Chi è Gemma Amprino, il sindaco di Susa che sfida il Pd “No Tav” e ha conquistato il voto di Chiamparino

Di Marco Margrita
24 Maggio 2014
Colloquio con il primo cittadino uscente della città, che difende la Valle della Torino-Lione dai teppisti “no tutto”. «A costo della nostra incolumità»

Porchietto AmprinoSusa, città di storia bimillenaria e “capitale” di quella che per le cronache è diventata la Valle del No alla Tav, domenica 25 maggio sceglierà il proprio sindaco. Lo scontro è tra l’uscente Gemma Amprino (a destra nella foto a lato) e Sandro Plano, già sindaco della città dal 1999 al 2009 e, soprattutto, da presidente della Comunità Montana, conquistata con l’accordo tra il centrosinistra e le liste della rete No Tav, intransigente oppositore alla Torino-Lione. Plano, le cui origini democristiane gli sono tornate utili per conquistare la “desistenza” con i grillini all’insegna del frontismo antitreno, cerca una vittoria simbolica.
Sull’altro fronte, Gemma Amprino, che in questi cinque anni ha pagato la scelta “dialogante” con una lunga serie di lettere minatorie e minacce, chiede una riconferma. Curiosamente, Grillo che ha dato di “peste rossa” al Pd e ha appena ospitato sul palco a Torino il leader dei No Tav Alberto Perino, appoggia il candidato sindaco Pd. Mentre l’ex sindaco di Torino e candidato Pd a governatore della Regione, Sergio Chiamparino, confessa che se fosse cittadino di Susa «non avrei dubbi, voterei la lista che sostiene Gemma Amprino» (Repubblica, 27 marzo).

Ma chi è la coraggiosa Sì Tav? Nata nel 1954, sposata, ha due figli. Insegna italiano e storia, e da molto tempo è impegnata in politica nel solco del cattolicesimo popolare. Consigliere comunale dal 1995 al 1998, rappresentante sindacale Snals dal 1998 al 2009, consigliere in Provincia di Torino dal 2004 al 2009, membro dell’Upi (Unione province italiane), vicepresidente del circolo Mcl “Impegno Sociale Valsusino”. È stata tra le promotrici del progetto culturale e turistico “Tesori d’Arte e Cultura Alpina”. Per la sua lista civica ha scelto un nome proiettato al futuro: La Nuova Susa.

«Affido al termine Nuova – spiega a Tempi – il compito di trasmettere a tutti l’intenzione di continuare ad affrontare con coraggio, fiducia, competenza e ottimismo le sfide del terzo millennio, sicuri che il futuro premierà coloro che declinano il progresso e la modernità con il lavoro onesto, la difesa della salute e la tutela dell’ambiente, avendo come guida del proprio agire il rispetto delle persone e delle istituzioni, in un clima di rassicurante legalità». Nessun cedimento alla strumentalizzazione antagonistica del ruolo di amministratore. «Per raggiungere l’obiettivo di un nuovo sviluppo in grado di garantire i servizi presenti e offrire nuove possibilità di lavoro, ho ritenuto e ritengo indispensabile incontrare le persone e partecipare a ogni tavolo istituzionale, dialogando con tutti gli enti sovracomunali, in particolare con la Regione Piemonte e con il governo italiano. Credo non si possa interpretare diversamente il ruolo di rappresentanti delle istituzioni, innanzitutto per rispetto ai miei concittadini».

Concretezza e dialogo
Non c’è solo la Tav. «Sono stati tanti  gli interventi effettuati, in risposta alle esigenze dei cittadini; tra questi mi preme ricordare l’aver applicato nel corso degli anni una delle tassazioni comunali tra le più basse della Valle, a fronte del maggior numero di servizi offerti. L’importo pari a 8 milioni 216 mila euro di interventi finanziati, relativi a scuole, strade, servizi, valorizzazione del patrimonio storico comunale, registrato nel bilancio di previsione approvato nell’anno 2014, ritengo sia la miglior prova della nostra virtuosità».

Non risparmia una stilettata agli avversari, evidenziando che «non si può parlare di sviluppo e risorse e poi screditare in ogni modo la città e la Valle. Si parla spesso di questa terra, in Italia e in Europa, ma non certo per i tesori che custodisce e per le sue eccellenze. È arrivato il momento di voltare pagina, con coraggio e fiducia nel futuro, in un clima democratico che non ammette intimidazioni di nessuna natura». È il tempo della concretezza e del dialogo, secondo Amprino e i suoi sostenitori. «Noi – dice con parole che chi conosce la Val Susa sa cosa significano – abbiamo scelto di rischiare anche la nostra incolumità pur di proteggere Susa e i suoi abitanti; abbiamo chiesto il massimo delle garanzie sui cantieri e ottenuto che a Susa trovasse collocazione, senza compromettere nuove aree, la nuova stazione internazionale. Una stazione che permetterà alla città, ora ramo secco ferroviario, di ricollegarsi alla rete italiana ed europea». Insomma, come si è capito, a Susa non saranno elezioni come altre.

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3 commenti

  1. Giovanni

    Gemma Amprino ha perso

  2. claudio

    W Gemma!!!

  3. Stefano

    Ma scusate, titolare ” sfida il PD NO TAV” fa pensare che il PD sa contro il TAV mentre la totalità o la quasi totalità del PD ameno dei vertici è per il TAV. Quindi sfida al massimo qualche isolato consigliere comunale che non ha mai minacciato né fatto violenze ad alcuno e che è stato espulso dal partito perchè no tav. Potreste essere corretti almeno nel titolare?

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