
Al vaglio una legge che vieta ai gay di curarsi. Psichiatri: «È totalitarismo»
È il primo disegno di legge mai proposto per impedire a chi lo desideri di sottoporsi a una terapia che ne corregga l’orientamento sessuale. La norma è al vaglio del Senato della California. L’omosessualità è stata bandita dal Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali ma nulla vieta agli psichiatri di sottoporre a terapia correttiva le persone omosessuali che le richiedano. Fino ad oggi.
Il disegno di legge, infatti, stabilisce che qualsiasi persona sotto i 18 anni non potrà in nessun caso, nemmeno se lo desidera, sottoporsi alle cosiddette terapie “riparative” o di “conversione”, mentre ad ogni adulto che avanzasse tale richiesta lo psichiatra sarà costretto a presentare un consenso informato dove si sostiene che «la terapia riparativa è sicuramente inefficace, se non pericolosa». Se la legge venisse approvata, l’unica terapia possibile per le persone a disagio con la propria omosessualità sarà la “terapia affermativa”, che mira a portare il paziente ad accettare il proprio orientamento sessuale. A presentare la norma è stato il senatore Ted Lieu, appoggiato dall’associazione Equality California, un gruppo di attivisti gay di San Francisco, capitale dell’orgoglio omosessuale. La terapia riparativa è stata inventata dallo psichiatra Joseph Nicolosi, che è riuscito a riorientare la sessualità di molti pazienti. Nicolosi, direttore della clinica californiana Thomas Aquinas, che in caso di approvazione sarà costretta a chiudere, ha risposto che la terapia riparativa non è in alcun modo offensiva: «Diciamo ai nostri pazienti che non si devono sentire strani, né depravati. Perché il loro orientamento è un tentativo di ottenere qualcosa che si è perso da bambini. Il problema è che l’omosessualità lascia un senso di frustrazione. Quindi alle persone che si rivolgono a noi proponiamo un’altra via attraverso cui si può davvero compiere quel bisogno che si portano dentro».
Nel dibattito che sta attraversando gli Stati Uniti, è intervenuto tra gli altri anche Robert Spitzer, lo psichiatra più influente del ventesimo secolo nonché padre della psichiatria moderna. Spitzer, che si è sempre opposto all’inserimento dell’omosessualità nel Manuale diagnostico, non si è mai espresso sui risultati di Nicolosi. Ma recentemente, dopo averli conosciuti e studiati a lungo, ha espresso il suo apprezzamento nei confronti della terapia riparativa, consigliandola nel caso in cui ci siano persone desiderose di diventare eterosessuali.
Non solo, anche l’Associazione degli psicologi della California ha espresso contrarietà al disegno di legge: «Siamo spaventati da una norma che impone ai medici come operare». A opporsi sono anche gli psichiatri più liberal, che si battono per l’autodeterminazione assoluta della persona. Jeffry Satinover, il quale ha sempre sottolineato che «ci sono troppe variabili nella relazione tra la persona e il terapista per convalidare un approccio terapeutico valido per tutti», ha dichiarato: «Un bravo analista che voglia davvero rispettare la libertà del paziente, la sua autonomia e la sua autodeterminazione, non è chi obbliga la persona ad abbracciare la sua omosessualità o a lasciarla, ma chi segue il desiderio del paziente. Costringere una persona ad accettare uno status è un atto propagandistico. È un’intrusione assolutamente ingiustificabile dello Stato nella vita privata degli individui. Il principio dell’autonomia e dell’autodeterminazione, protetto dalla Costituzione, è così essenziale nel nostro paese che mi pare incredibile che i legislatori non si accorgano che questa intrusione nella vita delle persone è tipica di uno Stato totalitario».
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15 commenti
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Gentile (e come al solito poco corretta) signora Frigerio,
vedo che le riesce difficile scrivere qualcosa che sia corretto, quando tratta di omosessualità.
Le auguro di cuore di pubblicare delle errata corrige, almeno per onestà intellettuale.
1) E’ FALSO che quella legge californiana bandisca il diritto dei gay a curarsi (ma un tempo non ci si curava dalle malattie? stiamo ancora parando di relazioni d’amore, vero?). Impedisce agli psichiatri, non ai pazienti, di somministrare terapie a minorenni (che possono essere persino NON consenzienti) che non hanno dimostrato la loro efficacia ma solo la loro pericolosità, ed è dovere etico dei professionisti delle relazioni d’aiuto l’offrire solo ed esclusivamente terapie di comprovato beneficio e di nullo rischio. Si chiama ETICA, non so se uso una parola troppo difficile qua dentro…
2) E’ FALSO che Robert Spitzer abbia mai espresso apprezzamenti su queste teorie ridicole. Infatti ha fatto una ritrattazione totale dell’unico articolo che SEMBRAVA a favore di queste teorie, chiedendo scusa sul NewYorkTimes alcune settimane fa (quindi PRIMA del suo articolo, di cui lei ovviamente non fa cenno) a tutte le persone omosessuali che nel frattempo si erano sottoposte a queste teorie che non cambian nulla.
3) E’ FALSO che Joseph Nicolosi abbia cambiato l’orientamento omosessuale dei pazienti. I suoi libri sono delle collezioni di psicologia vecchia di 100 anni, e con tanti di quegli errori metodologici che nessuno psicologo dell’APA o psichiatra di quell’altra APA, o school counselor o school psychologist, o social worker del NASW utilizza. Anche perchè se qualcuno sapesse dove ha precisamente sede l’orientamento sessuale, vincerebbe il nobel, ma guarda caso nessuno lo vince, nessuno lo sa, men che meno Nicolosi.
Insomma, diciamo eufemisticamente che la realtà non è proprio il suo forte.
E per carità di patria, mi fermo qua a fare l’elenco dei suoi errori madornali, ma solo per carità di patria.
Cordialmente
Viene da chiedersi semplicemente cosa spinga l’autrice a pubblicare incessantemente articoli sull’argomento, peraltro corroborati da riferimenti inesatti e manipolati ad arte… Ricerca di notorietà? Eccesso di tempo libero? Delirio di grandezza? Desiderio represso di un’esistenza libera da dogmi? Invidia dell’ amore e/o piacere altrui? Gelosia dopo esser stata tradita per un uomo?
Qualunque sia il movente non esistono scusanti per articoli che riportano notizie parziali e incorrette: se non riesce proprio a tacere, almeno si informi e riporti i fatti correttamente!
Io per esperienza posso dire che la Terapia Riparativa del Dottor Nicolosi e molto buona e funziona. Negarla sarebbe una cosa gravissima!! Ammetto anche io che non su tutti funziona, ma questo non vuol dire che non è buona, ci sono tantissime persone che hanno ritrovato se stessi e la vera felicità.
Scusi, sono veramente interessato a questa terapia.
cosa significa “io per esperienza”?
sa, perchè se uno psicologo nell’Unione Europea si fosse prestato a questo, mi piacerebbe conoscerlo.
Per conoscere su quali basi ha violato sia il codice deontologico italiano, sia quello europeo (dUE violazioni etiche non sono male, eh?), oltre che scavalcare a piè pari le indicazioni etiche di sette o otto organizzazioni medico-scientifiche a livello mondiale.
Potrebbe aiutarmi, per piacere? Perchè sono davvero curioso, sicuramente queste persone hanno tanta voglia di confrontarsi metodologicamente e professionalmente su questa teoria “molto buona”
Grazie
Be’, dunque? E’ sparita dalla circolazione?
Non vuole condividere con noi le informazioni su chi pratica in Italia questa terapia violando due codici deontologici? Preferisce tacere e omertosamente essere complice di due violazioni etiche?
E’ la nuova forma di comportamento morale?
Io son qua che aspetto…
Il punto è che il medico deve aiutare il paziente a guarire, non assecondarne i deliri o i capricci, altrimenti un chirurgo dovrebbe staccare una gamba sana a un paziente solo perché per sue turbe psichiche la ritiene sciagurata: la cura in questo caso è sanare le turbe, non assecondarle tagliando la gamba. La stessa cosa vale nel caso degli omosessuali egodistonici, se la malattia è lìegodistonia è quest’ultima che va curata e non assecondata seguendo improbabili terepie anti-omosessualità.
A parte il fatto che Spitzer ha recentemente ammesso l’inefficacia della terapia riparativa scusandosi per i danni arrecati, (e ne ha dato notizia la stampa di tutto il mondo), mi pare che l’intero articolo sia un po’ confuso. La cosiddetta terapia riparativa è sponsorizzata da gruppi riconducibili al fondamentalismo cristiano, mentre il mondo scientifico nega la sua efficacia e la ritiene addirittura dannosa. Orbene, se la terapia è riconosciuta come inefficace, la logica conseguenza è che continuare a proporla rappresenti un chiaro comportamento truffaldino. Colpire le truffe, ovviamente, è compito delle istituzioni.
A nessuno verrebbe in mente di sostenere che proibire la vendita di un aspirapolvere che non aspira, o di una lampadina che non fa luce, possa configurarsi come abuso di autorità. Tra l’essere credenti e creduloni dovrebbe esserci qualche differenza.
A parte il fatto che il dottor Spitzer ha rischiato l’infarto per le persecuzioni da parte di alcuni omosessuali. La terapia riparativa, fondamentalista o no, ha guarito molte persone. È vero non funziona sempre e non è lunica via per affrontare questa problematica, ma perché negare che possa essere efficace quando gli stessi pazienti lo testimoniano?
Perché la testimonianza di un invasato che desidera tantissimo una cosa non è credibile, per sua stessa definizione. Tali ex gay, con prole e moglie, sono semplicemnte nella condizione in cui si sono trovati tantissimi gay prima di loro quando si nascondevano eppure non si definivano non-gay o ex-gay, ma gay nascosti.
Signora Fregerio,
non dica altre bugie.
La cosiddetta terapia riparativa (che è un bel nome per definire il desiderio di amore di un essere umano per un altro, no? riparativa, come se fossimo dei motorini dal meccanico) è stata bandita perchè non ha MAI PORTATO PROVE (e intendiamo cartelle cliniche verificabili e come si dice nella ricerca sociale “falsificabili”). Così le organizzazioni medico-scientifiche più rispettate del mondo l’hanno bandita per “insufficenza di prove di efficacia” e per “abbondanza di dubbi ETICI sui danni che causa (in ordine: 1. American Psychiatric Association, 2. American Psychological Association, 3. American Academy of Pediatricians, 4. American Medical Association, 5. National Association of Social Workers, 6. National Association of School Psychologists, 7. National Association of School Counselors, e mi fermo qua sennò non finisco più se inizio con canadesi, australiane, francesi, inglesi e persino italiane). Punto.
Sull’infarto di Spitzer, la prego, non usi la retorica. “rischiare l’infarto” cosa vuol dire praticamente? che ha avuto un conato di infarto? che non l’ha avuto? che è stato ricoverato in clinica cardiologica dopo un attacco gay (qualsiasi cosa sia)?
Qualche persona problematica, inserita in un ambiente anti-gay come il vostro, che odia se stesso o se stessa e che vuole cambiare, può dire quel che vuole sul suo cambiamento presunto e millantato. Siamo un po’ più adulti di questo “credi a me”.
dopo tutti questi attacchi della lobby glbt, vedere sulla strada del giro d’italia un “viva la figa” è confortante
hahahahahhahaha.
attacchi delle lobby glbt.
sul suo slogan, bè, la vedo piuttosto sessuomane.
speriamo che cresca, non è mai troppo tardi.
Credo che qualunque persona (maggiorenne e matura) dovrebbe essere libera di seguire le terapie che vuole, se lo fanno sentire meglio, per quanto non scientifiche ed inefficaci. E se no che si proibiscano anche omeopatia, esorcismi, agopuntura e quant’altro.
Sarebbe però più corretto dar conto che R. Spitzer, “lo psichiatra più influente del ventesimo secolo nonché padre della psichiatria moderna”, che “recentemente” (nel 2001) ha sostenuto la validità della terapia riparativa (o meglio, non ne ha escluso una possibile efficacia), quest’anno ha riconosciuto l’infondatezza del suo studio, ha chiesto il suo ritiro e si è scusato per i danni che sono stati cagionati alle persone omosessuali dall’utilizzo del suo lavoro.
Cit: “I believe I owe the gay community an apology for my study making unproven claims of the efficacy of reparative therapy. I also apologize to any gay person who wasted time and energy undergoing some form of reparative therapy because they believed that I had proven that reparative therapy works with some “highly motivated” individuals”.