
Ville, piscine e macchinoni. La “bella vita” nel Califfato (che, però, se sgarri, ti taglia la testa)

I militanti dello Stato islamico hanno iniziato a mozzare teste anche ai propri militanti. Lo rivela il Syrian Observatory for Human Rights. L’ong parla dell’esecuzione di due jihadisti di Isis ad Al-Bukamal, una cittadina siriana. Uno dei due uomini era accusato di aver «rubato soldi ai musulmani» (forse per usura), l’altro di «spionaggio e frode». Dopo l’arresto della “polizia” jihadista, entrambi i militanti sono stati condannati a morte dal tribunale islamico locale e quindi decapitati nella piazza principale di Al-Bukamal.
NON SORPRENDE. Secondo Charlie Winter, esperto di estremismo islamico del think tank Quilliam, le esecuzioni da parte di Isis dei propri combattenti non dovrebbero sorprendere. Winter all’Independent ha ricordato che «l’Isis crocifigge chi cerca di ribellarsi». «Non si tira indietro dall’uccidere nessuno – ha continuato l’esperto – qualora abbia commesso un reato grave che va contro la loro interpretazione della sharia, come l’usura o l’appropriazione indebita». Sul perché la condanna alla decapitazione sia toccata non solo a uno jihadista traditore ma a un ladro, Winter ha osservato: «I gruppi jihadisti hanno una rigida politica sulla corruzione: possono trarre un vantaggio economico dalle transazioni dei conti correnti bancari e rivendicare una percentuale di reddito mensile da tutti, ma sono contrari alle estorsioni».
LA BELLA VITA. Formalmente contrari alle estorsioni, gli jihadisti di Isis si concedono qualche ora di relax nelle ville con piscina sequestrate ai siriani e agli iracheni. Lo rendono noto loro stessi sui social network: “Jihad, la bella vita”, è il titolo emblematico di una sorta di “pubblicità turistica” del califfato apparsa su Twitter (foto a sinistra).
VILLA CON PISCINA. Sugli account dei sudditi del Califfo Ibrahim sono comparse alcune foto sulla vita privata dei terroristi in Siria e in Iraq.
Nell’immagine a destra, gli jihadisti sono ritratti mentre nuotano in una piscina di una villa nei territori dello Stato islamico.
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Questo dovrebbe confermare la “leggenda metropolitana” secondo cui gli zingari hanno ville con rubinetti d’oro in Romania. Quanto sono ipocriti sti IS!