Francia. Macron «ha violato la libertà di culto in modo manifesto»

Di Leone Grotti
30 Novembre 2020
Il Consiglio di Stato dà ragione alla Chiesa cattolica e demolisce il limite di 30 persone per le Messe imposto dal governo. La pratica religiosa non può essere chiamata «non essenziale»
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Questa volta il Consiglio di Stato ha dato ragione alla Chiesa cattolica, che ha fatto ricorso contro la decisione del governo francese di riaprire le chiese al culto pubblico, ma solo per un massimo di 30 persone a funzione religiosa a prescindere dalla grandezza del luogo di culto. Ora l’esecutivo guidato da Jean Castex avrà «tre giorni» per rivedere i criteri annunciati settimana scorsa dal presidente Emmanuel Macron.

«ATTACCO GRAVE ALLA LIBERTÀ DI CULTO»

Secondo i giudici, riporta il Figaro, «il divieto assoluto e generale di svolgere cerimonie religiose con più di 30 persone a prescindere dalla grandezza dei locali, in un momento in cui nessun’altra attività autorizzata è soggetta a una simile limitazione, non è giustificato dai rischi che sono propri a tali cerimonie».

Di più, la decisione di Macron, sostenuta da Castex, costituisce «un attacco grave e manifestamente illegale alla libertà di culto, essendo sproporzionata in vista del raggiungimento dell’obiettivo di preservare la salute pubblica». Infine, il Consiglio di Stato sostiene che la libertà di culto è più importante di altre libertà: «Se alcuni stabilimenti diversi dai luoghi di culto restano chiusi», come cinema o teatri, «le attività che vengono esercitate nei luoghi di culto non sono della stessa natura e le libertà fondamentali che sono in gioco non sono le stesse».

«SUPERMERCATO SÌ, CHIESE NO?»

La pratica religiosa, insomma, non può essere definita «attività non essenziale» e deve essere permessa dal governo. Il limite delle 30 persone è stato annullato prima delle messe domenicali, che le chiese hanno quindi aperto, secondo le proprie regole, il 30 per cento della propria capienza.

Politici di opposizione e non si sono scagliati contro il «limite ridicolo» imposto da Macron e cancellato dal Consiglio di Stato. Del resto, come notato dal presidente dell’Alta Francia, Xavier Bertrand, «in base a quale calcolo scientifico il governo aveva stabilito che un supermercato di 6.000 metri quadrati poteva accogliere 750 clienti e che la cattedrale di Amiens, 7.800 metri quadrati, non può accogliere più di 30 fedeli?».

COME NEGLI STATI UNITI

Una sentenza simile era stata emessa anche negli Stati Uniti dalla Corte Suprema grazie al nuovo giudice nominato da Donald Trump, Amy Coney Barrett, che ha fatto la differenza nel verdetto (5-4). Le limitazioni imposte alle chiese dal governatore di New York, Andrew Cuomo, sono state dichiarate «incostituzionali»: «È tempo di dire chiaramente che, se la pandemia pone sfide molto serie, la Costituzione non tollera in alcune modo decreti esecutivi che riaprono i negozi di liquori ma chiudono chiese, sinagoghe e moschee».

@LeoneGrotti

Foto Ansa

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