Oggi è il quinto anniversario dell’ingresso di Barack Obama alla Casa Bianca e il presidente degli Stati Uniti ha deciso di commemorarlo con un’intervista al New Yorker nella quale, di fatto, appoggia senza calcare troppo la mano la legalizzazione della marijuana.
FA MALE MA NON TROPPO. Obama non nasconde di «aver fumato marijuana quando ero giovane e la considero un’abitudine sbagliata ed un vizio». In realtà fumare marijuana non è un semplice vizio, essendo ampiamente dimostrato quali e quanti danni provoca, ma resta nelle parole di Obama il concetto che nuoce alla società. Eppure, aggiunge subito dopo, «non penso che sia più pericoloso dell’alcol», anzi probabilmente lo è di meno «in termini di impatto sulla vita dei consumatori individuali».
NÉ SÌ NÉ NO. Il presidente degli Stati Uniti continua poi affermando che «è qualcosa che io non incoraggio» e che sconsiglio «alle mie figlie», ma precisa anche che «non dovremmo infliggere ai giovani o a chi ne fa uso individualmente lunghe pene in prigione quando alcuni di quei tipi che hanno scritto quelle leggi hanno fatto probabilmente lo stesso».
«ESPERIMENTO INTERESSANTE». Obama, insomma, tirando avanti e indietro prepara il terreno per la legalizzazione della marijuana a livello federale, così come avvenuto con il matrimonio gay, definendo anche l’apertura completa al consumo della droga nel Colorado e nello Stato di Washington «un esperimento interessante».