Qualcuno, dicono, aveva addirittura 10 anni. Forse la notizia è stata ingigantita, ma ai ragazzini incappucciati che ieri hanno attaccato le camionette della PSNI non daresti più di 12-13 anni (foto da internet). È successo a Derry, Irlanda del Nord, in occasione delle celebrazioni dell’anniversario dell’insurrezione di Pasqua del 1916, ricordata dai repubblicani del 32 County Sovereignity Movement presso il cimitero cittadino di Creggan. Gli agenti hanno tenuto un profilo basso durante tutta la manifestazione, anche quando un gruppetto di ragazzi ha iniziato a lanciare oggetti, pietre e bottiglie contro alcuni i mezzi corazzati. Un poliziotto, intento a scattare alcune fotografie ai manifestanti, è stato fatto anche bersaglio di una bomba molotov.
Per fortuna Non c’è stato alcun ferito, ma le immagini hanno avuto grande clamore. Ancora una volta tensione alta in Nord Irlanda, ancora una volta in prima linea ci sono ragazzini, lugubre fronte avanzato di tante flag protest di stampo lealista che nei mesi scorsi hanno segnato Belfast. «L’evento si è svolto senza incidenti», si legge nel comunicato stampa inviato dalla PSNI, ma «è stato estremamente preoccupante vedere bambini, alcuni dei quali sembravano essere di età inferiore i dieci anni, lanciare pietre contro i veicoli della polizia. È un triste atto d’accusa contro coloro che hanno organizzato la commemorazione ed i presenti, che hanno permesso che questo accadesse». Circa 300 erano i repubblicani che hanno sfilato: il 32CSM, movimento considerato vicino alla Real-Ira, ogni anno organizza questa parata, ricordando non soltanto chi è morto ormai quasi un secolo fa nella prima forma di indipendenza irlandese da Londra, ma tutti i deceduti nel corso della lotta per la liberazione dell’Isola verde. Ha preso la parola anche Dermot Ryan, fratello di Alan, volontario della Real-Ira ucciso a Dublino lo scorso anno. Contrariamente però da quanto successo nelle commemorazioni passate, non c’è stata alcuna dichiarazione letta da uomini a volto coperto, immagine che sempre arrivava minacciosa da questi raduni. La tensione rimane comunque alta: poche settimane e la stagione delle parate entrerà nel vivo, con numerosi week-end a rischio per cortei in programma in tutto il Paese.