Chiedeva dai 2 mila ai 2.500 euro per accorciare i tempi d’attesa per trattamenti di pma (procreazione medicalmente assistita). Carlo Cetera, medico, 62 anni, da tre anni lavorava come primario di Ostetricia e Ginecologia all’Ospedale di Pieve di Cadore. Ora si trova agli arresti domiciliari a Padova, sua paese di residenza.
Secondo la Guardia di Finanza, sarebbero almeno cinque – in due mesi e mezzo – i casi accertati di effettivo pagamento di tangenti. In questo periodo, il medico si sarebbe appropriato di una somma fra i quindici e i ventimila euro. Si presume, ovviamente, che i casi siano molti di più.
La storia ha origine da una donna che, due mesi fa, si è sentita chiedere dal primario il versamento della somma per evitare i lunghi tempi d’attesa per l’accesso al percorso di procreazione assistita. I finanzieri del comando provinciale di Belluno, coordinati dal sostituto Antonio Bianco della Procura della Repubblica, hanno accertato che, effettivamente, le richieste del dottore erano esplicite, come documentato anche da un video girato in un bar presso una stazione ferroviaria.
Il primario, che secondo le Fiamme Gialle avrebbe agito senza complici, gestiva direttamente le liste di attesa e, sfruttando i tempi piuttosto lunghi per iniziare un trattamento, proponeva ai genitori la “tangente” già al termine del primo colloquio.
Cetera si premurava di incassare il denaro personalmente fissando gli incontri, avvertendo le coppie che al telefono non dovevano mai parlare di soldi.