Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Esteri

Inizia lo «scontro finale» sull’aborto negli Stati Uniti

L'1 dicembre arriva alla Corte Suprema il caso Dobbs v. Jackson Women’s Health Organization, che potrebbe ribaltare il diritto all'aborto negli Usa. La maggioranza dei giudici è conservatrice ma l'esito è incerto

Leone Grotti
30/11/2021 - 6:25
Esteri
CondividiTwittaChattaInvia

L'La Corte Suprema degli Stati Uniti

Da 52 anni l’aborto è un diritto costituzionalmente protetto negli Stati Uniti, sancito dalla storica sentenza del 1973 Roe v. Wade. Autentico totem del pensiero progressista, la libertà delle donne di fare del proprio corpo e soprattutto dei propri figli durante il periodo di gestazione ciò che vogliono, non è mai vacillato. Nonostante gli innumerevoli tentativi di Parlamenti locali e attivisti pro life, l’aborto è rimasto per oltre mezzo secolo un diritto intoccabile negli Usa. A partire da mercoledì, per la prima volta, le cose potrebbero cambiare.

Il caso del Mississipi alla Corte Suprema

L’1 dicembre, infatti, la Corte suprema degli Stati Uniti ascolterà gli argomenti orali del caso Dobbs v. Jackson Women’s Health Organization, che mette esplicitamente la Roe v. Wade sul banco degli imputati. La sentenza non dovrebbe arrivare prima di giugno 2022, ma l’America già tiene il fiato sospeso, intuendo che la storia potrebbe di nuovo passare da Washington.

Il caso che fa tremare le vene e i polsi ai progressisti è nato in Mississipi. Il 19 marzo 2018, dichiarando solennemente di portare la «salvezza per i bambini non nati», il governatore repubblicano dello Stato meridionale, Phil Bryant, firmò una legge che dichiarava illegali in Mississipi tutti gli aborti praticati entro le 15 settimane di gravidanza.

LEGGI ANCHE:

Gruppi di sciiti protestano in Iraq contro gli Usa

A 20 anni dall’invasione americana, l’Iraq sanguina ancora

21 Marzo 2023
Christine Lagarde

Invece di inseguire la Fed sui tassi, la Bce dovrebbe chiarirsi le idee

21 Marzo 2023

Si tratta di un affronto diretto alle sentenze Roe v. Wade e Planned Parenthood v. Casey, nelle quali è stato stabilito principalmente che l’aborto è legittimo in qualunque caso fino a quando il bambino non è in grado di sopravvivere al di fuori dell’utero materno. Questa condizione è stata interpretata come un via libera indiscriminato all’aborto fino alla 24/28ma settimana di gravidanza.

Ribaltare la Roe v. Wade

La legge del Mississipi non è mai entrata in vigore, perché l’Organizzazione di Jackson per la salute delle donne, che gestisce l’unica clinica abortista di tutto lo Stato di 3 milioni di abitanti, presentò un esposto alla corte federale distrettuale, che bloccò la legge nel novembre del 2018.

In Mississipi il 93 per cento degli aborti (dati 2018) viene già praticato prima della 15ma settimana a causa di ulteriori leggi che impongono restrizioni all’operato delle cliniche abortive. Questo, secondo gli attivisti pro choice, dimostra che al Mississipi più che la legge in sé interessa ribaltare la Roe v. Wade. Ecco perché, fanno notare ancora, il tempismo non è casuale.

«Scontro finale sull’aborto»

Il Mississipi non è il primo Stato ad approvare una legge simile nella speranza di riuscire a portarla davanti alla Corte Suprema. Ma nessuno c’era mai riuscito, con rarissime eccezioni: mancavano infatti le condizioni, cioè una maggioranza conservatrice tra i nove togati più importanti d’America. Oggi quella maggioranza c’è grazie alla nomina da parte di Donald Trump di Neil Gorsuch, Brett Kavanaugh e Amy Coney Barrett. L’impresa, dunque, può essere ritentata.

Per l’Associated Press mercoledì andrà in scena lo «scontro finale» tra due concezioni radicalmente diverse: il ministro della Salute del Mississipi Thomas Dobbs, che ha dato il nome alla causa, chiede esplicitamente che la corte ribalti la Roe v. Wade e che il diritto costituzionale all’aborto venga cancellato. La clinica abortiva pretende invece che un simile diritto venga riaffermato. Dobbs chiede che agli Stati, cioè ai cittadini, sia restituito il diritto di legiferare a piacimento in materia. La clinica vuole porre la parola fine alla possibilità da parte dei Parlamenti locali di intralciare la libertà delle donne.

Una via di mezzo non interessa a nessuno e secondo Sherif Girgis, professore di Giurisprudenza presso l’Università Notre Dame, «non ci sono mezze misure in questo caso». Come spiega il Guttmacher Institute, se dovesse arrivare un verdetto favorevole al Mississipi, in 26 Stati americani la possibilità di abortire sarebbe immediatamente bandita o severamente ristretta (proprio come prima della Roe v. Wade). Negli altri potrebbe anche non cambiare nulla.

Si fa presto a dire conservatore

Nonostante i liberal lancino da mesi l’allarme sulla libertà a rischio, facendo di conto e sottolineando che alla Corte Suprema la maggioranza dei conservatori è schiacciante (6 a 3), il finale non è affatto scontato. Anche se non è così frequente che venga ribaltata una sentenza passata, la storia dimostra chiaramente che «ogni Corte è imprevedibile», come affermava a Tempi Paolo Carozza, professore alla Law School dell’Università di Notre Dame, Indiana.

«I giudici sono indipendenti, non possono intestarsi una campagna politica in toga, non c’è contraddizione tra giudizio emanato e il loro approccio alla Costituzione che pertanto può portare a risultati diversi da quelli attesi, pur all’interno di un comune orientamento morale e politico».

Ciò che dice il docente è confermato dai fatti: nel 1992, una Corte formata da ben 8 giudici conservatori, nel celebre caso Planned Parenthood v. Casey, invece che ribaltare la Roe v. Wade, la confermò aggiungendo che non può essere posto un «onere eccessivo» da parte degli Stati al diritto all’aborto.

«Gli Stati possono abolire l’aborto»

Fu una cocente sconfitta per i pro life e non è detto che non si ripeta. L’unico giudice su cui si può mettere la mano sul fuoco è Clarence Thomas, che negli anni ha ribadito la sua opposizione al diritto di abortire. Già nel 1973, riepiloga il Washington Post, scrisse che «il potere di una donna di abortire il suo figlio non nato» non è una libertà protetta dalla Costituzione. In una “dissenting opinion” nel 2020 aggiunse che «i nostri precedenti sull’aborto sono gravemente sbagliati e dovrebbero essere rigettati. La Costituzione non restringe la capacità degli Stati di regolare o perfino abolire l’aborto».

Secondo il giudice Thomas, infatti, la Costituzione degli Stati Uniti non prevede alcun diritto all’aborto e non spetta alla Corte Suprema interpretarla per farcelo rientrare. Nel 2019 specificò anche che l’aborto è diventato «uno strumento della moderna eugenetica». E a chi sostiene che i giudici dovrebbero basarsi sui precedenti, rispose in una “opinion” del 2019: «A mio avviso, se la Corte incontra una decisione che è palesemente erronea – una cioè che non costituisce un’interpretazione possibile della Carta – la Corte dovrebbe correggere l’errore, a prescindere dal fatto se ci siano altri fattori che sostengono il rigetto del precedente».

@LeoneGrotti

Foto Ansa

Tags: Abortocorte supremaroe v. wadeUSA
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Gruppi di sciiti protestano in Iraq contro gli Usa

A 20 anni dall’invasione americana, l’Iraq sanguina ancora

21 Marzo 2023
Christine Lagarde

Invece di inseguire la Fed sui tassi, la Bce dovrebbe chiarirsi le idee

21 Marzo 2023
Il segretario del Pd Elly Schlein al presidio e flashmob: Giu' le mani dai nostri figli e dalle nostre figlie, organizzato da Arcigay, Famiglie arcobaleno e i Sentinelli, in piazza della Scala a Milano, 18 Marzo 2023 (Ansa)

Il Pd della Schlein è un buco coi diritti intorno. E per i cattolici dem è un problema

20 Marzo 2023
I giornali iraniani parlano dell'accordo tra Iran e Arabia Saudita mediato dalla Cina

«Ecco perché Arabia Saudita e Iran si affidano alla Cina»

19 Marzo 2023
L'impianto di batterie elettriche della Catl (Cina) in Germania

L’invasione cinese dell’Europa parte da Germania e Ungheria

17 Marzo 2023
Un'insegna della Silicon Valley Bank (Ansa)

Il dilemma di Fed e Bce davanti al crac della Silicon Valley Bank

16 Marzo 2023

Video

Caorle 2023
Video

Chiamare le cose con il loro nome. Tutti a Caorle a giugno

Redazione
6 Marzo 2023

Altri video

Lettere al direttore

Un fermo immagine tratto dalla trasmissione Rai mostra Lucia Annunziata e Eugenia Roccella durante Mezz'Ora in Più su Rai3, 19 marzo 2023 (Ansa)

Utero in affitto. La fiera dei corpi e dei sentimenti è più volgare di una parolaccia

Emanuele Boffi
21 Marzo 2023

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Non esiste un’Unione Europea unita contro un’Italia isolata
    Lodovico Festa
  • Memoria popolare
    Memoria popolare
    Arringa cristiana e popolare per il «diritto dei turchi a restare turchi»
    A cura di Fondazione Europa Civiltà
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Ribadiamo: l’inchiesta di Bergamo sulla pandemia ha solo «valore catartico»
    Emanuele Boffi
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Caso Cospito. Ritorneranno gli anni di piombo?
    Rodolfo Casadei
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    La vita «ordinaria, tragica e bella» di Elena Bonner
    Angelo Bonaguro

Foto

Foto

Cura: quale integrazione tra territorio e domicilio?

22 Marzo 2023
Foto

“Bisogna pur aver fiducia di qualcuno”. Il concorso dei Nonni 2.0

13 Marzo 2023
Foto

Cosa c’è di allegro in questo maledetto paese?

10 Febbraio 2023
8/2/2014 Milano Giornata Banco Farmaceutico
punto raccolta farmaci presso Farmacia Foglia C.so di Porta Romana 56
Iconphotos/Paolo Bonfanti
Foto

Inizia oggi la Giornata di raccolta del farmaco: ecco come e perché aderire

7 Febbraio 2023
Benedetto Antelami, Deposizione dalla croce, Duomo di Parma
Foto

Davanti alla Deposizione di Antelami. Quello che non avevo mai “visto”

3 Febbraio 2023

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2022: euro 211.883,40. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Società
    • Obiettivi di sviluppo sostenibile
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist