Berlusconi: «Con Renzi solo per le riforme. Via ad una Repubblica presidenziale e a modifiche Corte costituzionale»

Di Chiara Rizzo
19 Febbraio 2014
Lungo incontro tra il presidente in pectore e il leader di Fi. Gli incontri proseguiranno con la delegazione del Pd e con quella dell'M5s guidata da Beppe Grillo

Matteo Renzi ha incontrato il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, con i capigruppo di Camera e Senato Renato Brunetta e Paolo Romani. L’incontro è durato più del previsto: un’ora e venti minuti. Forza Italia conferma che darà il proprio appoggio all’esecutivo solo per le riforme delineate: tra queste, però, Berlusconi ha introdotto nuovi temi.

«SOSTEGNO PER LE RIFORME». Berlusconi ha spiegato che «abbiamo toccato molti temi di ciò che governo e Parlamento dovranno affrontare sia per quanto riguarda la legislazione normale, sia per la riforma molto importante degli assetti istituzionali del paese. Il paese ha bisogno di diventare governabile, cosa che per il momento non è». Ha quindi aggiunto: «Lo posso dire avendo avuto esperienze di governo. So che i nostri padri costituenti avendo timore di un regime dal quale erano appena uscita divisero i poteri tra le camere parlamentari, la corte costituzionali e il capo dello Stato. Il presidente del consiglio può esercitare un potere di rappresentanza, ma stringi stringi ha di fatto solo il potere di stilare l’ordine del giorno del consiglio dei ministri, e le sue misure non hanno l’efficacia di quelle proposte da altri governi: ogni decreto legge dev’essere sempre rivisto per esempio dal presidente della Repubblica. Io credo che vada rivisto questo assetto costituzionale».

«RIFORMA DELLA CORTE COSTITUZIONALE E REPUBBLICA PRESIDENZIALE». Il leader di Fi ha ribadito che c’è un accordo per la riforma del Senato in camera delle autonomie, proposta da Renzi: «Abbiamo concordato sulla riforma del Senato e faccio presente che è una priorità l’esigenza di una sola Camera come noi sostenevano già dal 2006, quando uno sciagurato referendum della sinistra annullò quelle riforme. Noi pensiamo che il tempo necessario per questa riforma sia di 120 giorni». Berlusconi a sorpresa ha anticipato altri passaggi della consultazione con Renzi: «Anche la corte costituzionale va riformata. Il presidente della Repubblica non può nominarne un numero così alto di membri. Oggi si è trasformata da organo costituzionale super partes a organo di tutela della sinistra, dopo che tre capi dello Stato hanno nominato membri a loro graditi. Siamo favorevoli alla riforma per l’elezione diretta del presidente della Repubblica».
Sulla riforma elettorale, Berlusconi ha spiegato che «abbiamo dovuto accettare a dentri stretti dei paletti», ma ha sottolineato che «il male è che gli italiani non sanno votare» e che a causa della troppa cautela dei padri costituenti «non c’è un bipolarismo perfetto ma c’è un frazionamento del voto eccessivo e uno spostamento dei voti a simpatia». Berlusconi ha spiegato che con Renzi si sono intrattenuti anche sulla politica estera: «Gli ho detto di non preoccuparsi del semestre di presidenza, che è ormai solo un incarico onorifico. È una cosa che non deve dare nessuna preoccupazione e non deve impedire alcun incarico di governo».

IL SOSTEGNO DI NCD E IL NO DI SEL. Ieri Renzi ha già incassato il sostegno di Ncd di Angelino Alfano che ha detto «sì alla stessa maggioranza che ha sostenuto il governo Letta, ma no ad un allargamento della coalizione a sinistra». Ma poiché il leader di Sel, Nichi Vendola, consultato ieri subito prima della delegazione Ncd aveva chiuso la porta a Renzi, le condizioni di Alfano si sono viste subito soddisfatte, tanto che è stato lo stesso Alfano in conferenza stampa post consultazione a dichiarare: «È emerso abbastanza chiaramente che Vendola non c’è, questo possiamo ritenerlo un primo scoglio superato. Si va profilando l’ipotesi della stesa maggioranza che ha sostenuto Enrico Letta». Poi sul programma ha anticipato che «abbiamo già pronti disegni di legge. Per noi i capitoli fondamentali sono la famiglia, il capitolo fisco e il lavoro. Più si smonta la riforma Fornero più si creano posti di lavoro». Poi ha aggiunto: «Vogliamo un garantista alla Giustizia e all’Economia uno che non sia in contrasto con le nostre idee» e spiegato di aver chiesto a Renzi un nuovo incontro della maggioranza, proprio incentrato sul programma, già per oggi (dopo gli incontri per le consultazioni).

INCONTRO CON GRILLO E IL M5S. Il Movimento 5 stelle, dopo aver tenuto un sondaggio on line con i propri iscritti, ha deciso di partecipare alle consultazioni. Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio ieri si erano espressi sull’inutilità delle consultazioni con Renzi, definito «Arlecchino servo di due padroni, Berlusconi e De Benedetti». Anche il gruppo parlamentare, che ieri si è riunito nel primo pomeriggio per discutere il da farsi, era orientato in maggioranza per un no all’incontro con il neo premier, poi però il post di Grillo e Casaleggio ha aperto a sorpresa le consultazioni on line degli iscritti che si sono chiuse alle 22. Con un risultato che mostra una spaccatura netta dei grillini sul tema, una lieve maggioranza di 20.834 votanti contro i 20.397 no hanno deciso per la partecipazione alle consultazioni, programmate oggi per le 13.45. Parteciperanno i capogruppo D’Incà e Santangelo e, per la prima volta, lo stesso Beppe Grillo.

Articoli correlati

5 commenti

  1. ErikaT

    I padri costituenti si staranno rivoltando nella tomba secondo me

    1. filomena

      Si certo dopo 20 anni di Berlusconi, altro che si rivoltano nella tomba!!!
      E’ una vergogna che gli abbiano consentito di entrare ancora nelle istituzioni. Stiamo parlando di un condannato per frode fiscale e per prostituzione minorile, lo ribadisco per chi ha la memoria corta.

    2. Andrea Pinato

      la costituzione non è scritta nella pietra ed è figlia del suo tempo, tempo in cui lo spettro fascismo era così forte da richiedere un bicameralismo perfetto, un presidente del consiglio con pochissimi poteri.

      Il premier può fissare solo l’ordine del giorno nel consiglio dei ministri, i ministri li propone e il capo dello stato li nomina nomina.

      I Padri Costituenti hanno fatto un buon lavoro nel dopoguerra, ma ora la costituzione non è più adeguata.

      Oggi per fare una legge banale con relativi decreti attuativi ci vuole lo stesso tempo che altre nazioni civili impiegano a fare autostrade, costruire porti, varare riforme.

      1. ErikaT

        Guardi che il pericolo del fascismo c’è sempre, immagini un pò se tutti questi poteri vanno nelle mano di qualcuno che….

  2. ErikaT

    oh siiii, tanti i poteri nelle mani di una stessa persona, oh sii, si padrone!

I commenti sono chiusi.