Oltre cento associazioni non governative hanno inviato una lettera aperta (qui il testo) al presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker affinché lasci cadere la proposta per una direttiva “per attuare il principio di pari trattamento tra le persone”. La bozza, nata con l’intento di combattere le discriminazioni nei confronti dei disabili, è stata poi infarcita di riferimenti all’orientamento sessuale. La sua relatrice in parlamento era stata la verde austriaca Ulrike Lunacek, da sempre aperta sostenitrice dei diritti Lgbt.
Poiché Junker ha promesso che nei prossimi mesi è sua intenzione velocizzare i lavori europei, mandando in soffitta quelle direttive che non fanno altro che rallentare la macchina burocratica, ecco che nella loro lettera le cento associazioni chiedono di interrompere l’iter anche di quella bozza proposta nel 2008. Secondo Avvenire, che oggi ha riportato la notizia, «la presidenza italiana all’Ue ha deciso di “dare nuovo impulso” alla proposta, e infatti al Consiglio dei ministri competenti, la prossima settimana, è prevista una discussione per rilanciarla».
AGENDA LGBT. Lunacek (qui in suo ritratto) è la stessa deputata che nel febbraio di quest’anno era riuscita a far approvare dal parlamento (394 a favore, 176 contrari e 72 astensioni) una relazione in cui si chiedeva alla Commissione Europea di «presentare in via prioritaria proposte finalizzate al riconoscimento reciproco degli effetti di tutti gli atti di stato civile nell’Unione Europea, compresi i matrimoni, le unioni registrate e il riconoscimento giuridico del genere». Un testo che, nemmeno troppo velatamente, chiedeva agli Stati di adottare tutti i cavalli di battaglia dell’agenda Lgbt.