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A poco più di tre mesi dall’insediamento della nuova amministrazione alla Casa Bianca, Donald Trump continua a muoversi come un elefante nella cristalleria del multilateralismo. Finalmente però, in una parte della classe dirigente europea, l’indignazione permanente sembra stia lasciando il posto a un fattivo pragmatismo. In quest’ottica si può tentare una valutazione ponderata della missione alla Casa Bianca della presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, lo scorso 17 aprile.
Non è un caso che la stampa internazionale, meno interessata della nostra a tradurre tutto in termini di polemiche di corto respiro o di sondaggi in vista delle prossime elezioni, abbia attribuito un valore notevole innanzitutto alle rispettive posture dei due interlocutori. Da una parte Meloni, la prima leader europea a essere invitata nello Studio ovale dopo l’imposizione di dazi annunciata da Trump lo scorso 2 aprile, ha enfatizzato a più riprese la storica alleanza tra Italia e Stati Uniti, insieme al...
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