C’è un inquietante filo rosso che lega l’elenco di una sessantina di terroristi globali pubblicato dagli Usa e i recenti allarmi lanciati per un possibile attentato in Vaticano, cuore e centro della cristianità a Roma. Un progetto terribile che parte dieci anni fa proprio dagli uomini che il 16 gennaio scorso sono stati indicati dagli Stati Uniti come “terroristi globali” e che è rimasto scritto negli atti giudiziari del processo alla cellula terroristica legata a diversi gruppi nel network di Al Qaeda: Gruppo Islamico Marocchino Combattente, Ansar Al Sunna e Ansar al Islam.
Di tutto questo dà conto un volumetto del 2006 intitolato Apriremo Roma con il fuoco (edizioni Segno) e redatto da Roberto Fiorentini, ex direttore di Radio Padania e oggi responsabile ufficio stampa della Regione Lombardia, giornalista che per anni ha seguito il fenomeno delle cellule terroristiche islamiche “nate” e “cresciute” nel Nord dell’Italia. Personaggio centrale delle “sei storie islamiche” è Laagoub Abdelkader: fondamentalista marocchino presente nel lungo elenco americano. Abdelkader fu uno dei primi a finire dietro le sbarre nel lontano 1998 quando i servizi di intelligence di mezza Europa misero a segno l’operazione “Atlante” che smantellò un’imponente filiera del terrore che partiva dall’Italia ma che toccava anche la Francia e la Gran Bretagna per finire in Belgio, paese colpito recentemente dalla rete del terrore islamico.
Laagoub è stato uno degli uomini di punta della tristemente famosa moschea di Cremona. Dopo il primo arresto del 1998, è stato nuovamente fermato nel 2004 e nel 2005 perché ritenuto personaggio di spicco del radicalismo in Lombardia; la Direzione distrettuale antimafia ne ha provato i contatti con i centri di preghiera più a rischio di terrorismo in Lombardia: Milano, Crema, Varese e Bergamo. Ingente era stato il materiale ideologico e paramilitare sequestrato nella sua abitazione al momento del fermo. E proprio tra questo materiale è spuntato l’attacco a Roma.
È un trattato dal titolo “Il sostengo della preparazione del Jihad”, firmato da Abdelkader Abdel Aziz, altro esponente fondamentalista. Fadik Fatima, consulente della procura davanti alla Corte d’Assise di Cremona, svela i contenuti del volume a disposizione di Laagoub. «Nel libro – spiega la consulente ai magistrati – si annuncia l’apertura di Roma con il fuoco per opera dei musulmani dopo la cattura di Costantinopoli. Una seconda apertura che avverrà di sicuro – spiega sempre la consulente ai giudici – con la volontà di Allah. L’apertura di Roma necessita del ritorno del califfo sul popolo musulmano come è stato annunciato dal profeta Maometto». Nelle pagine seguenti c’è l’invito alla creazione di un «esercito credente che deve avere la convinzione che lo spinge a combattere il nemico e la fede jihadista per i musulmani fa parte della loro convinzione».
L’ultimo personaggio di spicco dell’”inner circle” del fondamentalista marocchino e citato dagli statunitensi è Ahmed El Bouhali, primo imam della moschea e improvvisamente scomparso poche settimane prima dell’11 settembre 2001. In svariate perquisizioni nell’abitazione di El Bouhali furono trovati manuali per la costruzione di ordigni esplosivi, di guerriglia paramilitare, di l’utilizzo di armi da guerra, filmati provenienti dall’Afghanistan con indicazioni operative di combattimento, dispense per non farsi intercettare dai servizi segreti europei. Secondo gli inquirenti – riporta il volume di Fiorentini – Ahmed El Bouhali fu uno dei primi a trasferirsi nelle zone di combattimento del Medio Oriente dopo una precedente partecipazione al Battaglione Mujaheddin in Bosnia. Come combattente islamico. Sempre nel corso delle indagini spalmate dal 1998 al 2005, El Bohuali era finito nel mirino degli inquirenti dopo l’allarme per un possibile attentato a Roma all’ambasciata statunitense di via Veneto. Nel gennaio del 2001 si presentarono nella sua abitazione gli uomini dei reparti operativi speciali, che avevano intercettato i suoi frequenti contatti con le cellule marocchine posizionate in Belgio e pronte a compiere uno spettacolare attentato alla cattedrale di Strasburgo.