È da pochi giorni il nuovo presidente di Agesc, l’associazione che riunisce i genitori che scelgono le scuole paritarie cattoliche per i loro figli e Roberto Gontero, come il precedente presidente Maria Grazia Colombo, ha le idee molto chiare sul suo mandato. Per esempio ha già espresso apprezzamento per il voto con cui il Consiglio regionale lombardo ha dato il via libera all’art.8 della legge “Cresci Lombardia”: «La nostra visione della scuola è sempre stata attenta a ogni intervento legislativo volto a valorizzare l’autonomia scolastica». «Un’autonomia – continua Gontero – che nonostante sia stata approvata nel 1999 dal DpR 275, è rimasta tale solo sulla carta. Ecco perché appoggiamo questo intervento di Regione Lombardia, che renderà le scuole statali molto più autonome, attraverso la scelta dei supplenti annuali. Un provvedimento che dovrebbe dare più responsabilità ai dirigenti scolastici, perché la loro scelta inciderà sull’insegnamento e sull’educazione dei nostri figli».
Quell’autonomia responsabile promessa dal ministro Profumo…
Il ministro più volte si è espresso posivamente riguardo alla rifondazione degli istituti scolastici, non solo dal punto di vista didattico ma anche gestionale e finanziario. È bene ricordare che le decisioni non saranno prese in maniera solitaria dai presidi, ma saranno avvallate da apposite commissioni all’interno degli istituti.
Da anni la sua associazione si batte per l’equiparazione tra scuole statali e scuole paritarie, non solo cattoliche.
È vero, parliamo di sistema paritario dal 2000, l’anno della legge di riforma di Luigi Berlinguer. Non riusciamo a capire, e l’ho ribadito nel discorso di apertura del mio insediamento come presidente, perché permanga ancora l’ingiustizia nei confronti delle famiglie che scelgono le paritarie per i loro figli e si trovano a pagare tasse le stesse tasse dei cittadini che scelgono le scuole pubbliche e in più devono affrontare anche il pagamento della retta al singolo istituto.
Agesc ha più volte parlato di un vero scandalo…
Questa è una discriminazione tutta italiana, che non trova riscontro in Europa. Come associazione chiediamo detrazioni fiscali pari a quelle già concesse per le spese veterinarie o per la palestra. È ridicolo che si possano detrarre le cure per il cane e non per gli studi dei figli. Segnali positivi ci sono, penso all’introduzione del Buono Scuola voluta dal goveratore Formigoni e adottata anche in Piemonte.
Dal Piemonte arrivano anche report non sono molto teneri nei confronti delle scuole paritarie. La Fondazione Agnelli le paragona ai diplomifici.
Abbiamo sempre contestato questo tipo di ricerche, utilizzate dalla stampa come oro colato e spesso realizzate con parametri non conformi al territorio nazionale. Rispettiamo il lavoro della fondazione, ma quest’ultima classifica che sancisce un presunto deficit degli studenti delle scuole paritarie rispetto a quelli delle statali non tiene conto di diversi fattori. Uno tra tutti, la formazione della persona non solo dal punto di vista didattico.
Intato a Torino fra pochi giorni Agesc organizzerà un altro evento.
Il 21 aprile celebreremo gli “Stati Generali dell’Educazione”. Un’iniziativa a cui prenderanno parte l’arcivescovo della città, Mons. Nosiglia, e i ministri Fornero e Profumo che si confronteranno sui temi della libertà di educazione, dell’istruzione e della formazione professionale. Un incontro per dimostrare che più libertà di scelta c’è e migliori saranno l’educazione e la formazione dei nostri ragazzi. Agesc, insieme ad altre realtà educative, vuole rompere questo muro che ostacola il cambiamento.