Ve la ricordate la copertina di Tempi? Nel 2007 pubblicammo sul settimanale una lunga inchiesta che raccontava i fatti che avevano portato al rinvio a giudizio dell’ex sostituto procuratore di Catanzaro Luigi De Magistris, oggi sindaco di Napoli, e del suo consulente Gioacchino Genchi (qui potete ritrovare tutti gli articoli) per il caso Why not. Ora è giunta la notizia della condanna di De Magistris e Genchi. Il tribunale di Roma ha condannato il primo cittadino e il consulente informatico ad un anno e tre mesi di reclusione per l’illecita acquisizione di utenze telefoniche di alcuni parlamentari (Romano Prodi, Clemente Mastella, Marco Minniti, Francesco Rutelli).
COME E’ FINITA WHY NOT? Sebbene i pm avessero chiesto l’assoluzione per De Magistris e un anno e sei mesi per Genchi, il giudice monocratico Rosanna Iannello ha ritenuto che anche l’ex pm fosse responsabile. Prevista anche l’interdizione dei pubblici uffici, anche se sono state concesse le attenuanti generiche, la sospensione della pena irrogata, compresa quella accessoria, e la non menzione nel certificato penale.
Ma come si è concluso il caso Why not, su cui tanti avevano scritto (qui in pagina vedete la copertina di un libro, 984 pagine, con la prefazione di Marco Travaglio) e a cui tante ore di televisione (vero Michele Santoro?) erano state dedicate? Bè, un’idea potete farvela leggendo le interviste a Antonio Saladino, allora presidente della Cdo Calabria, e Giuseppe Chiaravalloti, ex presidente della Regione.