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Covid, Fontana racconta la «campagna studiata a tavolino» contro la Lombardia

Di Emanuele Boffi
04 Luglio 2022
Parla il governatore dopo il proscioglimento per il “caso camici”. Il linciaggio mediatico, le titubanze di Conte, i numeri della sanità. «Ci attaccano perché non sopportano i princìpi cui è ispirato il nostro modello: libertà e sussidiarietà»
Attilio Fontana
Il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana (foto Ansa)

«Io sono sempre stato tranquillo», dice Attilio Fontana. Sono giorni lieti per il presidente della Regione Lombardia: festeggia la vittoria dello scudetto del “suo” Milan e la fine della vicenda giudiziaria che lo ha tenuto sulle prime pagine dei giornali nei giorni caldi dell’emergenza Covid-19, accostando il suo nome e termini come “truffa” e “dimissioni”. «Ma io ero assolutamente cosciente che l’accusa fosse infondata», ribadisce sicuro Fontana.

A metà maggio la giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Milano, Chiara Valori, gli ha dato ragione con una formula che non lascia spazio ad ambiguità: «Il fatto non sussiste». Prosciolti dalle accuse anche gli altri indagati: il cognato Andrea Dini, l’ex direttore generale di Aria, centrale acquisti della Lombardia, Filippo Bongiovanni, il vicesegretario generale della Lombardia Pier Attilio Superti, e la direttrice acquisti di Aria Carmen Schweigl. Tutti erano finiti nel tritacarne...

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