Yemen. «Le suore uccise sono martiri della fede»
«Le quattro suore sono veramente martiri della fede perché sono state uccise in odio alla loro fede cristiana». Non ha dubbi il vicario apostolico per l’Arabia settentrionale, Camillo Ballin, parlando a Tv2000. Il 4 marzo quattro suore Missionarie della Carità, la Congregazione fondata da madre Teresa di Calcutta, sono state trucidate ad Aden, tra le città più importanti dello Yemen, sconvolta da una guerra che va avanti da quasi un anno. Anche papa Francesco all’Angelus di domenica in piazza San Pietro ha parlato di «martirio».
[pubblicita_articolo allineam=”destra”]«DIVISE DAI MUSULMANI». Un commando armato ha ucciso 12 civili nel compound delle missionarie dove si trovava anche una casa per anziani. «Quando i terroristi sono entrati nella struttura», continua il vicario Ballin, «hanno separato gli ospiti, anziani e disabili, dalle suore e hanno poi sparato sulle religiose. I terroristi sapevano che in queste strutture tra gli ammalati e i ricoverati erano presenti alcuni musulmani. Infatti non hanno sparato sui musulmani ma sulle suore. Questo fa capire che la matrice è religiosa».
SACERDOTE RAPITO. Solo suor Sally è riuscita a salvarsi e come dichiarato ad AsiaNews, dal vicario apostolico per l’Arabia meridionale, Paul Hinder, «sarà trasportata fuori dal paese. La religiosa raggiungerà una delle comunità fuori dal paese». Non si sa ancora nulla invece della sorte di padre Tom Uzhunnalil, missionario salesiano indiano di 56 anni, rapito dai terroristi. «Non sappiamo neanche se è ancora vivo».
«RESTEREMO IN YEMEN». Sia le suore uccise che il sacerdote rapito avevano deciso pochi mesi fa di restare in Yemen, nonostante la situazione fosse pericolosa e avessero avuto la possibilità di andarsene, dicendo: «Noi vogliamo restare vicini ai poveri e agli ultimi e restiamo qui. È la nostra vocazione». Attraverso un comunicato, la congregazione fondata da madre Teresa ha fatto sapere che «continueranno a servire i poveri e i bisognosi in Yemen. Madre Teresa è sempre stata negli angoli più remoti del mondo, indipendentemente dalla situazione locale».
JIHADISTI AD ADEN. Per impedire ai ribelli sciiti Houthi di prendere il potere nel paese, una coalizione sunnita guidata dall’Arabia Saudita bombarda lo Yemen da aprile, causando la morte di oltre 5.000 persone, in maggioranza civili. Aden è stata liberata dall’occupazione a luglio e Riyad vi ha spostato temporaneamente il governo dalla capitale Sana’a. Ma diversi quartieri della città, causa il vuoto di potere, sono di fatto finiti in mano a Isis e Al-Qaeda (che ha preso le distanze dall’ultimo attentato). «I jihadisti mi fanno paura», spiega una residente, «Sono potenti, organizzati e per ora non c’è nessuno che li voglia fermare».
Foto Ansa/Ap
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9 commenti
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Triste silenzio dei media!
“Nessuno ha dedicato loro due righe (a parte Avvenire e Osservatore Romano). Per loro non c’è memoria nella nostra società italiana.”
L’indifferenza della stampa nei confronti dell’eccidio di Aden è troppo grande, forse perchè si trattava di donne scomode capaci di testimoniare la civiltà dell’amore, di assistere l’umanità ferita.
Enzo
Come è possibile che notizie simili sprofondino in una certa indifferenza tra quelli che dovrebbero essere i confratelli di questi martiri? Possibile di fronte a fatti che veramente “gridano vendetta al cospetto di Dio” come l’eccidio di queste suore solo l’ultimo di una serie infinita di barbarie da parte di fanatici islamici prevalga il silenzio, magari la viltà, l’opportunismo, le considerazioni di tatticismo e ricerca del consenso? Per cui proprio in questi giorni addirittura i più alti esponenti del clero si prodigano nel perorare la causa di un luogo di culto per musulmani nelle città italiane ma senza chiedere reciprocità ai paesi musulmani finanziatori di tali moschee (la moschea di Roma per esempio la capitale della Chiesa Cattolica fu realizzata con il sostegno dell’Arabia Saudita, paese che addirittura vieta ai cristiani di visitare le città sante musulmane)? Quando si invocherà la parità di trattamento per la religione Cristiana nei paesi musulmani? La libertà religiosa per i cristiani di evangelizzare e per i musulmani di convertirsi al cristianesimo come è garantita all’islam in Occidente?
Questa Cristianità agli sgoccioli non prova vergogna di come si è ridotta? Per non parlare del disgusto dei governi che hanno anteposto loro (presunti) interessi alla vita delle comunità cristiane ma anche musulmane moderate del Medio Oriente. Come nel caso dello Yemen, un tempo chiamato l’Arabia Felix, e ora paese poverissimo, devastato da una guerra civile portata avanti anche con le armi dell’Occidente.
Quello che non capisco è se il silenzio del cristiano occidentale comune sia dovuto a indifferenza o sconforto, menefreghismo o rassegnazione al senso d’impotenza.
caro ALessandro, il silenzio del cristiano occidentale su questi orrendi crimini è dovuto a connivenza. Tutto è iniziato quando il cristiano occidentale ha accolto a braccia aperte il marxismo quale nuova religione rivelata
Ti ricordo i patriarchi della Romania agenti di Ceausescu ed i tanti prelati ortodossi delatori dei propri stessi fedeli al KGB, per forza o per corruzione. Basta con l esaltazione acritica!
Giuliano anche un certo capitalismo ateo e consumistico che relativizza ogni fede in nome degli affari non scherza però. In comune con il marxismo c’è il materialismo estremo che mette al centro un “homo oeconomicus” il cui valore è determinato dalla classe (=il denaro), entrambe ideologie dove non c’è spazio per una metafisica. Il marxismo afferma di voler combattere il capitalismo sfruttatore ma in realtà ne acquisisce la visione del mondo, degradando l’uomo a merce e ciò spiega il trattamento che ha poi riservato all’uomo il comunismo dei regimi socialisti.
La base teorica quindi a mio avviso è il materialismo comune peraltro a gran parte del pensiero dell’epoca e di oggi come il positivismo, la fede nella scienza, il marxismo, il capitalismo. Per questo io ho sempre apprezzato la lezione di Weber che travolge invece la prospettiva filosofica insidiando addirittura nel movente religioso cristiano (anche se protestante) la leva che spinse a un’imprenditorialità positiva nei primi tempi del capitalismo. Se viene a cadere la prospettiva metafisica e religiosa ciò che conta è solo l’ego sconfinato non vede nell’altro uomo che uno strumento da valutare secondo i propri bisogni siano essi quelli di un capo di partito o di un capitalista multinazionale.
Infatti liberalismo e socialismo vengono dalla medesima radice, la separazione da Cristo iniziata proprio con Lutero. Weber non va però assolutizzato: ha solo dimostrato le origini protestanti del capitalismo prevaricatore e disperato, non del capitalismo come fenomeno, che Rodney Stark attribuisce alla positiva radice cattolica.
Quando leggo queste notizie mi prendono i crampi allo stomaco. Queste suore per la loro fede ed in nome di Cristo hanno perso o meglio hanno dato la loro vita mentre da noi cattolici che si professano tali (mi riferisco in particolare per le ragioni che ben conosciamo ai nostri rappresentanti in parlamento) che al massimo sono disposti a perdere la loro faccia, barattando la loro fede per … “trenta denari”.
Preghiamo per queste suore e per la loro testimonianza . Che il loro sacrificio sia di esempio a tutti noi e possa servire per interrogarci anche sulla nostra coerenza cristiana.
Franco
Emblema del coraggio islamista: ammazzare quattro suore inermi e disarmate, che curavano anche i loro correligionari.
Maiali. Della stessa razza di coloro che da noi, ben pasciuti nei loro salotti eleganti, danno del “terrorista” a queste giganti della fede.
L’hai detto in modo un po’ ignorantello, eh?! però assai condivisibile.
Praticamente…m’hai tolto le parole di bocca.