Il luogo comune, qualunque esso sia, è una delle cose che al mondo difficilmente vengono sconfitte. Ci sono luoghi comuni che, ripetuti al parossismo, hanno finito per apparire veri nonostante la loro totale falsità. Limitandoci a quelli gastronomici, per esempio, c’è quello secondo cui la trippa sarebbe grassa (e così non è, ne abbiamo parlato tempo fa su queste pagine); oppure quello, fortunatamente ormai quasi debellato, che vede il burro cattivo e la margarina vegetale buona.
Qui, ne svisceriamo un altro: quello delle pietanze estive e delle pietanze invernali. O presunte tali. Una certa vulgata di orecchianti pretende di stabilire, tuttora, che un piatto si possa mangiare solo d’estate, e un altro solo d’inverno. Bravi, bene: ma perché?
Immaginiamo, per una questione di stagionalità di ingredienti. Ebbene: no. Costoro degl’ingredienti stagionali se ne fanno un baffo. Più spesso, anzi, nemmeno hanno idea di quali siano le stagioni giuste in cui si raccolgono, per esempio, le verdure. No: i loro strali, le loro teorie stralunate colpiscono quasi sempre piatti che non hanno ingredienti di stagione.
C’è chi è saltato fuori a dire che il risotto alla milanese non è un piatto estivo. What? Il riso si vende solo d’inverno? Lo zafferano col caldo sparisce dai negozi? La cipolla si trova solo in dicembre? L’inghippo sarà nel brodo, pensiamo. Ma proviamo a far mente locale: a parte che ahinoi ben pochi se lo fanno in casa, il brodo si fa con carne, acqua e alcune verdure di facile reperimento, tipo carote, cipolle, porri. Beh, poco cale: il risotto, per i sentenziatori, non va bene per l’estate. Motivo? La loro percezione personale, assurta a categoria dello spirito, a idea iperuranica. Poco importa che magari a Natale la loro zia abbia preparato delle lasagne con asparagi, naturalmente surgelati. Magari sono le stesse persone che ritengono un fritto di calamari assolutamente estivo, forse suggestionati dall’atmosfera vacanziera marinara. Ebbene: sappiate che i calamari grossi, quelli da tagliare ad anelli, si trovano preferibilmente nei mesi freddi. D’estate al massimo c’è qualche calamaretto-spillo, oppure dei bei surgelati. O al massimo dei totani, che sono somiglianti ma sono un’altra cosa. Ma per carità, quelli se li magnano, pensando di delibare veri calamari appena pescati. Per poi dire che il risotto non è di stagione.