La Russia alle soglie del 2000. La sua disperazione sociale,
i suoi miti messianici e nazionalisti, la sua chiesa ortodossa.
Un paese che guarda all’Europa ma che si sposta sempre più verso l’Asia. Un grande paese e un grande popolo in cerca di una leadership che non strumentalizzi la sua profonda anima religiosa. Dall’epoca zarista ai giorni nostri. Dalla divinizzazione di Lenin e Stalin, alla
delusione del post-comunismo. Dalla tragedia della statalizzazione della chiesa ortodossa al panslavismo che si va affermando dopo
la guerra in Kosovo. La nostalgia del Papato e l’imprevedibile futuro del dopo Eltsin. Uno dei più grandi storici russi viventi racconta
in esclusiva per Tempi un mondo pressoché sconosciuto
e stereotipato in Occidente
