Francia. Il governo Hollande dice no a fecondazione assistita per coppie gay e utero in affitto. Ma c’è il trucco
«Questo incontro può essere considerato come un punto di svolta per il rispetto della democrazia, ma non è una svolta per l’interesse generale dei bambini». Prima la notizia positiva: il neo ministro della Famiglia francese Laurence Rossignol ha accettato di incontrare la Manif pour tous, dopo che per oltre un anno il ministro della Giustizia Christiane Taubira aveva sbattuto loro la porta in faccia rifiutando il confronto sulla legge sul matrimonio gay.
GOVERNO HOLLANDE. L’incontro è avvenuto lo scorso 28 aprile e lo scopo della Manif era chiaro: capire una volta per tutte se il governo Hollande ha intenzione di legalizzare la fecondazione assistita (Pma) per le coppie lesbiche e l’utero in affitto (Gpa) all’interno della legge sulla Famiglia che approderà presto all’Assemblea nazionale.
E qui arriva la notizia meno buona: «Il ministro non ha una reale intenzione di condurre una politica di dissuasione a proposito di Gpa e Pma», scrive il presidente della Manif Ludovine de la Rochère in un comunicato stampa.
FECONDAZIONE FORSE. Se da una parte il ministro Rossignol ha affermato che il governo non vuole introdurre emendamenti su fecondazione e maternità surrogata, dall’altra ha precisato che aspetterà di conoscere il parere in merito del Comitato nazionale di etica (Ccne).
Il sottinteso è chiaro: se il Comitato approverà la fecondazione, il governo potrebbe agire di conseguenza senza prendersi la responsabilità diretta di questa decisione.
RESTA LA CIRCOLARE. La delegazione della Manif, durante le due ore di colloquio, ha anche chiesto al ministro se intenda ritirare la circolare Taubira che facilita la legalizzazione dell’utero in affitto: la lettera chiedeva ai prefetti di iscrivere nei registri di stato civile i bambini nati all’estero, soprattutto in India e negli Stati Uniti, tramite maternità surrogata aggirando di fatto la legislazione vigente.
La Corte di Cassazione ha già giudicato l’operazione illegittima ma la circolare è rimasta e Rossignol ha dichiarato che non la ritirerà fino a quando non si sarà pronunciato il Consiglio di Stato.
TUTTE CHIACCHIERE. Se a parole, dunque, il ministro del governo Hollande si è espresso contro la fecondazione e l’utero in affitto, in concreto ha ribadito che non farà niente per impedire che questi vengano legalizzati. Ecco perché la Manif scrive che «continueremo a restare vigili e a batterci per il diritto dei bambini ad avere un padre e una madre».
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2 commenti
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La cosa più divertente di un paese massonico come la Francia sarebbe capire su quali criteri si basi il parere in merito del Comitato nazionale di etica!
Il radicalborghese hollande sta ormai alla frutta…..