
«Ora in Europa parliamo di crescita»: 12 paesi, in testa Italia e Regno Unito, firmano una lettera
“Non sarà una lettera ‘contro’ Germania e Francia, quella promossa dal governo italiano insieme a David Cameron (Regno Unito) e Mark Rutte (Olanda), ma un progetto alternativo per l’Europa lo contiene eccome. Tra i firmatari, oltre ai tre promotori, ci sono anche i premier di Estonia, Lettonia, Finlandia, Irlanda, Repubblica ceca, Slovacchia, Spagna, Svezia e Polonia. Per le economie dell’Ue «è un momento pericoloso» – si legge nella missiva indirizzata dai 12 capi di governo a Consiglio e Commissione dell’Unione europea – e per questo serve «un piano di crescita per l’Europa».” (Foglio, p. 3).
Il messaggio è chiaro: “D’ora in poi sarà difficile parlare soltanto di tetti al deficit e al debito, e di annesse sanzioni per eventuali sforamenti. Non foss’altro perché Regno Unito, Olanda e Italia hanno chiesto di inserire anche altri temi nell’agenda dei prossimi vertici Ue, a partire dal Consiglio europeo del primo marzo: temi che ruotano tutti attorno al rafforzamento del mercato unico, a maggiori liberalizzazioni (dai servizi all’energia, passando per il digitale), e contemplano anche l’aumento degli sforzi per l’innovazione, l’approfondimento di accordi di libero scambio, la riduzione del fardello di regolamenti, la riforma del mercato del lavoro e una maggiore competitività per il settore dei servizi finanziari” (Foglio, p. 3).
“Un’agenda pro crescita che non per forza andrà a scontrarsi con quella di Merkozy, ma che per il semplice fatto di esistere e avere consistenza diplomatica servirà a scegliere in maniera più ponderata il percorso dell’Unione a 27″ (Foglio, p. 3).
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