Contenuto riservato agli abbonati

Tutti favorevoli al “bene comune”. Purché ci pensi un altro comune

Di Berlicche
16 Settembre 2022
Dallo scontro sul rigassificatore di Piombino a quello sul termovalorizzatore di Roma (letale per il governo Draghi), riflessioni diaboliche sull’elasticità del pensiero italiano
Bruciatore a gas
Foto Ansa

Mio caro Malacoda, in Italia è tempo di elezioni e si fa un gran parlare del bene comune. Lo si fa però con una declinazione del concetto che induce a ritenere che al suddetto bene ci debba pensare un altro “comune”, possibilmente lontano da quello in cui abitiamo.
Ti faccio alcuni esempi.
Il gas. Dopo l’utopia dell’energia prodotta solo da fonti rinnovabili gli italiani hanno scoperto che hanno ancora bisogno del gas. Anche se nessuno osa rilanciare l’ottimistico slogan che campeggiava nelle città italiane di qualche decennio fa: “Arriva il metano, cresce l’azzurro”, sono comunque (quasi) tutti convinti che nell’immediato, oltre a riempire i depositi, servirebbero i rigassificatori. Tutti d’accordo. Ma “accordo” in Italia non è una parola con significato univoco (Letta e Calenda docent). Sentiamo che interpretazione ne dà Francesco Ferrari, sindaco di Piombino, dove, appunto, dovrebbe essere installato uno dei due rigassificatori in arrivo in Italia: «Ne ho parlato spesso an...

Contenuto a pagamento
Per continuare a leggere accedi o abbonati
Abbonamento full
€60 / anno
oppure
Abbonamento digitale
€40 / anno

Articoli correlati