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Il colonnello Zohar Palti, ex capo della Divisione intelligence del Mossad e dell’ufficio politico militare del ministero della difesa israeliano, non ha dubbi: «Gli obiettivi sono stati raggiunti – dice in una video conferenza con un gruppo di giornalisti e ricercatori stranieri –, la capacità dell’Iran di costruire un’arma atomica è azzerata, l’aviazione israeliana può colpire senza difficoltà, dominiamo i cieli iraniani. Dopo lo shock del 7 ottobre ci siamo concentrati su Hamas, poi su Hezbollah ma sappiamo che l’Iran è la testa del serpente: dopo la caduta del regime siriano e l’indebolimento dei suoi proxy Teheran è diventata vulnerabile. E questo era il momento di colpire».
Il regime iraniano «è un pericolo non solo per Israele, ma per tutta la regione, disponeva di migliaia di missili balistici e stava arricchendo le scorte di uranio fino al punto critico, la possibilità di costruire un’arma atomica. Andava fermato. Questo era l’obiettivo, impedire all’Iran di disporre di una bo...
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