«La paura del terremoto inizia a passare ma in tanti sono rimasti traumatizzati qui ad Aleppo, soprattutto i bambini». Terminata la prima fase dell'emergenza in seguito al terribile sisma che il 6 febbraio ha devastato Siria e Turchia, dove sono morte rispettivamente 6.760 e 44.218 persone, non c'è più la corsa a trovare cibo, coperte e materassi, racconta a Tempi monsignor Joseph Tobji, arcivescovo maronita di Aleppo. Ora la priorità è aiutare le persone che hanno ancora una casa a farvi ritorno e trovare una nuova abitazione per le migliaia di sfollati che hanno perso tutto.
La Chiesa aiuta gli sfollati ad Aleppo
Ad Aleppo ci sono undici comunità cristiane con nove vescovi, sei cattolici e tre ortodossi, e due capi religiosi protestanti. «Ci siamo tutti riuniti in un unico comitato ecumenico per intervenire a favore della popolazione», spiega l'arcivescovo. La priorità è verificare l'agibilità degli edifici e in seguito restaurare le case che hanno riportato danni minori....
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