Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2023
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2023
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Esteri

E poi ci si chiede perché quei terroristi abbiano colpito proprio Barcellona

Mentre tutti avvertono l’esigenza di mettere in comune competenze e dati per schiacciare i jihadisti, la Catalogna va irresponsabilmente nella direzione contraria

Alfredo Mantovano
01/10/2017 - 4:00
Esteri
CondividiTwittaChattaInvia

barcellona-ansa 2

Articolo tratto dal numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti) – Come se il 17 agosto sulla Rambla non fosse accaduto nulla. Come se il mondo, non solo gli addetti alla sicurezza di Barcellona, non avesse constatato che fra le cause della morte di 15 persone che passeggiavano in un pomeriggio estivo vi sia stata l’assenza di collaborazione fra la polizia regionale della Catalogna, i Mossos d’Esquadra, e la Guardia civil.

Lo sappiamo tutti, l’attentato al centro di Barcellona è stato preceduto da una esplosione che il giorno prima aveva distrutto una casa ad Alcanar, località a un centinaio di chilometri di distanza, uccidendo due persone e ferendone altre nel danneggiamento degli immobili vicini. La polizia regionale – per l’appunto, i Mossos – aveva inizialmente imputato la deflagrazione a una fuga di gas, trascurando la circostanza che dentro l’abitazione erano stati trovati decine di contenitori di butano e di propano: una quantità incompatibile con ordinarie esigenze familiari, comunque tale da destare sospetti. La stessa polizia regionale, convinta che si trattasse di un incidente domestico, aveva omesso nell’immediatezza qualsiasi approfondimento su altre sostanze che avevano contribuito alla esplosione (fra esse, la cosiddetta Tapt, o “madre di Satana”) e coloro che dimoravano in quella casa: incluso quel Abdelbaki Es Satty, il quarantenne imam marocchino di Ripoll (Spagna), che è poi risultato essere la mente degli attentati in preparazione e di quelli che si sono realizzati. Noto da oltre un decennio ai servizi di tutta Europa, e non solo, come jihadista attivo e pericoloso.

Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome
PUBBLICITÀ

Di più: i Mossos hanno omesso qualsiasi segnalazione alla Guardia civil. Sarebbero ancora vive le vittime della Rambla se vi fosse stata adeguata attenzione e collaborazione fra la polizia regionale catalana e quella centrale spagnola? È un quesito che avrebbe dovuto inquietare spagnoli e catalani, spingendoli a dare maggiore efficienza al sistema, a rendere le informazioni immediate e circolari, a istituire organismi di raccordo, come in Italia avviene con il C.a.s.a., e a introdurre finalmente una formazione omogenea per evitare il ripetersi di buchi così clamorosi. Invece ci si ritrova nel pieno di una crisi che, iniziata all’insegna di slogan carichi di ideologia e di inettitudine nella gestione, oggi non si sa come far rientrare.

E Bruxelles non è da meno
Da un lato Carles Puigdemont, leader della coalizione anarco-trotzkista al governo a Barcellona dal 2015, in una recente intervista alla Süddeutsche Zeitung ha detto che il governo da lui presieduto «rappresenta la tradizione della Repubblica spagnola, schiacciata dall’esercito di Franco nella guerra civile». Ottant’anni dopo! Dall’altro il premier Mariano Rajoy e il suo Partito popolare, invece di disinnescare la tensione col riconoscimento di quella autonomia fiscale di cui godono Navarra e Paesi Baschi, dapprima ha traccheggiato, poi ha mandato la Guardia civil a gettare benzina sul fuoco con perquisizioni e arresti. E ci si chiede perché terroristi pur giovani, inesperti e improvvisati abbiano scelto Barcellona per i loro attentati?

Dunque, per tornare al 17 agosto, il problema non sono i singoli appartenenti ai Mossos che, intervenuti ad Alcanar sul luogo dell’esplosione, non hanno capito nulla di quanto era accaduto. Il problema è strutturale: in Catalogna si ha la presunzione di farcela da soli, anche sul fronte della sicurezza, perché la suggestione ideologica indipendentista conta di più; raccordarsi con la Guardia civil, che pure ha professionalità e informazioni maggiori rispetto alla polizia locale, ha il significato di mettersi nelle mani della polizia dello Stato occupante. Il voto referendario del 1° ottobre punta di fatto a consolidare questo deficit strutturale: mentre l’esigenza avvertita da tutti, dentro e fuori l’Europa, è di mettere in comune competenze e dati per schiacciare una aggressione tutt’altro che invincibile, a Barcellona si va a grandi e irresponsabili passi nella direzione contraria.

Si è molto discusso in questi giorni delle ripercussioni che un percorso indipendentista provocherebbe sull’economia catalana, sulla permanenza di importanti aziende in quel territorio, sulle ricadute in termini di occupazione: tutte cose importanti, ma fra le voci della crisi non ci sono pure la prevenzione e il contrasto al terrorismo? E se Rajoy finora ha mostrato incertezza e scarsa attitudine nella gestione della crisi, una questione del genere non dovrebbe interessare le istituzioni dell’Unione Europea? Sì, quelle che hanno sede a Bruxelles. Città nella quale le due forze di polizia esistenti hanno bisogno dell’interprete per comunicare, visto che ciascuna parla una lingua diversa…

Foto Ansa

Tags: attentato barcellonareferendum catalognaterrorismo
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Nohemi Gonzalez Google

Google è responsabile della radicalizzazione dei terroristi islamici?

23 Febbraio 2023
Manifestazione in Francia nel 2020 contro il terrorismo islamico dopo l'uccisione di Samuel Paty

È il jihadismo l’ideologia terrorista più pericolosa d’Europa

11 Agosto 2022
L'autore della strage di Buffalo, Payton Gendron

Le teorie cospirazioniste dietro alla strage di Buffalo

17 Maggio 2022
Un edificio danneggiato dopo il raid delle forze speciali americane in cui è morto il leader dello Stato islamico

La strategia dello Stato islamico dopo la morte del suo leader

5 Febbraio 2022
I funerali delle vittime dell'attentato alle chiese di Lahore in Pakistan nel 2015

Akash, il ragazzo che esplose abbracciando il kamikaze, è il primo Servo di Dio del Pakistan

4 Febbraio 2022
Un'immagine di propaganda del gruppo di estrema destra The Base, chiuso alcuni mesi fa in Inghilterra

La carica dei duecento pagani contro l’estrema destra inglese

10 Gennaio 2022

Video

Eugenia Roccella
Video

“Una famiglia radicale”. Eugenia Roccella si racconta

Redazione
15 Maggio 2023

Altri video

Lettere al direttore

L'Ucraina attacca le postazioni russe
News

La controffensiva ucraina si infrange contro le difese russe

Leone Grotti
10 Giugno 2023

Read more

Scrivi a Tempi

Foto

Una casa semi-sommersa dall’acqua in seguito all’alluvione in Emilia-Romagna
Foto

La notte che ha incominciato a piovere

10 Giugno 2023
Foto

Manovriamo tra due bande di curati

9 Giugno 2023
Foto

A cosa serve la scuola?

25 Maggio 2023
Foto

Il sistema dei media nel pensiero di Antonio Pilati

25 Maggio 2023
Un missile russo colpisce una casa a Odessa
Foto

L’impegno per un cessate il fuoco immediato

25 Maggio 2023

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Via Traù, 2 – 20159 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Via Traù, 2 – 20159 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2022: euro 211.883,40. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2023
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Società
    • Obiettivi di sviluppo sostenibile
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist