Eredità Faac, i testamenti in favore della diocesi di Bologna sono autentici. Ris di Parma dà ragione a Caffarra

Di Redazione
03 Ottobre 2013
Manini, defunto patron dell'azienda di cancelli automatici, lasciò 1,1 miliardi di euro alla Chiesa allo scopo di «mantenere l'azienda a Bologna e utilizzarne gli utili per lo sviluppo e per le opere di bene»

I testamenti di Michelangelo Manini in favore della Chiesa bolognese sono autentici. Il patrimonio della Faac, colosso dei cancelli automatici, deve andare alla curia di Bologna. La conferma viene dalle perizie eseguite dagli esperti del Ris di Parma, ai quali i pm della procura di Bologna titolari dell’inchiesta per falso si sono affidati per confermare la validità delle carte firmate dal patron della Faac. L’arciverscovo di Bologna, Carlo Caffarra, esulta: «Pensavamo e credevamo di essere nel giusto e oggi ne abbiamo avuto la conferma».

1,1 MILIARDI DI EURO. Manini, morto nel marzo del 2012, ha voluto lasciare tutte le sue azioni dell’azienda, pari a un valore di 1,1 miliardi di euro, alla Chiesa di Bologna. Ora, la curia potrà «mantenere la Faac a Bologna e utilizzarne gli utili per lo sviluppo dell’azienda e per le opere di bene» come ha indicato nel suo testamento Manini, spiegano i responsabili della Diocesi di Bologna. In favore della validità del lascito alla curia, non ci sono soltanto i tre testamenti validi, ma anche gli accertamenti sulla capacità di intendere e di volere di Manini: a quanto risulta dalle indagini condotte dai pm Massimiliano Rossi e Valter Giovannini, l’imprenditore sapeva cosa stava facendo quando redasse i tre documenti olografi che destinano il suo patrimonio alla diocesi di Bologna.

LA VICENDA GIUDIZIARIA. Dopo il responso dei Ris, la diocesi guidata da Caffarra ha annunciato istanza perché il giudice civile revochi il custode giudiziario che oggi amministra il patrimonio azionario dell’azienda. Ma la vicenda giudiziaria non si è del tutto risolta. Sull’eredità contesa da alcuni familiari di Manini e altri, infatti, pesano un’inchiesta e alcuni episodi inquietanti. Tre legali sono indagati per tentata estorsione ai danni della curia. Secondo le accuse, avrebbero fatto pressioni indebite per arrivare a un accordo, subito rispedito al mittente dal cardinal Caffarra. Nella rete è finito pure il dentista di Manini che nell’estate del 2012 rivendicò l’eredità della Faac, esibendo un nuovo testamento. Da ultimo, nel giugno scorso, lo studio del legale della diocesi fu violato da ignoti, forse un tentativo di spionaggio o di intimidazione ai danni di Caffarra e della curia bolognese.

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1 commento

  1. beppe

    bello l’accostamento delle immagini del leone e la posa di caffarra grintoso quanto basta. soccmel che forte sto cardinale.

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