Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Esteri

Evergrande, la bolla immobiliare cinese può davvero scoppiare domani

Se ne parla da oltre 15 anni, adesso può succedere. Se Xi Jinping farà fallire il colosso immobiliare le conseguenze saranno disastrose

Leone Grotti
22/09/2021 - 6:25
Esteri
CondividiTwittaChattaInvia

Progetto immobiliare di Evergrande in costruzione in Cina

Di bolla immobiliare in Cina si parla da oltre 15 anni. Le città fantasma cinesi, immense cattedrali di cemento nel deserto, sono ormai diventate un genere letterario. Il vasto territorio del Dragone è disseminato di quartieri nuovi di zecca disabitati, stazioni ferroviarie da 18 binari deserte, aeroporti dove non è mai atterrato neanche un drone, colossali opere architettoniche abbandonate all’incuria e alle erbacce. Da anni le Cassandre occidentali predicono (sperando e temendo allo stesso tempo) che la bolla immobiliare scoppierà trascinando con sé l’economia cinese. Finora non è mai successo, ma adesso che Evergrande, colosso del real estate, si ritrova con l’acqua alla gola e con 84 milioni di interessi da onorare entro domani, lo spettro di una nuova Lehman Brothers con caratteristiche cinesi è tornato ad aggirarsi nelle redazioni dei giornali e nei grandi centri finanziari.

Evergrande ha 313 miliardi di debiti

Evergrande, secondo alcune stime, avrebbe 313 miliardi di debiti. Il gruppo è stato fondato nel 1996 a Guangzhou da Xu Jiayin, che nel 2017 è stato celebrato come l’imprenditore più ricco della Cina con un patrimonio di 43 miliardi di dollari. Il colosso del real estate, secondo gruppo più grande del paese, è titolare di oltre 1.300 progetti immobiliari sparsi in 280 città e negli anni ha goduto, soprattutto da parte di banche cinesi, di un prestito dopo l’altro per rischiosi progetti di sviluppo e per investimenti in settori che vanno dal calcio alle automobili elettriche fino all’industria agroalimentare, dove ha puntato su latte in polvere e allevamenti di maiali.

Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome
PUBBLICITÀ

I primi a essere spaventati dal fallimento di Evergrande sono ovviamente i cittadini cinesi: l’azienda ha già venduto 1,4 milioni di appartamenti non ancora completati, ma interamente pagati in anticipo. Che cosa ne sarà di queste famiglie e delle loro case, acquistate dopo aver acceso importanti mutui in banca? C’è poi il problema legato al mercato del lavoro: il colosso immobiliare ha circa 200.000 dipendenti, ma ne impiega fino a 4 milioni ogni anno per realizzare i propri progetti. Che fine faranno? Si passa poi al tema dei creditori locali: secondo la banca svizzera Ubs, oltre 130 banche e 120 istituzioni non bancarie vantano crediti nei confronti del colosso immobiliare. A livello internazionale, invece, il fallimento di Evergrande farebbe registrare grosse perdite a istituzioni come Amundi, Ubs, Blackrock, Pmico, Allianz, Aberdeen, Pictet, Fidelity.

Il Partito comunista non vuole perdere la faccia

Come spiegato dall’economista dell’Ispi Alessia Amighini al Giornale «lo Stato ­cinese­ attraverso le banche, finanziava le società di real estate a fronte di una domanda dovuta anche alle politiche di inurbamento». Quando si è fermata la richiesta, non si sono fermati i prestiti e dal 2014 a oggi «è stato un continuo posticipare il disastro, accumulando crediti inesigibili nelle pance delle banche: erano prestiti bancari a società del settore immobiliare che costruivano infrastrutture e case che però nessuno aveva chiesto». Ora «questo cartello di carte non sta più in piedi. E i cinesi, amanti degli investimenti azzardati, sempre fiduciosi che qualcuno aggiusterà le cose, scoprono, anche loro, che le crisi finanziarie nascono dall’immobiliare».

La domanda che si fanno tutti ora è: che cosa farà il governo? In Cina, ogni problema economico o sociale diventa immediatamente politico, dal momento che la stabilità da sempre è il valore che il Partito comunista mette davanti a tutto. Per Xi Jinping c’è anche un problema di reputazione: a luglio, in occasione del centenario della nascita del Partito, aveva rivendicato gli sforzi del regime per creare una società «moderatamente prospera» e permettere a tutti di realizzare il «sogno cinese». Il fallimento di Evergrande potrebbe schiantare in un attimo le ambizioni di milioni di cinesi che, attraverso l’acquisto di una casa o tramite un investimento finanziario, sognavano di entrare a far parte della fantomatica “classe media”.

La Cina non ama i fallimenti

È soprattutto per questo motivo che la Cina, perennemente in guerra quando c’è da difendere il successo del suo capitalismo eterodiretto da un sistema autoritario, è sempre stata allergica ai fallimenti corporate. Da anni il governo, che non lascia nulla al caso e tantomeno al mercato, non solo tiene in piedi le imprese statali, anche se fallite, ma pure quelle private, nazionalizzandole.

La prima volta che tirò il freno rispetto a questa politica fu nel 2014, quando lasciò andare a gambe all’aria la Chaori Solar Energy. Nel novembre 2020, con un comunicato inedito, la China Banking and Insurance Regulatory Commission diede il permesso alla “piccola” Baoshang Bank, con sede nella Mongolia Interna, di dichiarare il fallimento. I due casi sono comunque rimasti isolati ed è difficile prevedere che cosa farà Xi Jinping, anche se tutti sono convinti che Evergrande verrà considerata “too big to fail”.

 «Xi Jinping nazionalizzerà Evergrande»

Secondo Amighini,

«il governo scaricherà gli azionisti delle società, lasciandoli al proprio destino. Ma il problema resta perché il credito bancario è pubblico e i soldi da qualche parte devono trovarli. Quindi credo che risolveranno questa storia facendo quello che avevano detto di non voler più fare già dal 2014: la nazionalizzazione delle società immobiliari, incamerano il valore delle abitazioni per poi magari distribuirle a chi le vuole perché ne ha bisogno. Una sorta di nazionalizzazione buona, dopo aver fatto pagare gli speculatori».

Così il Partito comunista ne uscirebbe “pulito”, dal punto di vista dell’immagine, nella speranza che tutti si scordino che è proprio il regime ad aver alimentato il sistema malato di prestiti per creare colossi in grado di competere con le più grandi aziende del mondo.

«Non è a rischio il sistema»

Secondo Standard & Poor’s, invece, «è improbabile che il governo cinese salvi Evergrande, a meno che non ci sia un rischio concreto per la stabilità del sistema». Un salvataggio del governo, riporta il South China Morning Post, «minerebbe alla radice la campagna di responsabilizzazione del settore finanziario. In questo caso, il rischio di un fallimento sembra gestibile».

Nel frattempo, Pechino ha imposto una stretta sulla concessione dei mutui per limitare le compravendite immobiliari e di terreni, calate rispettivamente del 24 e del 53 per cento ad agosto rispetto all’anno scorso, come riportato dal Financial Times. Basterà? Domani è il giorno della verità.

@LeoneGrotti

Foto Ansa

Tags: CinaEvergrandepartito comunista cinesexi jinping
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Libri messi al bando dal governo di Hong Kong

Hong Kong come il Terzo Reich: il governo elimina i libri «malvagi»

27 Maggio 2023
Genitori e studenti protestano a Hong Kong contro la politica del governo che penalizza le scuole cattoliche

Il regime a Hong Kong vuole chiudere le scuole cattoliche

26 Maggio 2023
Cerimonia di benvenuto per la nave da tracciamento cinese Yuan Wang 5 nel porto di Hambantota, Sri Lanka

La Cina e il suo cappio monetario internazionale

21 Maggio 2023
Zelensky, presidente dell'Ucraina, incontra Sunak in Gran Bretagna

Zelensky ora ha le armi, ma il “fattore tempo” gioca a favore di Putin

16 Maggio 2023
Papa Francesco incontra Volodymyr Zelensky

Nessuno riesce a fermare la guerra in Ucraina

14 Maggio 2023
Una giovane ragazza protesta con un foglio bianco contro la censura a Hong Kong

Così muore la libertà di stampa a Hong Kong

13 Maggio 2023

Video

Eugenia Roccella
Video

“Una famiglia radicale”. Eugenia Roccella si racconta

Redazione
15 Maggio 2023

Altri video

Lettere al direttore

Giardino esterno di un asilo nido a Milano

Denatalità, le due “s” che stanno insieme: servizi e speranza

Emanuele Boffi
31 Maggio 2023

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Della cosa più importante non si parla mai: tra Usa e Cina noi dove stiamo?
    Lodovico Festa
  • Tentar (un giudizio) non nuoce
    Tentar (un giudizio) non nuoce
    Natalità: una questione politica e di speranza
    Raffaele Cattaneo
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Gli innumerevoli tratti che dimostrano la parentela tra sinistra e fascismo
    Rodolfo Casadei
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    I moralisti contro Springsteen e Roccella contestata
    Emanuele Boffi
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Denatalità, le due “s” che stanno insieme: servizi e speranza
    Emanuele Boffi

Foto

Foto

A cosa serve la scuola?

25 Maggio 2023
Foto

Il sistema dei media nel pensiero di Antonio Pilati

25 Maggio 2023
Un missile russo colpisce una casa a Odessa
Foto

L’impegno per un cessate il fuoco immediato

25 Maggio 2023
Marcello Pera, filosofo e senatore
Foto

Dialogo a Roma tra Pera e Camisasca (e sant’Agostino)

16 Maggio 2023
Foto

“Una famiglia radicale”. Presentazione del libro di Eugenia Roccella a Milano

11 Maggio 2023

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Via Traù, 2 – 20159 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Via Traù, 2 – 20159 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2022: euro 211.883,40. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Società
    • Obiettivi di sviluppo sostenibile
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist