditemi dove dobbiamo andare», insiste riferendosi a un razzo caduto ieri in un campo vicino a San Porfirio. I palestinesi accusano l’esercito israeliano di volerli uccidere e di averli bersagliati mentre scappavano, ma in mezzo all’orrore della guerra c’è anche spazio per lampi di luce: «Ieri una donna ha partorito qui in chiesa un bambino, una nuova vita. La gente dovrebbe essere speranzosa. C’è la morte ma c’è anche la vita qui», dichiara l’arcivescovo.

«DIO BENEDICA I CRISTIANI». Una donna musulmana fuggita dalla sua casa ha detto appena entrata in chiesa: «Dio benedica i cristiani. Solo loro fanno qualcosa, le nazioni arabe non hanno fatto niente per noi». «Siamo tutti fratelli, siamo una famiglia», ha spiegato Alexios a un reporter del Wall Street Journal. Poi ha aggiunto: «La moschea qui di fianco ci sta aiutando ma manca tutto: materassi, coperte, cibo e benzina, visto che ci sono continui blackout. E senza l’elettricità non abbiamo accesso neanche all’acqua».

@LeoneGrotti

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3 commenti

  1. Ale

    Il problema non è Israele ma la destra estremista che in questo momento governa Israele. Tanti ebrei non approvano quello che stanno facendo e gli stessi Usa hanno invocato una tregua. Comunque se invece di ghettizzare i palestinesi provassero a fare un’Unico stato al di sopra delle religioni e differenze etnico-religiose potrebbero diventare ricchissimi tra turismo ed innovazione tecnologica..ma così non è e si ammazzano all’infinito e questo non cambierà mai finché non si renderanno conto che mai ci sarà un vincitore, se non a carissimo prezzo per entrambi.

  2. filomena

    Personalmente credo che non esiste chi ha torto o chi ha ragione in questa situazione che è una polveriera non da oggi. Le guerre sono sempre da condannare ma credo che quelle sante hanno per così dire l’aggravante dei “futili motivi”. La maggior parte della gente con un minimo di buon senso non riesce proprio a concepire come si possa ammazzarsi a vicenda per una qualsiasi religione.
    La storia non insegna proprio nulla, non sono bastate nel passato le guerre, tanto per fare un esempio arcinoto, tra cattolici e protestanti per capire che non vale la pena proprio di morire in nome di un Dio qualunque esso sia.

  3. claudio68

    Israele, grazie all’inerzia di Usa e Ue, sta uccidendo impunemente centinai di civili di Gaza, sta massacrando degli innocenti e nessuno fa assolutamente niente. Bambini, donne e uomini hanno solo la colpa di vivere in una città-lager ma tutti fanno finta di non vedere. Ma perchè Israele viene giustificata e addirittura assecondata dal mondo occidentale nonostante le evidenti nefandezze? Chi mi può rispondere?

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