Francia. Hollande presenterà una legge per legalizzare «l’eutanasia ipocrita»

Di Leone Grotti
25 Ottobre 2014
Se il presidente seguirà i consigli del Comitato etico consultivo nazionale, non approverà né l'eutanasia né il suicidio assistito, ma la «sedazione terminale»

«Il presidente della Repubblica François Hollande ci ha detto che intende depositare un progetto di legge sul fine vita a marzo». È stato il presidente onorario del partito radicale di sinistra (Prg), Roger-Gérard Schwartzenberg, a confermare una voce che in Francia circola da settimane: Hollande baratterà una legge sull’eutanasia in cambio della fedeltà dei radicali, che hanno minacciato di non appoggiare più la maggioranza di governo.

LA PROMESSA DI HOLLANDE. Il leader del partito socialista pensa a una legge sul fine vita dall’inizio del suo mandato e a gennaio 2014, in pieno scandalo Gayet, ha dichiarato in conferenza stampa che avrebbe legalizzato l’eutanasia. Il terreno viene preparato da anni: nel dicembre del 2013 la conferenza dei cittadini ha dato parere positivo sia al suicidio assistito «per persone in grado di intendere e di volere» sia all’eutanasia «da autorizzarsi dopo un confronto tra i parenti dei pazienti e una commissione medica per malati terminali non in grado di esprimere la propria volontà».

«NO AL SUICIDIO ASSISTITO». In precedenza, nel luglio 2013, il Comitato etico consultivo nazionale (Ccne), seguendo l’esito del rapporto Sicard, si era espresso contro l’introduzione «di suicidio assistito ed eutanasia» ma aveva aperto a un cambiamento della legge Leonetti del 2005 perché venissero contemplate anche «le disposizioni anticipate di trattamento e la sedazione terminale».

eutanasia-olanda-malati-mente«SCANDALO CURE PALLIATIVE». Giovedì il Ccne ha fatto uscire un nuovo rapporto, che rappresenta la sintesi del percorso partito nel 2012 con il rapporto Sicard. La sintesi evidenzia prima di tutto lo «scandalo» del mancato accesso in Francia alle cure palliative. «L’80 per cento delle persone che dovrebbero avervi accesso, non ce l’hanno», si legge. Il testo propone dunque che le cure palliative, vera alternativa all’eutanasia, siano davvero rese disponibili a tutti. Dopo aver constatato che eutanasia e suicidio assistito «dividono profondamente» i francesi, la sintesi rilancia sulla sedazione terminale, «sostenuta a larga maggioranza dalla popolazione.

«EUTANASIA IPOCRITA». Al contrario del rapporto del 2013, però, la sintesi riconosce che la sedazione terminale presenta un problema di «applicazione» che «merita di essere approfondito». Perché, come ammesso da un membro del Ccne, Régis Aubry, parlare di sedazione terminale significa dirigersi verso una forma di «eutanasia ipocrita». Ora Hollande potrà usare questo rapporto come meglio crede ma l’accordo rivelato dai radicali fa già capire verso quale direzione andrà l’azione legislativa del governo francese.

@LeoneGrotti

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7 commenti

  1. giuliano

    spero che il compagno Hollande esperimenti su di se tale pratica “umana”, e insieme a lui possono unirsi anche le qui presenti Filomena e altri rossi che ci deliziano sempre del loro credo idiota

  2. Filomena

    “sintesi riconosce che la sedazione terminale presenta un problema di «applicazione» che «merita di essere approfondito». Perché, come ammesso da un membro del Ccne, Régis Aubry, parlare di sedazione terminale significa dirigersi verso una forma di «eutanasia ipocrita».”
    La realtà in Italia prevede già la sedazione terminale nell’ambito delle cure palliative e non mi sembra che abbia portato all’ eutanasia ipocrita.

    1. ochalan

      Questa, poi è una menzogna a cui solo i Radicali, e neppure loro, possono credere.

      1. Filomena

        Ochalan, prima di accusare gli altri di essere bugiardi, informati e studia la normativa sulla terapia del dolore e le attività dei reparti di cure palliative. I radicali non c’entrano nulla, qui si parla di una legge che consente la sedazione terminale nell’ambito della terapia del dolore, nei pazienti terminali. Prima informati e poi apri bocca.

  3. Filomena

    La sedazione terminale nell’ambito delle cure palliative è già una realtà in Italia ed è prevista in base ai principi della legge 38/2010 che tutela il diritto di ogni persona a combattere il dolore in particolare nei malati oncologici terminali.
    Questa legge inoltre prevede che negli ospedali il dolore sia un parametro che va rilevato al pari dei parametri vitali (polso, PA, respiro ecc.) e che sia adeguatamente trattato farmacologicamente.
    Se in fase terminale di malattia la persona, in presenza di dolore che non recede, richiede la sedazione profonda, il medico è obbligato ad eseguirla al pari di ogni altra cura e questo è previsto nei reparti appositi di cure palliative.
    La legge 38 infine ha permesso di considerare come LEA la terapia del dolore e il diritto a non soffrire si è esteso anche ad altri contesti di dolore sia pure diversi. Ha permesso per esempio che si possa richiedere il parto indolore con l’ anestesia peridurale in quanto diritto della donna non soffrire per mettere al mondo un figlio. Abbattere il dolore significa ridare dignità alle persone.

    1. yoyo

      La smetti di parlare di pere quando si parla di mele? Accanimento terapeutico, poi, non è neppure cattolico.

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