Contenuto riservato agli abbonati

Regime change? «L’Iran non accetterà mai un “Chalabi persiano”»

Di Giancarlo Giojelli
24 Giugno 2025
Nella notte entra in vigore il cessate il fuoco. Intanto Israele assicura: «Obiettivo raggiunto». Trump rilancia sul cambio di regime. «Ma non c’è un dopo Khamenei né un futuro per il figlio dello Scià», avverte Carmon (Memri)
Iraniani manifestano contro gli Stati Uniti e Israele a Teheran, Iran, 22 giugno 2025 (foto Ansa)
Iran, manifestazione contro gli attacchi di Stati Uniti e Israele a Teheran, 22 giugno 2025 (foto Ansa)

Il colonnello Zohar Palti, ex capo della Divisione intelligence del Mossad e dell’ufficio politico militare del ministero della difesa israeliano, non ha dubbi: «Gli obiettivi sono stati raggiunti – dice in una video conferenza con un gruppo di giornalisti e ricercatori stranieri –, la capacità dell’Iran di costruire un’arma atomica è azzerata, l’aviazione israeliana può colpire senza difficoltà, dominiamo i cieli iraniani. Dopo lo shock del 7 ottobre ci siamo concentrati su Hamas, poi su Hezbollah ma sappiamo che l’Iran è la testa del serpente: dopo la caduta del regime siriano e l’indebolimento dei suoi proxy Teheran è diventata vulnerabile. E questo era il momento di colpire».
Il regime iraniano «è un pericolo non solo per Israele, ma per tutta la regione, disponeva di migliaia di missili balistici e stava arricchendo le scorte di uranio fino al punto critico, la possibilità di costruire un’arma atomica. Andava fermato. Questo era l’obiettivo, impedire all’Iran di disporre di una bo...

Contenuto a pagamento
Per continuare a leggere accedi o abbonati
Abbonamento full
€60 / anno
oppure
Abbonamento digitale
€40 / anno

Articoli correlati