
Espulsi 200 predicatori islamici dallo Sri Lanka

tratto dall’Osservatore Romano – A seguito degli attacchi di Pasqua, due persone sono state arrestate nella cittadina balneare di Negombo, già teatro di esplosioni nella chiesa di San Sebastiano, dove, in una zona a prevalenza cattolica, si sono registrati scontri nel fine settimana tra cingalesi e musulmani. Diverse persone sono rimaste ferite nella giornata di domenica, fatto che ha spinto le autorità a istituire un coprifuoco, in vigore da oggi, sebbene il portavoce della polizia Gunasekara abbia dichiarato che la situazione è ora sotto controllo.
Nonostante si tratti del primo scontro segnalato dopo gli attentati di Pasqua, non cessa in tutto il paese lo stato d’allerta per possibili ulteriori attacchi. Per la seconda settimana consecutiva, infatti, le chiese dello Sri Lanka sono rimaste chiuse. I fedeli hanno potuto seguire in televisione la messa presieduta dal cardinale Malcolm Ranjith, arcivescovo di Colombo. Al termine della celebrazione è stato letto un messaggio di Papa Francesco.
Intanto più di 600 stranieri, 200 dei quali predicatori musulmani, sono stati espulsi dal paese, a seguito di verifiche sui loro passaporti, che recavano visti di permanenza scaduti. «Data la situazione attuale nel paese», ha detto il ministro dell’Interno Vajira Abeywardena «abbiamo esaminato il sistema dei visti e preso la decisione di estendere le restrizioni per gli insegnanti religiosi».
Non cala dunque il livello di allarme e alcuni siti di social media sono stati bloccati durante la notte (tra cui Facebook e Whatsapp) «per controllare la situazione», come ha fatto sapere il direttore del dipartimento informazioni Nalaka Kaluwewa. Il blocco è stato revocato oggi.
Il presidente dello Sri Lanka, Maithripala Sirisena, si è detto impegnato nel riportare la situazione del paese a uno stato di calma, anche in vista delle elezioni presidenziali di novembre-dicembre. «Le elezioni non possono essere rinviate, quindi prima assicurerò la stabilità e sradicherò il terrorismo», ha affermato Sirisena, aggiungendo che i servizi di intelligence di otto paesi (tra cui l’U.S. Federal Bureau of Investigation e Interpol) stanno aiutando lo Sri Lanka nelle indagini.
Le autorità sospettano che gli aggressori di Pasqua avessero estesi legami internazionali, ancora di natura non chiara, mentre la polizia ha individuato come responsabili degli attentati due gruppi di estremisti islamici precedentemente poco noti alle forze dell’ordine srilankesi.
Foto Ansa
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