
Messe cancellate di nuovo in Sri Lanka. «I terroristi colpiranno entro lunedì»

Per la seconda domenica consecutiva la Chiesa cattolica dello Sri Lanka ha cancellato tutte le messe nel paese. Il cardinale arcivescovo di Colombo, Malcolm Ranjith, ha preso la decisione dopo che «una fonte straniera altamente affidabile» ha avvisato l’intelligence che i terroristi islamici hanno progettato un nuovo attacco contro «una chiesa importante».
Secondo quanto riportato da Reuters, dopo la strage di Pasqua gli islamisti hanno intenzione di colpire una seconda volta «prima dell’inizio del Ramadan», che comincerà lunedì. Per questo anche le scuole rimarranno chiuse fino alla prossima settimana, quando verrà posto un ufficiale di polizia a protezione di ciascun edificio del paese.
UNA SOLA MESSA IN DUE SETTIMANE
Dal giorno degli attentati si è svolta soltanto una messa pubblica in una chiesa, il 30 aprile. A sfidare il divieto imposto dalla Chiesa cattolica per ragioni di sicurezza è stato un piccolo villaggio, Thannamunai, dove centinaia di fedeli non hanno voluto rinunciare ad assistere all’ordinazione di un sacerdote. Per impedire il rischio di attentati, la messa è stata sorvegliata da oltre 300 soldati armati fino ai denti, mezzi blindati, 60 poliziotti, guardie speciali anti-terrorismo e check-point.
«LA COMUNITÀ ISLAMICA È RADICALIZZATA»
Il governo ha ammesso che si nascondono ancora nel paese terroristi in grado di colpire. Il problema però è più profondo e riguarda il fondamentalismo che ha preso piede all’interno delle comunità islamiche dello Sri Lanka negli ultimi 30 anni. Come scritto coraggiosamente dalla scrittrice musulmana Ameena Hussein per il New York Times, l’islam di derivazione saudita è penetrato nelle moschee e nelle scuole, costringendo l’antica comunità sufi a nascondersi. «Essere un musulmano conservatore, ovviamente, non significa essere un estremista violento. Ma per alcuni musulmani srilankesi il passo dal conservatorismo all’ideologia carica di odio dell’Isis è stato breve. Davanti a tutti questi segnali i governi dello Sri Lanka non hanno fatto nulla, ignorando il profondo processo di radicalizzazione. Troppe persone tra noi musulmani non erano consapevoli di quanto profondamente il marciume era entrato nella nostra comunità».
Foto Ansa
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