Il Pd ha trionfato alle elezioni europee, staccando nettamente Forza Italia di Berlusconi e il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo. La formazione di Matteo Renzi ha ottenuto il 40,8% dei voti, quando mancano poche migliaia di sezioni da scrutinare. Il M5s si è fermato invece al 21,2%, mentre Fi conquista la terza piazza con il 16,8%. Superano lo sbarramento del 4% anche Lega Nord (6,27%), L’Altra Europa con Tsipras (4,04%) e Ncd di Alfano (4,4%).
I partiti che non ce l’hanno fatta sono: Fratelli d’Italia (3,6%), Green Italia (0,89%), Scelta europea (0,7%), Italia dei Valori (0,6%), SVP (0,5%) e Io cambio – Maie (0,1%).
Per quel che riguarda i seggi, il Pd ne ottiene 31, il M5S 17, Forza Italia 13, Lega Nord 5, Ncd 3, Tsipras 3, Svp 1.
AFFLUENZA BASSA. Molto bassa l’affluenza, che si è fermata al 57,22% contro il 65,87% della precedente tornata. Renzi con un tweet ha comunque celebrato la sua vittoria parlando di «un risultato storico. Commosso e determinato adesso al lavoro per un’Italia che cambi l’Europa». Oggi pomeriggio si attende il video con cui Beppe Grillo commenterà il voto. Il M5s è arretrato rispetto alle scorse elezioni politiche, dove aveva ottenuto il 25 per cento, e il leader aveva assicurato che in caso di sconfitta ne avrebbe tratto le conseguenze. Rispetto a voto del 2009, il Pd è cresciuto del 14,7%, mentre il centrodestra complessivamente ha perso più del 10 per cento dei voti. Anche la Lega è scesa dal 10,2% del 2009 al 6,2% attuale.
I VOTI. In termini di voti, il Pd è andato molto bene, aumentando di ben 2 milioni e mezzo. Nel febbraio 2013 ne aveva raccolti 8 milioni e 646mila, ieri ben 11 milioni e 100 mila di ieri. Bene anche la Lega, che arriva a quasi un milione e 700 mila. Male tutti gli altri. Anche il M5S ne ha persi quasi 3 milioni: nel 2013 erano stati 8 milioni e 691mila, ieri solo 5 milioni e 784 mila. Male Forza Italia, che paga la scissione del Nuovo centrodestra. Il Popolo della Libertà nel 2013 aveva portato a casa 7 milioni e 332 mila voti, mentre ieri Forza Italia si è fermata a 4 milioni e mezzo di voti; Ncd, con l’Udc, a un milione e 100 mila preferenze. L’altra Europa con Tsipras ha conquistato un milione e 100 mila voti, in pratica gli stessi di Sel nel 2013. Scompare Scelta Europea, figlia di Scelta Civica di Monti più fare per fermare il declino e Tabacci, che ha incassato solo 200 voti (la sola Sc ne aveva 2 milioni e 800 mila).
NCD NORD OVEST. Secondo i dati, il più votato nella circoscrizione Nord Ovest per Ncd è Maurizio Lupi con 46.409 preferenze. Lupi lascerà il posto a Massimiliano Salini, quasi 27 mila preferenze (26.940). Gli altri: Daniele Colombo (18.106), Matteo Forte (18.052), Gabriele Albertini (11.444), Guido Podestà (7.895), Silvio Magliano (7.593). Nella città di Milano il più votato è stato Lupi, secondo Salini, terzo Forte, quarto Gabriele Albertini, quinta Daniela Colombo, sesto Guido Podestà.
ALTRE PREFERENZE. Per quanto riguarda le preferenze, sono il leghista Matteo Salvini e il forzista Raffaele Fitto i candidati più votati alle europee. Fitto ne ha raccolte 275.299 voti, il segretario leghista 331.381mila in due circoscrizioni (222.720 mila nella circoscrizione Nord Ovest e 108.661 nel Nord Est). Giovanni Toti di Forza Italia ne ha ottenute 148.291. Con 182.753 preferenze l’ex presidente della Regione Sardegna Renato Soru è risultato il candidato più votato del collegio unico Sicilia-Sardegna. Al Sud, nel Pd, Gianni Pittella con 222.686 preferenze batte Pina Picierno che ottiene 213.330 voti. Per la lista L’altra Europa con Tsipras il più votato è Moni Ovadia che raccoglie più di 13 mila preferenze nel Nord Ovest. Per Ncd il più votato è Giovanni La Via nella circoscrizione Isole raccogli più di 30 mila preferenze.
VINCE IL PARTITO POPOLARE. Negli altri paesi europei, colpiscono soprattutto la vittoria degli euroscettici del Front National di Marine Le Pen in Francia e il successo dell’Ukip di Nigel Farage i Gran Bretagna. Secondo le ultime proiezioni, nel Parlamento europeo il Partito popolare è la prima formazione con 212 seggi e il 28,2% dei voti. Seguono i socialdemocratici con 186 seggi, uno in più rispetto al 2009, e il 24,7% dei voti, i liberali con 70 seggi e il 9,3%. Sostanzialmente invariati i numeri degli euroscettici (141 seggi) e dei partiti non schierati in famiglie politiche europee. L’Efd ottiene 36 seggi, gli eurodeputati indipendenti salgono a 38, gli altri partiti non allineati restano a 67 eurodeputati. I conservatori e riformisti registrano 44 seggi, mentre la sinistra di Tsipras scende a 43 seggi e i verdi restano a 55.