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«A che cosa serve decarbonizzare l’industria, se poi fallisce?»

Di Leone Grotti
11 Settembre 2024
L'acciaieria Ast di Terni chiude un forno per i costi esorbitanti dell'energia. Gozzi (Federacciai) a Tempi: «Siamo preoccupati. La deriva ambientalista dell'Ue è scellerata»
Acciai Speciali Terni (Ast) è il fiore all’occhiello della metallurgia italiana (foto Arvedi)
Acciai Speciali Terni (Ast) è il fiore all’occhiello della metallurgia italiana (foto Arvedi)

«Non possiamo permetterci di ignorare il grido di dolore che arriva dall'industria dell'acciaio italiana». Quel grido il presidente di Federacciai Antonio Gozzi, leader di Duferco, lo sente benissimo e da tanti anni non si stanca di dargli risonanza, nella speranza che la politica, tanto a Roma quanto a Bruxelles, batta un colpo.

L'ultima richiesta di aiuto è arrivata da Acciai Speciali Terni, fiore all'occhiello della metallurgia italiana, tra le sole quattro aziende in Europa specializzate in laminati piani di acciaio inossidabile, con una produzione di circa un milione di tonnellate e l'impiego di 2.300 dipendenti. L'acciaieria, la cui gestione nel 2022 è passata da Thyssenkrupp al gruppo Arvedi di Cremona, ha annunciato lo stop di un forno elettrico a causa dei prezzi esorbitanti dell'energia. Almeno 200 dipendenti staranno a casa per una settimana in cassa integrazione a fine settembre.

In 140 anni di storia dell'impianto non era mai accaduto. «Dobbiamo preoccuparci seriamen...

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