La procedura digitale per la firma dei referendum abrogativi per la legalizzazione della cannabis e l’eutanasia ci ha proiettati verso una simulazione di quella che potrà essere la democrazia del futuro. Un grande assemblearismo digitale in cui le nuove masse virtuali rischiano di infrangersi sulle istituzioni legali. Oppure di travolgerle con l’impeto umorale della democrazia diretta.
Il bilanciamento necessario
Questa dinamica vale anche per gli attuali referendum: il pieno di firme online semplifica la procedura ed incentiva la partecipazione, ma non assicura il raggiungimento del risultato. Servirà la verifica delle firme in Cassazione prima e il vaglio di ammissibilità dei quesiti da parte della Consulta poi. Infine i cittadini potranno recarsi alle urne, dove sarà necessario raggiungere il quorum. Se la procedura virtuale semplifica, quella istituzionale garantisce un bilanciamento tra pulsioni immediate della società e poteri costituzionali.
A questi passaggi che posson...
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