Berlusconi, lettera a Tempi. «Perché ho scelto di porre un termine al governo Letta»
«Gentile direttore, non mi sfuggono, e non mi sono mai sfuggiti, i problemi che affrontano l’Italia che amo ed i miei concittadini. La situazione internazionale continua a essere incerta. I dati economici nazionali non sono indirizzati alla ripresa. E, nonostante le puntuali resistenze del centrodestra, un esorbitante carico fiscale continua a deprimere la nostra industria, i commerci, i bilanci delle famiglie». Inizia così la lunga lettera che Silvio Berlusconi ha scritto a Tempi, che sarà pubblicata integralmente sul prossimo numero del settimanale in edicola da giovedì 3 ottobre e di cui anticipiamo ampi stralci (i titoli dei paragrafi sono nostri).
Berlusconi si chiede quanti danni abbia provocato all’Italia «un ventennio di assalto alla politica, alla società, all’economia, da parte dei cosiddetti “magistrati democratici” e dei loro alleati nel mondo dell’editoria, dei salotti, delle lobby? Quanto male ha fatto agli italiani, tra i quali mi onoro di essere uno dei tanti, una giustizia al servizio di certi obiettivi politici?».
NE’ PULIZIA NE’ GIUSTIZIA, SOLO DESERTO. Berlusconi cita il caso dell’Ilva di Taranto, la cui chiusura è avvenuta «grazie anche a quella che, grottescamente, hanno ancora oggi il coraggio di chiamare “supplenza dei giudici alla politica”», e torna a chiedere: «Di quanti casi Ilva è lastricata la strada che ci ha condotto nell’inferno di una Costituzione manomessa e sostituita con le carte di un potere giudiziario che ha preso il posto di parlamento e governo? (…) Hanno “rovesciato come un calzino l’Italia”, come da programma esplicitamente rivendicato da uno dei pm del pool di Mani Pulite dei primi anni Novanta, ed ecco il bel risultato: né pulizia né giustizia. Ma il deserto».
NON SONO UN IMPRENDITORE FASULLO. «Non è il caso Berlusconi che conta – prosegue -. Conta tutto ciò che, attraverso il caso Silvio Berlusconi, è rivelatore dell’intera vicenda italiana dal 1993 ad oggi. Il caso cioè di una persecuzione giudiziaria violenta e sistematica di chiunque non si piegasse agli interessi e al potere di quella parte che noi genericamente enunciamo come “sinistra”. Ma che in realtà è rappresentata da quei poteri e forze radicate nello Stato, nelle amministrazioni pubbliche, nei giornali, che sono responsabili della rapina sistemica e del debito pubblico imposti agli italiani. Berlusconi non è uno di quegli imprenditori fasulli che ha chiuso fabbriche o ha fatto a spezzatini di aziende per darsi alla speculazione finanziaria. Berlusconi non è uno di quelli che hanno spolpato Telecom o hanno fatto impresa con gli aiuti di Stato. (…) Berlusconi è uno dei tanti grandi e piccoli imprenditori che al loro paese hanno dato lavoro e ricchezza. Per questo, l’esempio e l’eccellenza di questa Italia che lavora dovevano essere invidiati, perseguitati e annientati (questo era l’obbiettivo di sentenze come quella che ci ha estorto 500 milioni di euro e, pensavano loro, ci avrebbe ridotto sul lastrico) dalle forze della conservazione».
GLI ULTIMI GOVERNI. Il leader del centrodestra ripercorre poi le vicende politiche degli ultimi anni, ricordando il suo sostegno al governo Monti e, oggi, al governo Letta. Scrive Berlusconi: «Abbiamo contribuito, contro gli interessi elettorali del centrodestra, a sostenere governi guidati da personalità estranee – talvolta ostili – al nostro schieramento. Abbiamo dato così il nostro contributo perché la nazione tornasse a respirare, si riuscisse a riformare lo Stato, a costruire le basi per una nostra più salda sovranità, a rilanciare l’economia. Con il governo Monti le condizioni stringenti della politica ci hanno fatto accettare provvedimenti fiscali e sul lavoro sbagliati. Con il governo Letta abbiamo ottenuto più chiarezza sulle politiche fiscali, conquistando provvedimenti di allentamento delle tasse e l’impostazione di una riforma dello Stato nel senso della modernizzazione e della libertà».
«Alla fine, però, i settori politicizzati della magistratura sono pervenuti a un’incredibile, ingiusta perché infondata, condanna di ultima istanza nei miei confronti. Ed altre manovre persecutrici procedono in ogni parte d’Italia».
LETTA, NAPOLITANO E RENZI. «Enrico Letta e Giorgio Napolitano – scrive l’ex presidente del Consiglio – avrebbero dovuto rendersi conto che, non ponendo la questione della tutela dei diritti politici del leader del centrodestra nazionale, distruggevano un elemento essenziale della loro credibilità e minavano le basi della democrazia parlamentare. Come può essere affidabile chi non riesce a garantire l’agibilità politica neanche al proprio fondamentale partner di governo e lascia che si proceda al suo assassinio politico per via giudiziaria?».
«Il Pd (compreso Matteo Renzi) ha tenuto un atteggiamento irresponsabile soffiando sul fuoco senza dare alcuna prospettiva politica. Resistere per me è stato un imperativo morale che nasce dalla consapevolezza che senza il mio argine – che come è evidente mi ha portato ben più sofferenze che ricompense – si imporrebbe un regime di oppressione insieme giustizialista e fiscale. Per tutto questo, pur comprendendo tutti i rischi che mi assumo, ho scelto di porre un termine al governo Letta».
IL RICATTO DELL’IVA E IL VOTO. Infine la conclusione: «Ho scelto la via del ritorno al giudizio del popolo non per i “miei guai giudiziari” ma perché si è nettamente evidenziata la realtà di un governo radicalmente ostile al suo stesso compagno di cosiddette “larghe intese”. Un governo che non vuole una forza organizzata di centrodestra in grado di riequilibrarne la sua linea ondivaga e subalterna ai soliti poteri interni e internazionali».
Berlusconi dice di voler recuperare «quanto di positivo è stato fatto ed elaborato (per esempio in tema di riforme istituzionali) da questo governo che, ripeto, io per primo ho voluto per il bene dell’Italia e che io per primo non avrei abbandonato se soltanto ci fosse stato modo di proseguire su una linea di fattiva, di giusta, di leale collaborazione». Ma spiega anche di non averlo più voluto sostenere «quando Letta ha usato l’aumento dell’Iva come arma di ricatto nei confronti del mio schieramento ho capito che non c’era più margine di trattativa».
«Non solo – aggiunge -. Quando capisci che l’Italia è un Paese dove la libera iniziativa e la libera impresa del cittadino diventano oggetto di aggressione da ogni parte, dal fisco ai magistrati; quando addirittura grandi imprenditori vengono ideologicamente e pubblicamente linciati per l’espressione di un libero pensiero, quando persone che dovrebbero incarnare con neutralità e prudenza il ruolo di rappresentanti delle istituzioni pretendono di insegnarci come si debba essere uomini e come si debba essere donne, come si debbano educare i figli e quale tipo di famiglia devono avere gli italiani, insomma, quando lo Stato si fa padrone illiberale e arrogante mentre il governo tace e non ha né la forza né la volontà di difendere la libertà e le tasche dei suoi cittadini, allora è bene che la parola ritorni al nostro unico padrone: il popolo italiano».
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Da quando c’è stata la discesa in campo di Berlusconi, l’opposizione ha fatto di tutto per denigrarlo. Credo che la parte sana del paese avesse ben chiaro chi aveva scelto come guida di una nazione in continua crisi economica con la conseguente emorragia di perdita di posti di lavoro. Già con la breve parentesi del governo D’Alema riuscì a trasformare ed eliminare l’unica certezza che sino ad allora teneva a galla l’Italia con p i l accettabile, sparita tale certezza le banche cominciarono a non dare credito ai cittadini. Con la vittoria elettorale del centro destra dove erano confluito gli ex Craxiani ed una buona parte degli ex democristiani e tante altre formazioni politiche in cerca di nuove e di mantenere le poltrone. E più di 40 anni che della nostra Nazione si barcamena da una crisi all’altra spostando altrove l’attenzione dei cittadini vedi i fatti di cronica che ancora bruciano sulla pelle di chi a visto perire sotto i colpi dei brigatisti prima poi mafiosi. Ancora oggi ci occupiamo degli interessi pubblici e privati! Lasciate che sia la Magistratura ad occuparsi di lui cosi come tutti quelli che hanno sottratto illecitamente i nostri soldi e la nostra sicurezza. Come vedete le menti pensanti non si sono spenti e possono raccontare la verità sui fatti che stanno affamando il popolo Italiano che per amor di Patria ha fatto tanti sacrifici ed no è più disposto a farne altri.
la Chiesa e in particolare la Conferenza episcopale italiana hanno scelto a suo tempo di appoggiare Berlusconi, preferendolo a un uomo probo, prudente, fedele osservante, sostanzialmente moderato come Prodi, autentico esempio di virtù morali anche nel senso stretto dei dieci comandamenti. Eppure, le inclinazioni di Berlusconi, il suo stato di divorziato, il suo stile di vita, i modelli edonistici e consumistici dispensati dalle sue televisioni erano noti ben prima che dilagassero gli scandali sessuali da Noemi a Ruby. Ci voleva poco a capire quale fosse l’essenza del suo messaggio, la ragione delle sue fortune politiche: fate i vostri comodi, basta con le regole, vi libererò da chi mette le mani nelle vostre tasche e da chi vi tedia con inutili prediche. È quella che gli scienziati sociali chiamano libertà negativa .
non ho mai votato PD e penso mai lo farò….
ma dico basta Fratelli abbiamo bucato 20 di deriva etico e morale in un conflitto perenne con un uomo che non sta a me giudicare .. come uomo politico qualcosa mi sento di dire, ci ha bloccato 20 anni con i suoi problemi personali, mi auguro che passi i suoi ultimi anni a godersi ciò che il signore gli donerà ma innocente o colpevole se davvero vuole fare il bene dell’Italia a mio avviso farebbe bene a ritirarsi ed a lasciare che gli Italiani pensino ai problemi dei giovani del lavoro alla famiglia ed alla solidarietà con tutti i fratelli del mondo
buona giornata
Ho sempre votato Berlusconi e non mi pento di averlo votato, ma stavolta non credo proprio che lo voterò. E’ vero che avversari politici, magistrati, e persino alcuni alleati, hanno fatto di tutto per non farlo governare, ma ora deve capire che ha fatto il suo tempo, e lasciare ad altri il non facile compito di guidare l’alternativa alla becera sinistra.
Se non avessero il nemico da linciare i sinistri non saprebbero cosa fare (storia insegna).
PS: anche per Geninazzi, l’uomo con la faccia sua, è giunta l’ora di ritirarsi
Piccola nota di colore.
agli amici della redazione di Tempi: ma la foto che avete messo all’inizio dell’articolo e che ritrae il “noto pregiudicato” vi è stata passata dall’addetto all’immagine del noto pregiudicato o faceva parte della collezione personale di Amicone di foto autografate del “sommo leader”????
Avete messo una foto di almeno 10 anni fa!!!! e va bene che un po di servilismo ci può anche stare ma così “sdraiati” è proprio un’esagerazione………., dignità, dignità…….
Sig. Ortelli, al di là di quelle che sono le Sue legittime idee politiche, Le chiedo di avere un po’ di rispetto nei confronti del dott. Amicone, Direttore del giornale che ci ospita, perché non è possibile che in Italia gli unici giornalisti rispettati siano quelli che si schierano contro Berlusconi e che mi permetto di definire “diversamente prezzolati” (Uno su tutti: Barbapapà).
Sig Giovanni: sono convinto che nonostante le Sue condivisibili perplessità nella remota ipotesi che non dovesse scattare alcuna interdizione e Berlsuconi fosse ricandidabile, nel segreto dell’urna Lei lo rivoterebbe. E lo sa perché? Perché anche Lei, per quanto deluso dal Cav, ascoltando le invettive e le balle di questi sinistrorsi avrebbe come reazione naturale quella di rivotarlo pur di non darla vinta alla sinistra!
Per il resto non so se, una volta fuori Berlusconi, Alfano o chi per lui sarà capace di guidare il centro-destra verso la vittoria. Certo, una mano ce la daranno sempre i sinistrorsi con la loro proverbiale antipatia,
Ma dovrebbe comunque scontrarsi con i problemi strutturali della nostra democrazia, ovvero: l’eccessivo potere delle Procure e di una famigerata corrente della Magistratura e lo strapotere dell’alta finanza, da tempo schierata dalla parte della sinistra.
In ogni caso, come ho testimoniato in altri post, non ho condiviso lo strappo di Berlusconi, che ho ritenuto un gigantesco favore fatto alla sinistra, ma ho accolto con gioia la sua retromarcia.
Una scelta che molti beffeggiano per una ragione molto semplice: approfittando della lotta tra colombe e falchi si erano levati in volo una miriade di sinistri avvoltoi, rimasti, ancora una volta, a bocca asciutta!
Caro Sig. Vitus 1976, grazie per riconoscere il mio diritto ad avere un’idea politica. Per quanto riguarda il rispetto che è dovuto ad Amicone come a chiunque altro, non posso che concordare con lei. Ma questo non significa che bisogna tacere quando si è in presenza di atteggiamenti sfacciatamente “accondiscendenti” solo perchè il giornale che ci ospita vive grazie ai sostaziosi aiuti del “noto pregiudicato”. Visto che parliamo di Amicone, devo dire che ieri sera, alla trasmissione televisiva di Porta a Porta, abbiamo assistito ad una performance di Amicone veramente superlativa. E’ stato fantastico vederlo affannarsi mentre si arrampicava sugli specchi arrivando ad affermare che il si alla fiducia al governo da parte del “noto pregiudicato” è stato un atto per rendere il governo più forte per il bene del paese……. grande Amicone!!!!!
Infine, visto che lei parla con tanta enfasi del rispetto dovuta agli altri, incominci ad avitare termini volutamente dispreggiativi verso i suoi avversari politici, o forse nemici, dipende da come è abituato lei. Anche perchè, esprimendosi in questo modo, rischia di essere preso per uno di quei “sinistrofobi” così presenti sulle pagine di questo giornale.
Non so, ma secodo me voi cattolici “integralisti” (non so come definirvi, voi che non sopportate don Gallo e tutta quella rumenta lì: non è per offendervi, è per identificarvi) non state passando un bel periodo. A parte che vi mettono il nano in galera, da un lato il papa si fa intervistare da Scalfari e gli dice che il proselitismo è una solenne sciocchezza; il vostro leader di riferimento, invece, scrive missive a Tempi – a Tempi!, che tirerà diecimila copie e ne venderà mille. Il PdL fa un po’ di teatrino e fa finta di spaccarsi, ma se succede veramente, vi tocca rimanere con Bondi, la Santanchè e la Biancofiore. E con Capezzone: roba da diventare stiliti immediatamente.
Siamo messi male noi che da vent’anni votiamo PD e succedanei: ma voi siete messi peggio, molto peggio.
Non so cosa pensino i “cattolici integralisti”, che peraltro non credo frequentino queste pagine, sempre ammesso che esistano. Non so nemmeno cosa esattamente vi aspettiate voi insipienti integrali perché non capisco cosa vi stia a cuore, visto che la sana dottrina vi da fastidio e questo è preoccupante.
In generale i cattolici hanno a cuore il bene comune. In genere questo richiede anche un governo solido, che prenda decisioni (ovviamente senza sfidare la legge morale naturale), però questa è una regola, ci sono le eccezioni, le decisioni politiche si prendono in coscienza. Può darsi pure che la coscienza suggerisca di preferire la fiducia (qui il discorso riguarda ovviamente per lo più i parlamentari).
Io stò con Berlusconi. Magistratura “Democratica” è la continuazione delle Brigate Rosse.
ecco, bravo, continua a stare con Berlusconi!!!!
Gentile Redazione,
è possibile cancellare tutti i miei interventi su questo blog? Vedere il mio nome accanto a quello di un mentecatto che equipara Magistratura democratica alle Brigate rosse mi fa vomitare.
Io concordo sulla proposta di cancellare tutti gli interventi di Manlio Pittori. La qualità del dibattito non ne soffrirebbe in alcun modo.
Inviterei Manlio Pittori e Italo Sgrò a ripetere a memoria una frase, storicamente attribuita a Voltaire, che dice: “non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita perché tu possa dirlo”.
Al termine di questo esercizio inviterei costoro a visitare il sito http://www.magistraturademocratica.it, cliccando sul link “la nostra storia”, e scaricare i documenti allegati.
Leggendoli capirete che la caratterizzazione politica è addirittura rivendicata da chi fa parte di questa corrente!
Nel frattempo le colombe si sono compattate per salvare il Governo. Ottimo intendimento, ma la domanda mi sorge spontanea: se ci tenevano tanto a salvare il Governo, perché hanno firmato con tutti gli altri parlamentari del Pdl la lettera di dimissioni senza data, rimessa nelle mani di Berlusconi perché ne facesse quello che voleva? E’ stato quel gesto a determinare il primo smottamento della maggioranza e del governo, le dimissioni dei ministri chieste da Berlusconi e dai falchi ne sono state solo la naturale prosecuzione.
Più in generale, vorrei dire che io, in linea di principio, sono per la “governabilità” (per citare Forlani) e contrario alle elezioni anticipate (tanto più se così vicine alle precedenti). Ma se penso che con lo scioglimento del Parlamento decadrebbe anche l’improvvido e nefasto ddl Scalfarotto a favore della normofobia e contro la libertà di manifestazione del pensiero, allora la tentazione di tifare per le elezioni si fa forte.
Il mio contributo lo prendo in prestito da un grande poeta: La guerra più terribile è quella che deriva dall’egoismo, e dall’odio naturale verso altrui, rivolto non più verso lo straniero, ma verso il concittadino, il compagno.
Giacomo Leopardi
Che tristezza: nella notte di speranza del trionfo della ragionevolezza per un Lupi che rinsavisce un Amicone rincoglionisce. Vabbé, visti i costi di questa fulgida difesa della democrazia almeno sappiamo dove tagliare i costi (visto che in famiglia l’IVA non possiamo aumentarla a quei coglioni dei nostri amici che vengono a trovarci… comunisti!): il rinnovo dell’abbonamento alla grancassa del Sig. B è decisamente sacrificabile. Vs. diversamente affezionato lettore.
Paolo, abbonati al bollettino del quirinale. L’Iva te la pagherà la Merkel
Silvio Berlusconi non mi sembra un gran problema.
“Tempi” mi sembra un problema enorme. Il giorno in cui chiuderà sarà sempre troppo tardi; ma gli amiconi son fatti così: abituati a far danni, tanto dopo c’è sempre qualcuno che li tira fuori dai guai. Per fortuna il clima è cambiato, e non se ne trova uno che difende ancora il ghetto di Carate Brianza…
Leggo spesso e commento poco.
Ma questo commento di Frank vale un commento.
Frank, mi addolora vedere che siamo ridotti cosi’. Tu sai di che parlo. Che astio!
Quando parli di astio non so di che parli, lo dico sinceramente..
Se, come questo settimanale, si gioca ambiguamente a fare i finti custodi di un’incidenza pubblica che in realtà è l’ultimo colpo di coda di una nostalgia egemonica – e questo sì che addolora -, beh, allora almeno si abbia il coraggio di sentirselo dire in faccia.
Forse invece che “allineati e coperti” dovreste sforzarvi di essere un po’ più laici.
Ma non ne avrete il tempo. Ed è solo colpa vostra.
Forse non è astio. Sarà rancore, non so. Quello che so è che non è bello.
Se ho turbato il tuo senso estetico, mi spiace.
Certo che se per anni ci si rifiuta di guardare la realtà arrocandosi su posizioni ideologiche, poi, certamente, il risveglio è brutto.
Caro Frank, due punti seguito da punto e virgola? Questa è una venalità da brianzoli di adozione
Letto il tuo commento, suppongo che tu sia docente di italiano presso il glorioso Istituto Scolastico don Carlo Gnocchi
In Italia se si candidasse un nuovo e sorridente Hitler verrebbe votato.
In Italia se si ricandida Berlusconi verrebbe votato.
Un baluardo sui valori della famiglia, dell’onestà e della morale cattolica come Berlusconi, come viene visto da un settimanale come TEMPI?
Che bello potessimo introdurre una legge che permetta di “pesare” il valore di un voto in base al Q.I. (Quoziente di Intelligenza).
Chissà che sorprese dopo i sondaggi e gli scutini
Maestrale
dopo l’ultima tua frase hai mostrato a tutti che probabilmente quello che voterebbe per un nuovo hitler sei proprio tu
Ma te lo immagini hitler che mentre governa permette a quattro scalcagnati magistrati di metterlo alla gogna per vent’anni?
Dai ragazzi, ragioniamo. Come si può pretendere che uno venga linciato dal Potere per 20 anni e se ne stia buono senza agire? I maestri di guerra civile, se messi alle strette, piagnucolano e si arrampicano sui vetri come verginelle; maddai!!!
Hanno “vinto” le elezioni con un loro programma, che lo applichino senza pretendere che tutti siano daccordo con loro.
Vorrei vedere cosa succederebbe se Napolitano scalzasse Letta per mettere al suo posto un estraneo non eletto da nessuno, in barba a tutte le Regole Democratiche.
Berlusconi, con tutti i suoi difetti, ha sempre collaborato, ha fatto opposizione quando ha perso le elezioni senza fare una piega, ha sempre giocato aviso aperto esponendosi di persona.
I truffatori benpensanti non ci avranno mai, con o senza il Berlusca.
Mah, secondo me, uno messo come Berlusconi che scrive una lunga missiva (una missiva!) a Tempi, tanto bene non deve stare. Magari avrà pensato: ‘sto Tempi lo distribuiscono gratis con Il (mio) giornale, che almeno serva a qualcosa.
Ma no, non è possibile: più semplicemente, padron Silvio non sta bene. E quindi scrive una lunga missiva (missiva!) a Tempi.
La lettera di Berlusconi è la solita accozzaglia di menzogne, mezze verità, omissioni e salti logici che possono sedurre solo delle menti deboli o male informate, per cui non ha senso star qui a commentarla più di tanto. Tra l’altro noto che i grandi difensori di Berlusconi continuano a ripetere il mantra del complotto giudiziario della sinistra comunista, ma MAI una volta, ripeto MAI, che argomentino in maniera CIRCOSTANZIATA perchè ritengano che la ricostruzione dei fatti che ha portato Berlusconi ad essere condannato con sentenza definitiva come evasore fiscale e come corruttore nel lodo Mondadori non sia veritiera e che Berlusconi sia innocente. D’altro canto Berlusconi è un imprenditore che ha fatto le sue fortune iniziali nel business dell’immobiliare, non proprio la più pulita delle attività d’impresa (nella Milano di quegli anni faceva i soldi nell’immobiliare anche Ligresti – tanto per citare un caso – e sappiamo come è andata a finire), si è circondato sin da subito di personaggi più che discutibili (Mangano in primis), ha fatto parte di una loggia massonica, è stato oggetto di diversi indagini giudiziarie già nel corso degli anni ’80 e ben prima di scendere in politica, ha sfruttato l’amicizia di Craxi e dei socialisti che gli hanno dato una bella mano con le concessioni televisive, altro business non proprio “pulitissimo”, e quando Craxi è venuto meno è sceso in politica, ovviamente per fare il bene degli Italiani (e dato che c’era legittimamente si è dato la pena di non danneggiare troppo le proprie aziende ed i propri procedimenti giudiziari). Nel corso degli anni, lui che è cattolico di famiglia ma che non sembra dare gran peso agli insegnamenti cristiani nella sua vita personale (i vari divorzi mi sembra parlino già chiaro di loro, senza dare peso ai pettegolezzi su Ruby&Co e lasciando da parte tutti i reati che gli sono stati addebitati), si è strumentalmente fatto paladino dei valori della Chiesa, ricevendo in cambio la merce per lui più preziosa, ossia i voti. Voti che gli sono stati necessari per farsi scudo dei numerosi processi a suo carico, alcuni del tutto pretestuosi, altri decisamente fondati. Molto ha potuto la prescrizione (una forma di “assoluzione” a disposizione dei soli ricchi), altrettanto hanno fatto le leggi “ad personam” volte a depenalizzare i reati per cui era indagato, tuttavia la necessità di garantirsi una maggioranza che gli consentisse l’immunità lo ha portato negli ultimi difficili anni ad aumentare i favori concessi qua e la, i bonifici alle olgettine per comprare il loro silenzi, i rapporti con personaggi di specchiata moralità come Lele Mora, Tarantini e De Gregorio. Certi tipi di frequentazione inevitabilmente conducono al baratro e così Berlusconi si è ritrovato adesso con la prospettiva di una imminente decadenza parlamentare, la incandidabilità e quindi la fine di ogni possibilità di salvaguardia politica dal carcere imminente, che gli è minacciato su più fronti. Gli è rimasta una sola via d’uscita, per quanto disperata: far saltare il banco nel modo più repentino possibile, spingendo per le elezioni immediate. In questo modo gli sarebbe infatti tecnicamente possibile interrompere il processo della decadenza, ricorrere a fine ottobre nei confronti di quella che sarà la sentenza della corte d’appello di Milano sull’interdizione dai pubblici uffici, guadagnare così qualche mese di “agibilità politica”, contare nelle elezioni in questo periodo, solleticare la fantasia degli elettori con qualche nuova sparata ad effetto (va bene anche se totalmente irrealizzabile, d’altra parte che non sia importante saper tener fede alle promesse è dimostrato dalla storia di questi ultimi 20 anni), vincere le elezioni e cambiare le regole “pro domo sua”. Uno scenario dalle possibilità di riuscita quasi nulle (non a caso non c’ha dormito per 55 notti), ma l’unico che gli possa consentire una via d’uscita. Altro che scelta a favore del popolo italiano vessato dalle tasse! In tutto chiesto, e qui chiudo scusandomi per la prolissità, quello che non capisco è la retromarcia di Amicone: me lo ricordo benissimo questo inverno quando girava per le trasmissioni di La7 dicendo che per il centrodestra era arrivato il momento di una nuova stagione e che non era serio continuare a restare appesi all’iniziativa di un signore di 77 anni ormai politicamente logoro. Cosa è successo da allora? Chissà, d’altro canto le vie dell imbonitore Berlusconi sono infinite…
Tempi ultimo baluardo berlusconiano. Amicone manco fosse Sallusti…
Tra Amicone e Sallusti difficile scegliere…… anche se Amicone, bisogna ammetterlo, ha dalla sua una marcia in più che gli viene dal suo essere un “veterociellino”.
Il Papa dialoga con Scalfari, Berlusconi con Tempi. Sono un po perplesso su quale sia il punto di riferimento di questo giornale.
non sono perplessa caro Marco. il punto di riferimento di questo giornale è evidente. il confronto con altra stampa rende facile i distinguo.
Il Papa dialoga con Scalfari, Berlusconi con Tempi. Sono un po perplesso su quale sia il punto di riferimento di questo giornale
Ho inviato mezz’ora fa un commento. E’ stato da voi approvato per la pubblicazione?
se sì a che ora lo pubblicherete?
Grazie
Che tristezza che provo per Tempi e per Amicone che anzichè favorire un dibattito e un confronto tra le diverse parti e cercare di promuovere il dialogo, l’ascolto per la costruzione del bene comune, fa invece da “megafono” a chi non ne ha proprio bisogno ed esprime posizioni indifendibili, suscitando solo così le reazioni delle opposte “tifoserie” condire di livore, insulti e nulla di positivo da quello che leggo stasera qui sul vostro sito.
Complimenti è proprio una bella azione civile la vostra! Un giornale deve esprimere di certo una propria originale posizione ma ha la responsabilità di aiutare i propri lettori a formarsi giudizi obiettivi senza fare il partigiano per il solo gusto di mettersi controcorrente come sempre più spesso vi capita.
E questo in barba anche ad alcune indicazioni che i responsabili dell’area culturale a cui fate riferimento hanno (evidentemente invano) proposto.
Difficile dargli torto. dopo l’accanimento giudiziario cui è stato fatto oggetto perchè si oppone alla sinistra da 20 anni.
E soprattutto sull’ILVA.
Però è meglio che ascolti Alfano, adesso.
Mi scusi ma se berlusconi non avesse avuto “amici”di un certo peso,nei mitici anni 80,sarebbe al fresco da allora,
Finiti gli amici (diciamo espatriati) fonda un partito,i protettori sono spariti,la giustizia lo cerca,risposta:complotto comunista,perché non dice chi gli diede nel 1977 8 miliardi in contanti? Soldi veri non teoremi da giacobini
ecco uno che crede ancora alle favole…….
Se mio nonno cominciasse a fare i ragionamenti di cui all’articolo dopo aver :
-sostenuto che Gheddafi e gli altri dittatori erano benefattori da accogliere con tutti gli onori
-aver passato nottate a fare “burlesque” con allegre signorine ed essere lasciato per questo dalla moglie
-aver fatto votare il parlamento che una ragazza di facili costumi con cui passava le serate era la nipote di Mubarak
– essere condannato per evasione fiscale
inizierei a pensare che mio nonno inizia a sentire le fatiche dell’età e con tanto affetto gli consiglierei di vivere sereno in famiglia per ritrovare la serenità e i valori perduti
Come al solito Berlusconi è un “rivoltafrittata”. La verità è che quando ancora si doveva ancora decidere sull’IVA in Consiglio dei Ministri, lui aveva già deciso (e si dichiara il più democratico del mondo, meno male ….) e obbligato i suoi parlamentari, senza discussione, a preparare le dimissioni per salvarlo dalla decadenza. Quando Letta ha preso atto che parlamentari e ministri del PDL non avrebbero assicurato il passaggio dei decreti necessari per evitare l’aumento dell’IVA, ha giustamente chiesto il chiarimento e l’aumento non è stato scongiurato. Chi “ciurla nel manico” e deforma la realtà a suo favore è sempre e solo Berlusconi. La condanna penale è definitiva e non l’anno presa dei giudici comunisti ma la corte di Cassazione. Tutti disonesti e venduti contro di lui ? O forse la sentenza semplicemete fa riflettere sul suo modo disinvolto di gestire le faccende private dlle sue aziende? Figuriamoci quelle pubbliche !
c-a-z-z-a-t-e
Ma lei capisce lo scarto di quanto dice con quanto la gente vive ormai da anni?
Lo capiscono le persone che stanno vicino a lei?
Quel che ha fatto è così irragionevole che non ha bisogno di ulteriori commenti.
Famiglia Cristiana e Avvenire hanno espresso giudizi durissimi contro Berlusconi. Sono curioso di leggere l’articolo intero per vedere cosa abbia coraggio di affermare per tentare di giustificare la fine di un secondo governo in dodici mesi.
caro sergio, avvenire lo leggerei ancora, forse, FC neanche sotto tortura. mentre gli altri due PAPI se la suonano e se la cantano su repubblica un grazie al nostro piccolo grande uomo che che da solo cerca di affrontare il mare di melma dei parassiti italiani. ps. cara danielona, non pretendiamo la tua testa, tu lo sai cosa vogliamo noi. sei grande grande grande…..
Ma il noto pregiudicato continua a pensare che veniamo tutti da Marte???? o forse è lui che pensa di venire da Marte…… a Luigi Amicone il compito di illuminarci…….
Ci sono circa 8 milioni che lo hanno votato, fai te 🙁
Chiedi spiegazioni alla signora Toniolo sopra
Per la verità i voti del PDL sono stati poco più di 6 milioni. Per quanto riguarda la Signora Toniolo, penso che sia meglio stendere un velo pietoso….. a chi ragiona solo come “tifosa dura e pura” c’è poco da dire.
Leggiti attentamente la lettera di Berlusconi e attentamente l’articolo
https://www.tempi.it/perche-le-telefonate-private-di-napolitano-non-si-possono-rendere-note-mentre-quelle-di-berlusconi-si#.Ukru8VPnetZ
ed i commenti ai commenti di Amicone.
Io aggiungo una cosa: non voto Berlusconi dal 94 e credo che abbia fatto grandi errori in politica (ma non solo errori !!!).
Questo pomeriggio per caso ho ascoltato la senatrice Pezzopane (PD) al programma satirico radiofonico “un giorno da pecora”, rai radio2 .
Questa senatrice è Vicepresidente Giunta autorizzazioni Senato, CHIARO?
Ed ha parlato della decadenza di Berlusconi con una leggerezza, con una naturalezza, con un cinismo (si tocca argomento Berlusconi che non dorme da 55 giorni, commento della senatrice “è la vecchiaia, nemmeno mia mamma dorme bene”) tale che sembrava una quattordicenne che sparla con le amichette del più sfigato della classe.
Queste cose delicatissime che stanno segnando il destino di un paese non dovrebbe nemmeno accennarle in pubblico, dovrebbe avere un contegno e una riservatezza esemplare, oggi (è andata in onda OGGI 1 ottobre) basta mezza parola sbagliata per mandare tutto all’aria (si è sempre responsabili col culo degli altri), la Pezzopane dovrebbe comportarsi come un cardinale che entra in conclave.
Ora prova a illuminarti pensando di essere tu quello sotto giudizio e vedi i giudici alla “Pezzopane” che si danno di gomitate e scambiano furtivi sorrisini…
Le elezioni le considero una sciagura (io, Amicone non so): ma se ci arriviamo ben pochi possono chiamarsi fuori dalle responsabilità.
Caro Andrea, ti assicuro che ho letto attentamente sia la lettera del noto pregiudicato che i commenti del chiarissimo Amicone.
Comunque, non capisco tutto questo tuo livore nei confronti di una “poveretta” come la Pezzopane. In fin dei conti non fa altro che quello che fanno tutti gli altri su sponde diverse. Il problema vero è che ci sia la necessità di un altro “grado di giudizio” prima di decidere la decadenza da senatore di uno che ha subito una condanna definitiva (per favore non venirmi a dire anche tu che è stato condannato ingiustamente da giudici comunisti, perchè ormai non ci crede più neanche “l’untuoso” Ghedini). Chi ha subito una condanna definitiva, anche se è senatore, sconta la pena e basta, così come avviene in qualsiasi paese civile del mondo.
Purtroppo non posso cogliere il tuo invito ad illuminarmi mettendomi al posto del noto pregiudicato, per il semplice fatto che io non frodato il fisco e non ho una condanna definitiva.
Tu di che se si va alle elezioni ” ….ben pochi possono chiamarsi fuori dalle responsabilità”, ecco, appunto, tutto si risolverebbe se, per una volta, il noto pregiudicato facesse un sincero atto di assunzione di responsabilità per tutto quello che ha combinato nella sua vita e si ritirasse a vita privata circondato dall’affetto dei nipoti e del cagnolino Dudù.