Elezioni. Lucia Albano: «In Fdi sono tutelate le mie idee su famiglia, lavoro e vita»

Di Emanuele Boffi
14 Settembre 2022
Parla la candidata meloniana nelle Marche. «Una introduzione progressiva del quoziente familiare è possibile anche in Italia. E poi vorrei un liceo del Made in Italy»
Lucia Albano, Fratelli d'Italia

Lucia Albano, Fratelli d'Italia

Lucia Albano è candidata alla Camera per Fratelli d’Italia come capolista nel collegio plurinominale delle Marche. Commercialista, insegnante di informatica alle scuole superiori e madre di due figli è diventata deputata nello stesso partito il 22 ottobre 2020, a seguito delle dimissioni di Francesco Acquaroli, oggi governatore delle Marche.

Politica “per caso”

Albano, che Tempi ha segnalato nella sua lista di politici meritevoli di un approdo in parlamento, dice di essere giunta sugli scranni parlamentari un po’ per caso: «Fino alla candidatura nel 2018, non avevo mai fatto politica in maniera attiva. Però, in famiglia, l’aria che si respirava era quella, con mio padre che mi ha sempre insegnato un profondo rispetto per la gestione della cosa pubblica. Mi sono trovata a chiedermi se le mie esperienze umane e professionali potessero essere messe al servizio degli altri e così è arrivata la prima candidatura e ora questa seconda».

Quoziente familiare

Tempi ha indicato tre priorità: lavoro, educazione, famiglia e Albano ricorda che, per quanto la riguarda, ha «lavorato in commissione finanze sul quoziente familiare, ponendo all’attenzione di tutti il tema della denatalità non in maniera ideologica, ma come vera e propria emergenza demografica ed economica. Un’introduzione progressiva del quoziente familiare è possibile ed esperienze interessanti cui guardare esistono già in Francia e Germania. Per noi di Fratelli d’Italia questo è un tema centrale della prossima legislatura. Così come l’assegno unico universale, che va aumentato».

Rdc sbagliato

Da commercialista, Albano ha qualche idea anche sul lavoro, «soprattutto per quanto riguarda l’aspetto fiscale dove esiste una vera mancanza di equità tra quello dipendente e quello autonomo. E poi via il reddito di cittadinanza. Un conto è aiutare chi non ce la fa, un conto è scadere nell’assistenzialismo. Il Rdc è sbagliato innanzitutto da un punto di vista educativo: che insegnamento diamo ai nostri figli? Che si può vivere anche senza lavorare? Che tutto è dovuto?».

Un liceo del Made in Italy

Sulla scuola segue quanto annunciato dalla leader Giorgia Meloni riguardo alla creazione di un liceo del Made in Italy: «È il nostro punto di forza. A partire dalla nostra cultura e dalla nostra tradizione dobbiamo dare uno sbocco a quei ragazzi che, a partire dalle nostre eccellenze, costruiscano carriere da “manager della bellezza”, quella bellezza che Charles Péguy chiamava “una cosa ben fatta in sé”. Certo, senza dimenticare gli Its, ambiti in cui far crescere l’altro aspetto per cui siamo conosciuti nel mondo, la cura e l’amore per l’artigianato».

Nessun disagio “a destra”

A chi le chiede se, una figura come la sua, non si trovi a disagio in un partito “di destra”, Albano risponde che «no, anzi. Sento molto tutelate le miei idee su famiglia, lavoro e vita, oggi messe a repentaglio da una globalizzazione che vuole appiattire tutto, rendere tutto uguale e insignificante. Da tempo Fratelli d’Italia ha iniziato a costruire in Italia un partito conservatore in cui sento rappresentato al meglio quello che sono e ciò a cui appartengo».

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