La preghiera del mattino (2011-2017)

Francesco Merlo su Repubblica gioisce perché il «papa non è più il papa»

Il Correttore di bozze è in ambasce. Era convinto che dopo quello che aveva scritto Roberto Saviano su Facebook, solo Gianni Vattimo avrebbe saputo fare di meglio. Oggi, però, ha letto sul Fatto Quotidiano l’intervista a Dario Fo e su Repubblica sia l’articolo Francesco Merlo sia l’intervista a Hans Kung, un tale che fa l’anti-Ratzinger per mestiere. E quindi il Correttore ora non sa più che pensare: a chi assegnare il premio per il giudizio più ficcante, l’interpretazione più corretta, la cronaca più super partes? Intanto, qui di seguito, i virgolettati di Merlo.

@Correttoredibox

 

YUHU
Che bello il papa che non è più papa: «Cari fratelli e sorelle, come sapete ho deciso…».
Francesco Merlo, la Repubblica

ECCO UN GIORNALISTA CHE ODIA GLI STEREOTIPI
Nell’immensa Basilica i prelati che gli fanno corona sembrano quelli di Manara e di Fellini e nella penombra, che è la scenografia naturale del cattolicesimo, c’è il vescovo smilzo e di colore e c’è l’obeso e pallido tedesco.

NON È CHE HAI VISTO TROPPI FILM?
Ma c’è pure la nomenklatura, i cardinali che Moretti faceva giocare a palla a volo, non solo Bernard Law, rimosso dalla diocesi di Boston per avere insabbiato casi di abusi sessuali. Ci sono anche Ruini e Bagnasco e tutto il clero romano e c’è ovviamente il segretario di Stato Tarcisio Bertone con la sua faccia allungata e inquietante che vagamente ricorda l’avvocato Ghedini e fa pensare ai sotterranei di Gide, allo Ior e agli scandali insabbiati.

MERLO SÌ CHE LO SA
È vero che il papa è stanco, ma soprattutto è stanco di loro, non di dottrina e di teologia, ma degli uomini del suo governo.

LA PREDICA DEL CRONISTA POVERELLO
C’era dunque anche una rabbia troppo controllata nell’aria “dimessa” che aveva (il Papa, ndr) prima delle dimissioni, una rabbia soffocata per il gioco degli eccessi, anche estetici, dentro la Chiesa di San Pietro che oggi è in tripudio nonostante le ceneri sulla testa, nonostante l’appello della quaresima che è un appello all’elemosina, alla preghiera e al digiuno.

EH GIÀ
La fragilità del papa è diventa la sua forza: «Anche ai nostri giorni, molti sono pronti a stracciarsi le vesti di fronte a scandali e ingiustizie, ma pochi sembrano disponibili ad agire».

ARIDAJE
Che bello il papa che non è più papa: «Continuate a pregare per me, per la chiesa e per il futuro papa».

CON IL DOVUTO RISPETTO
È più nazionalpopolare di Sanremo lo spettacolo del lungo addio di Ratzinger, ed è addirittura magico vedere il papa prigioniero del papa, circondato da tutti questi santi vescovi trottoloni in veste nera cinta di rosso.

ANCHE REPUBBLICA CE L’HA CON LE CULONE
Molti (i pellegrini, ndr) sono giovani, ci sono tanti preti e suore, donne in costume croato e grassone bavaresi.

SEMPRE CON RISPETTO PERÒ
Oggi si capisce benissimo che la Chiesa cattolica è una multinazionale, una holding. Ed è suggestivo pensare che anche per questo il papa si è dimesso, perché la religione di un ultraottantenne rimette la grotta di Betlemme al posto dello Ior.

PREMIO CHISSENEFREGA
Alle 13 alla pizzeria Polese mi metto a sedere con un gruppo di polacchi.

IL PAPA È RICCO!
Nel pomeriggio anche la messa del Papa non è più una messa quaresimale ma uno spettacolo pop benché i paramenti viola rendano la funzione faticosa. E però ci sono il rosso e l’oro.

PROFONDITÀ SIMBOLICA/1
E questa messa, che per un laico senza fede può essere suggestiva ma noiosa, oggi ha per tutti una speciale profondità simbolica.

PROFONDITÀ SIMBOLICA/2
Il mondo insomma, a partire da oggi, occuperà sempre di più Roma finché non sarà eletto il nuovo replicante di Pietro.

TUTTA QUESTA PLEBAGLIA
Mi sento smarrito in mezzo a tutti questi devoti che applaudono, agitano bandiere, fotografano, allungano il collo, gridano.

UN ULTIMO RIGURGITO DI PROFONDITÀ SIMBOLICA
Qui l’acqua benedetta non è l’olio sul fuoco della superstizione dell’Italia profonda, della terra del rimorso che si rifugia nel santino, nella tonaca, e trasforma anche la croce in un amuleto.

ALCUNE VERAMENTE PICCOLISSIME
«Il doloroso segreto di Dio è che gli uomini sono liberi» scriveva Sartre, piccole anime astiose ma libere.

Articoli correlati

3 commenti

  1. Alcofibras

    sic transit 64 da piazzale dei 500

    1. ruggero

      Oh caro Alcofibras….me sembrava npo’ strano!….. Che fine avevi fatto ? ah ah ah ad ogni modo senza rancore e distinti saluti.

  2. ruggero

    Il Papa non e’ piu’ il Papa invece qualche giornalista tonto era e tonto e’ rimasto!

I commenti sono chiusi.