Francia, l’indottrinamento gender è servito. Esempi di rieducazione in una scuola media

Di Leone Grotti
12 Novembre 2015
Così si «decostruiscono gli stereotipi di genere» e si fa propaganda politica con i compiti delle vacanze di «insegnamento morale e civico»

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Bei tempi quando per le vacanze gli insegnanti commissionavano agli alunni esercizi di matematica e italiano. Oggi la scuola deve occuparsi di problemi molto più seri e così studenti francesi di prima media (11 anni) si sono visti consegnare in classe, per le vacanze in occasione della Festa di tutti i santi, un compito intitolato: “Quali sono le sfide di una cultura dell’uguaglianza tra bambine e bambini?”.

PROGRAMMA NAZIONALE. La tipologia di compito conferma in pieno le preoccupazioni di chi temeva che la scuola della République avrebbe «messo in opera un vero indottrinamento di massa». L’anno scorso, infatti, dopo il fallimentare esperimento dell’ABCD dell’uguaglianza, il governo francese di François Hollande ha deciso di rimpiazzarlo con «un programma molto più ambizioso»: a partire da quest’anno, dunque, «tutte le scuole, tutti gli insegnanti e tutti gli allievi» sono costretti a intraprendere l’«insegnamento morale e civico» nei quali si deve insegnare «l’uguaglianza tra femmine e maschi» con lo scopo esplicito di «decostruire gli stereotipi di genere», insegnando teoria del gender e «identità di genere».

COMPITI PER LE VACANZE. Come si insegnano tutti questi difficili concetti? Ecco un piccolo esempio di una scuola media del dipartimento Maine e Loira. Ai ragazzini viene chiesto di definire «che cos’è un pregiudizio e uno stereotipo» e di «completare una tabella sugli stereotipi su bambine e bambini» a partire dalla visione di un video creato dal ministero dell’Educazione nazionale.

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IL CARTONE ANIMATO. Nella serie video di Vinz e Lou, nella puntata “Sotto la lente di ingrandimento“, i bambini-scienziato guardano degli insetti e si chiedono come si possa capire se siano maschi o femmine. Ai bambini-scienziato non viene in mente di identificarli attraverso la loro anatomia, non sono così retrogradi da pensare che questa abbia qualcosa a che fare con l’identità, che è piuttosto quella di genere. Perciò pensano di scoprirlo attraverso le attività. A Vinz viene una grande idea: quella di vedere se agli insetti piace giocare a calcio o no. Il ragazzo conclude di conseguenza: gli insetti che giocano a calcio sono maschi, quelli che si tengono in disparte per chiacchierare sono femmine. Ci penserà Lou, con l’aiuto di due ragazze che nel prato vicino al laboratorio giocano a calcio meglio di Maradona, a fargli cambiare idea e a insegnargli che «i cliché non rappresentano sempre la verità».

STEREOTIPI DI GENERE. A partire da questo video e da altri strumenti didattici forniti dal Ministero, agli alunni di 11 anni del collège francese viene chiesto di identificare degli stereotipi. L’obiettivo del compito assegnato è quello di insegnare che il genere non è in alcun modo collegato al sesso e che l’unico fondamento di certi stereotipi risiede nelle storture imposte dalla società. Ma il compito assegnato prosegue e oltre a chiedere ai ragazzi se «oggi ci siano ancora pregiudizi e stereotipi», domanda: «Perché bisogna lottare contro questi pregiudizi?». E ancora: «Quale slogan nel cartone animato Vinz e Lou può combattere gli stereotipi?».

PROPAGANDA ELETTORALE. L’esercizio rimanda infine al sito del governo e alla sezione dedicata all’uguaglianza tra uomini e donne, nel quale diversi video del ministro Najat Vallaud-Belkacem spiegano come il governo Hollande stia cercando di lottare contro gli stereotipi di genere e come «ci sia bisogno dell’impegno di tutti». A questo punto, le ultime due domande del compito delle vacanze riguardano concetti espressi nei filmati del Ministero: «Dopo la campagna [governativa] del 2013, quali disuguaglianze esistono ancora tra uomini e donne? Dopo la campagna [governativa] del 2013, qual è lo slogan dello Stato?».

SCUOLA DI RIEDUCAZIONE. Una delle risposte giuste sarebbe: «In Francia una donna lavora in casa un’ora e 45 minuti in più al giorno di un uomo». Lo slogan invece è questo: «In Francia, tutti gli uomini nascono liberi e uguali… tranne le donne». Non c’è da stupirsi se in tanti accusano il governo di aver trasformato la scuola francese (sempre più in crisi da ogni punto di vista) in un campo di rieducazione, dove, oltre all’indottrinamento, viene profusa propaganda politica a piene mani.

@LeoneGrotti

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20 commenti

  1. SUSANNA ROLLI

    @Gian Paolo Galasi
    Beh!, potremmo fare la proposta alle femmine di mettersi a correre dietro ad un pallone, in calzoncini, e ai giocatori uomin di mettersi vita natural durante ai fornelli! Però a guardare le femmine correre su e giù non ci saranno gli uomini -spiacente!- ma altre femmine, quelle sciancate ed acciaccate.
    Chissà, così -forse- il mondo sarà più bello!! L’alba di un giorno nuovo!!

  2. Cisco

    In compenso l’identità di genere di un governo si riconosce benissimo dagli stereotipi: ad attaccarsi all’indottrinamento di genere sono sempre le zecche anarco-radical-sinstroidi.

  3. Ma non ho capito se vi scandalizza più il fatto che le bambine sappiano giocare meglio a calcio, o che vogliano fare le scienziate e non le Casalinghe…

    1. Cisco

      @Eustachio Shiva

      Scandalizza che si voglia insegnare ai ragazzi quello che i ragazzi (e le ragazze) non crederanno mai, cioè appunto che le bambine sanno giocare a calcio meglio dei bambini e che vogliano fare tutte le scienziate come Einstein, il quale peraltro sarebbe da far studiare a Francois Holande….

  4. dudu

    ahahah su RIRO ci siete tutti. Ma saranno rastrellati solo i vip…quando passerà cirinna e scalfarotto. Colpirne uno per educarne 100. Tenendo conto che adinolfi è uno di massa, basta solo mettere a dieta lui, per per educare tutta piazza san govanni. La rivoluzione è permanente.

  5. Carla

    adesso aspettiamoci che qualche ILLUMINATO ministro italiano ADOTTI IL “METODO FRANCESE”

    1. Luca

      Mi risulta che il “metodo” (insegnare che uomini e donne hanno gli stessi diritti) sia già in uso nelle scuole italiane da almeno 40 anni.

      1. underwater

        Si, spesso con accenti femministi che propagandano la rivalità tra i sessi. Non ancora nella versione gender, e non ce ne è affatto bisogno. Secondo me, dopo tutto questo martellamento gaio, l omofobia si taglierà a fette!

        1. giovanna

          Solo una vecchia carampana ferma all’ 800 come la nostra “luca” può far finta di credere che questi corsi promuovano un’uguaglianza dei diritti tra maschi e femmine !
          Cara, evolviti, non è che la vita della maggior parte della gente normale ruota attorno al gravoso problema di chi lava i piatti in famiglia !
          Anche perché , ti do uno scoop, esistono le lavastoviglie !

          1. Luca

            Caro il mio “Giovanna”, cosa vuoi che ti dica?
            A me hanno insegnato la “parità tra i sessi” quando ero piccolo:
            non solo a scuola, ma anche a casa, al catechismo e financo agli Scout.
            Ed erano gli anni ’70.
            Tu dove sei stato, invece, negli ultimi 40 anni? Su una montagna?

          2. giovanna

            Scusa, trollina luca-dudu-antonioeustachio, ma hai dato una risposta a pera , dato che ti ho appena detto che questo problema non c’è, almeno nel nostro secolo, nel tuo, non so.
            Un corso di comprensione , che ne dici ?
            O sei troppo occupata nel corso minaccia e offendi ?
            Sei una persona veramente sgradevole, lasciatelo dire, pur con tutte le attenuanti che puoi vantare, ma sei veramente sgradevole, poverina.

          3. underwater

            Sul catechismo anni 70 e sugli Scout AGESCI, però, il troll potrebbe dire il vero. Ricordate la carta di S. Rossore del 2014, consegnata in pompa magna a Renzi dagli scout, cosa diceva? So di molti capi scout che giustamente si sono indignati per i cedimenti etici.

          4. giovanna

            Scusa, Underwater, ma accostare la parola “vero” alla troll luca-dudu fa un certo effetto ! 🙂
            E poi, non credo che nessun catechismo, mai, abbia teorizzato che la donna sia inferiore all’umo o robe simili…io darei la questione superata da più di duemila anni…

          5. underwater

            Infatti parlavo del catto-femminismo, che temo prosperi in certi ambienti. Si, è vero, “verità” in bocca ad un troll fa veramente ridere.

          6. SUSANNA ROLLI

            : ) !!

  6. Luca

    Che uomini e donne siano “uguali” dal punto di vista dei diritti civili, è un concetto che già si insegnava nelle scuole italiane degli anni ’70 (quando ho fatto le elementari). Probabilmente i francesi sentono il bisogno di fare un ripassino di educazione civica ai tanti musulmani che hanno problemi culturali nell’accettare quest’uguaglianza giuridica.

    1. underwater

      Quando i lacisti francesi fanno certe cose non pensano MAI ai musulmani. Infatti, poi, quando costoro si ribellano gridano ancora al razzismo dei bianchi. Nella loro mente esistono solo orde di vandeani.

      1. Fabio

        Vero.
        Quando un noto politico francese dice che la Rivoluzione Francese non e’ancora finita sic ( !!! ) non pensa certo ai musulmani.

  7. Emanuele

    oh, ragazzi, menomale che ‘ste teorie gender non esistono… A quando la psicopolizia?

    1. Sebastiano

      Quella c’è già. Per ora stanno procedendo a una schedatura dei “nemici”: vai sul RIRO e controlla…

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