«Tutto il Pdl col governo o il governo diventa di sinistra». La battaglia di Alfano (e Berlusconi) per l’unità del partito

Di Redazione
05 Ottobre 2013
Le trattative del segretario e del Cavaliere per mettere da parte gli estremisti del Pdl senza andare verso la rottura

Le cosiddette colombe del Pdl – ovvero i ministri del governo Letta e i settanta parlamentari filogovernativi che tra giorni fa hanno convinto Silvio Berlusconi a cambiare idea sulle larghe intese e a rinnovare la fiducia al governo Letta – sono «sicuri di aver vinto» e ora «vogliono un partito che frequenti la democrazia (magari con un vero congresso), vogliono gli estremisti messi da parte» e «vogliono che Angelino Alfano governi il partito, senza lacci», scrive sul Corriere della Sera Andrea Garibaldi.

LA RICERCA DELL’UNITÀ. Berlusconi «ormai li ascolta con attenzione», si legge sul Corriere, ed è «pronto ad accogliere in particolare la richiesta su Alfano». In vista dell’incontro di ieri a Palazzo Grazioli tra il Cavaliere, lo stesso Alfano e i capigruppo del Senato Renato Schifani e della Camera Renato Brunetta, sono state diverse le esplicite dichiarazioni delle colombe a favore della “defalchizzazione” del Pdl, da parte di Maurizio Lupi, Gaetano Quagliariello, Fabrizio Cicchitto e non solo. Ma al di là delle trattative, ancora tutte da svolgere, sui futuri organi dirigenziali e sui nomi (pochi) degli esponenti dell’ala “estremista” a cui eventualmente sarà richiesto un passo indietro, gli “alfaniani” sono determinati a tentare di mantenere l’unità del partito. Lo hanno dimostrato ieri condannando come antidemocratico nei loro comunicati il voto della Giunta del Senato favorevole alla decadenza di Berlusconi.

IL PUNTO DI RIFERIMENTO. Per Alfano, oggi «non più “primus inter pares” bensì da uomo forte del Pdl», deve essere infatti il Cavaliere «a passar la mano tenendo la mano», scrive Francesco Verderami in un retroscena sempre sul Corriere della Sera. Del resto lo stesso Berlusconi «aveva confidato un paio di anni fa che non avrebbe lasciato la scena senza lasciare la propria impronta, “non me ne andrò finché non avrò portato a compimento il mio progetto: dar vita al più grande ricambio generazionale della storia”». Questa potrebbe trasformasi dunque nell’occasione che l’ex premier attendeva per affidare «alla generazione dei quarantenni che portò con sé a palazzo Chigi il compito di proseguire la sua azione, restando il dominus, il punto di riferimento», continua Verderami.

«NON CI DIVIDEREMO». Senza l’unità del partito e senza Berlusconi, spiega il retroscenista del Corriere, sarebbe impossibile per Alfano «tenersi in equilibrio, tra chi continua ad additarlo come un “traditore” e chi gli prospetta la rottura», ipotesi – la rottura– che farebbe il gioco di chi tra gli “alleati” del Pd, mira a isolare le colombe dal centrodestra per trasformarle in una «ennesima formazione dello zero virgola da usare e poi da rottamare». Sono due, perciò, secondo Verderami, i «punti cardinali» scelti dal segretario del Pdl per evitare questi rischi. «Il primo è che “noi non commetteremo l’errore dei partiti della Prima Repubblica. Noi non ci divideremo”. Il secondo è che “o il governo Letta è appoggiato da tutto il Pdl, o perde la sua natura ispiratrice e si trasforma in un governo di sinistra”. Ecco perché ieri la presenza del ministro dell’Interno a fianco di Berlusconi nel momento in cui il Senato muoveva il primo passo verso la decadenza del Cavaliere aveva un forte valore simbolico, più forte del comunicato di solidarietà contro l’atto della Giunta».

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14 commenti

  1. Quello che (forse?) è iniziato da parte di alcuni di dare la fiducia al governo, COSTRINGENDO così a B di dare la fiducia era una cosa che bisognava fare quando si insediò il governo Monti, costretto poi alle dimissioni per una arringa che tenne Alfano. Ma forse allora non aveva ancora quel “quid” che gli viene attribuito ora. Andrà in porto questo progetto nato da questa presa di posizione attuale?
    O forse, con la scusa di non frazionare il partito, sempre il B tenterà ancora una volta di influenzare questa corrente con i suoi traffici e lusinghe?
    Io mi auguro che i vari Lupi, Quagliariello da una parte insieme a Letta e Mauro
    possano inaugurare, indipendentemente dai diversi schieramenti, una nuova stagione e per il bene del Paese.

  2. Marica Livio

    Sono in sintonia con la posizione dei lealisti, e giudico lo strappo degli alfaniani un gesto indegno e vergognoso. Per questo auspico con tutto il cuore che la corrente di Alfano venga allontanata dal partito: è inaffidabile, non può godere di alcuna fiducia da parte dell’elettorato, va espulsa senza se e senza ma. Gli elettori non voteranno più Forza Italia con dentro Alfano, Formigoni, Lupi, Quagliarello, Cicchitto, Giovanardi. Queste persone vanno in ogni modo allontanate. Basta parlare con la gente, tutti dicono “Silvio o non SIlvio i traditori vanno cacciati, altrimenti votiamo Grillo”.

    1. giovanna

      Cara Marica Livio, gente con la tua posizione non può che votare Grillo, è inevitabile.
      ( che bassezza chiamare “traditore” chi la pensa diversamente e si batte per al sua idea lealmente , mica siamo tifosi di calcio, magari un bene più grande del nostro piccolo particolare sarebbe da considerare, ma certo vi ci vedo tutti a battervi per la diffusione delle coppette mestruali e del baratto da Grillo !)

    2. Cisco

      Se uno vota Grillo se non viene allontanato Alfano, si merita di votare Grillo fin da subito. Silvio sarà felice di sapere quanto sono garantisti questi “suoi” elettori.

  3. LWH

    Mi aspettavo più coraggio e più sincerità nell’analisi di quel che è successo nel PDL (forse è presto) anche perchè, non nascondiamocelo, è stato il referente politico più stretto di CL e del mondo cattolico in generale.

    Con molti mal di pancia (Famiglia Cristiana), molti nasi turati (cattolici in genere, CEI negli ultimi due anni), molta indifferenza (“è il meno peggio…”), molti applausi sperticati (area CL) ha sostituito la balena bianca e verso la balena bianca sembra tornare.

    L’articolo sembra invece un copia incolla buonista che va a caccia delle veline meno impietose:

    “hanno convinto Silvio Berlusconi a cambiare idea sulle larghe intese” ( a me sembra che l’abbiano costretto fino a farlo piangere in aula )

    “Alfano non più “primus inter pares” (mi sembrava più un “secundus inter secundis”)

    “… dar vita al più grande ricambio generazionale della storia” ( spacconata tipica di Berlusconi, battuta solo da “il miglior presidente del consiglio della storia”).

    In ogni caso da cattolici su alcune cose si può già iniziare a ragionare:

    Cicchitto sembra volere qualcosa di riformista, ci sono anime “laiche” (Galan e lo stesso Berlusconi su omofobia sono stati tiepidi e unioni civili omosex possibilisti), ci sono anime che vendono l’anima qualsiasi cosa Berlusconi voglia (Santanchè, Mussolini, Biancofiore, Bondi, Verdini e amazzoni varie),

    Formigoni è stato più esplicito nel voler disancorare il PDL dal culto della personalità (ehi, vuole anche primarie….) e ragionare sui valori cattolici, dare una struttura più classica al “partito” (con Sacconi, Rocella e altri…?!!), Lupi in qualche modo la pensa ma è andreottianamente prudente e manda avanti altri (“Alfano deve prendere in mano la situazione….”)

    Insomma, che ne pensate, moriremo DIVERSAMENTE DEMOCRISTIANI?
    Addio bipolarismo? (a me piaceva..)

    Ah: poi ci sono i catto-fascio-duri-puri-noncispezziamo, quelli che “mai con i traditori”. Ma si sa cosa vogliono: Marina Berlusconi.

    1. giovanna-

      Sono sconcertata dall’intervento di Mariano Tului di facebook, dal tono arrogante, dalla sua faciloneria, dalla malagrazia: nemmeno una partita di calcio si dovrebbe commentare con tanta superficialità e stupida partigianeria, figuriamoci la politica.
      E visto che mi sembri un lettore assiduo di questo sito , che evidentemente sfrutti per sfogare la tua idelogia, vedi di darti una regolata coi toni.
      E poi ti consiglio di votare Grillo, che sembra il tuo punto di riferimento molto più del pdl , dato che Berlusconi ha voluto un partito democratico e pluralista, che guarda al bene comune, il contrario proprio di quello cui aspiri tu.

      1. Cisco

        Giovanna, non per prendere le difese di tal Mariano ch non concosco e di cui non consivido un fico secco, ma sostenere che “Berlusconi ha voluto un partito democratico e pluralista, che guarda al bene comune” è sinceramente al di fuori della realtà. Lo vogliono Alfano, Lupi e la loro area di riferimento, che sta faticosamente convincendo Berlusconi…

        1. Francesco

          Concordo in pieno con il tuo intervento,SB democratico,pluralista, e che guarda al bene comune é una barzelletta mal riuscita.
          Ma la ns Giovanna é un po’ comunista e come i vecchi comunisti ha la 3 narice di Guareschiana memoria.

        2. giovanna-

          Voi potete dire quello che vi pare, solo il fatto che sia possibile dibattere è indice di pluralismo, basta un semplice paragone con Grillo per rendersene conto. Se uno non è d’accordo con alcune cose. non vuol dire che non ci sia democrazia. Poi, la democrazia non è vuol dire perfezione, ma che Berlusconi e il suo partito abbiano in gran rispetto la democrazia e vogliano operare per il bene comune mi sembra indiscutibile. Cioè, voglio dire. che al di là dei risultati che si possono discutere, la volontà è quella. E, caro Cisco, sarei veramente curiosa, ma proprio curiosa, di sapere quale sarebbe l’alternativa tua e di tanti cattolici che sputano addosso agli unici che hanno difeso e difendono le istanze dei cattolici ! E le istanze dei cattolici sono istanze per il bene di tutti, ma proprio di tutti.

          1. andrea

            Cara Giovanna, fino all’altro ieri il PDL se non era ai livelli di Beppe Grillo poco ci mancava; con tanto di metodo Boffo per chi insisteva.

            Io credo che siano questi i due grandi errori di Berlusconi: aver ostacolato l’emergere di una nuova classe dirigente (la quale è arrivata al parricidio in aula per affrancarsi dalla tutela di Berlusconi), l’incapacità di mediazione: per strada lo hanno “tradito” (termine improprio ma ci capiamo) Mario Segni, Bossi (94), Casini, Follini, Fini, Monti ha detto no grazie, Alfano, Lupi, Cicchitto, Formigoni….. Sempre colpa degli altri?

            Sulla fiducia a Letta non c’è stato un dibattito interno, ma una durissima contrapposizione interna.

            Berlusconi non ha scelto di dare la fiducia, ci è stato evidentemente costretto perchè non controlla più tutto il partito.

            Le alternative ci sono: UDC, Scelta Civica, PDL a guida Alfano (non è mica un ateo comunista, eh!).

          2. Cisco

            Cara Giovanna, innanzitutto confermo che un partito che non ha mai fatto un congresso e in cui si decidono le sorti di un paese durante le cene a casa del suo presidente non è democratico. Riguardo all’alternativa, è esattamente quella che stanno tentando Alfano e i moderati all’interno del PDL, cioè creare la sezione italiana del partito popolare europeo.

          3. giovanna-

            Ah, va bene, Cisco, ma ovviamente mi riferivo a quali alternative c’erano fino ad oggi !
            Poi, definire un partito non democratico il pdl fa un pò ridere, non perché non si possa migliorare, però non esageriamo. dato anche che ammetti che è possibile all’interno di quel partito lavorare per un’alternativa.

          4. giovanna

            Quello che volevo dire, caro Andrea, nel mio piccolo, anzi nel mio piccolissimo, è che non mi sono sposata né Berlusconi, né il pdl, né Alfano, ma che votare una forza politica implica una visione della vita e finora, rispetto alla mia visione della vita, meglio del pdl non c’è stato nulla .Se il pdl con Alfano sarà meglio, ben venga !
            Francamente le alternative che poni ( a parte pdl a guida Alfano che finora non c’era ) non le ritengo credibili ed efficaci, né in pratica né in teoria.
            Poi scusa, magari un giorno mi spiegherai che differenza c’è tra contrapposizione e dibattito, scommetti che in un partito non democratico non sono possibili entrambi?

          5. francesco

            MEMORIA CORTA E IN MALAFEDE NON FAI RIDERE
            GLI’UNICI PARTITI CHE HA DIFESO LE ISTANZE DEI CATTOLICI è STATA L’UDC E L’UDEUR.(ART 40….)
            SB HA SBANDIERATO LA BANDIERINA CATTOLICA PRIMA DI OGNI ELEZIONI E POI SE NE DIMENTICATO E DI QS TE LO’HO DIMOSTRATO NEI POST DI QLCHE MESE FA.

            SUL CULTO DEL CAPO TI HA RISPOSTO CISCO.
            RICORDO SOLO CHE IL CENTRALISMO DEMOCRATICO ERA DEI COMUNISTI E QUINDI SB è L’ULTIMO DEI COMUNISTI

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