Un amore di impresa. Storia dei coniugi Fumagalli

Di Elisabetta Longo
15 Luglio 2014
Da quando sono sposati, condividono tutto: la famiglia e il lavoro. Lui si sveglia alle tre e mezza e lei alle quattro. «Con questi orari e con questi ritmi, se non condividessimo tutto, come faremmo a vederci?»

impresa_fumagalliUna famiglia pronta a condividere tutte le ore della giornata. Non tutti sarebbero disposti a vivere una vita così, molti avrebbero paura. I Fumagalli, no, invece. Danilo e Antonella sono sposati dal 1° gennaio del 1981 ed è da allora che lavorano insieme nell’azienda che era del papà di Danilo, il signor Mario. «Io avevo appena 18 anni, ero una ragazzina, ma quando mi è stato proposto di andare a lavorare lì, ho pensato che non ci potesse essere nulla di più bello che poter lavorare con mio marito e stare sempre con lui», racconta a tempi.it..

SPOSATI DAL 1981. Antonella Rosa Villa e Danilo Fumagalli sono una delle coppie “premiate” dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza, nell’iniziativa Brianza Economica, arrivata al settimo anno. Quest’anno il tema era “Un amore di impresa”, teso a omaggiare i valori della famiglia e del lavoro, dell’operosità e della tenacia, più forti dei momenti di crisi. In totale, nella provincia di Monza e Brianza sono 11500 i matrimoni diventati “lavorativi”, una scelta di vita fatta anche dalla Fumagalli Danilo Srl, che da quattro generazioni commercia all’ingrosso frutta e verdura. «È stato mio suocero ad avermi accolto come fossi figlia sua e mi ha fatta crescere nell’azienda di famiglia come fossi stata sempre parte di loro. È stato come avere un secondo papà, un appoggio in più in uno stile di lavoro molto impegnativo. A guardarci dall’esterno sembriamo pronti solo a sacrifici. Mio marito si alza alle 3 e mezza, io lo seguo a ruota dopo una mezz’ora, e poi si avanti senza sosta per tutto il giorno», spiega la signora Antonella. A un occhio estraneo potrebbe sembrare strana questa vita, e invece per i Fumagalli è naturale così: «Con questi orari e con questi ritmi, se con mio marito non avessi condiviso anche il lavoro, oltre che la vita, come avremmo mai fatto a vederci? Dopo più di trent’anni penso ancora sia stata la scelta giusta».

UNA FIGLIA IN AZIENDA. C’è stato anche il tempo per crescere tre figlie. Una di loro, Erica, ha deciso di accompagnare i genitori in questa sfida quotidiana. «Si era laureata in Bocconi e stava facendo il suo cammino, lavorava già da parecchi anni. Poi un giorno mi ha detto: “Papà, voglio venire a lavorare con voi”», racconta Danilo. «Siamo ancora increduli, ma siamo anche felici, perché da quando c’è lei l’azienda ha preso una piega nuova, che è andata contro il mercato un po’ fermo di questi ultimi anni». Non ci si dedica più solo ai piccoli negozi, si è presa d’assalto la grande distribuzione, perfino il mercato on line. «Lavorare è stato il mezzo per stare insieme, ora lo è anche per stare insieme a nostra figlia», continua Antonella. «Lavorando si supera tutto, anche la fatica che ti fa arrivare alle 8 di sera stanco e convinto che il giorno dopo lascerai tutto. E invece il mattino seguente sei convinto di potercela fare, anche perché hai accanto a te parte della tua famiglia». Si lavora quasi 365 giorni all’anno nell’azienda Fumagalli, perché di frutta e verdura c’è sempre bisogno. «Adesso ci siamo concessi una settimana di ferie. Siamo io e mia moglie. Che è un po’ come portarsi comunque il lavoro in vacanza», conclude ridendo il signor Danilo.

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