Tremonti si accorda con l’opposizione: approvazione manovra venerdì – Rassegna stampa/1
Ieri dopo un tracollo iniziale, Piazza Affari si è ripresa e ha chiuso in positivo con un +1,18%. “A far girare il vento è il risultato dell’asta dei Bot: 6,75 miliardi offerti e tutti assegnati senza difficoltà anche se il rendimento schizza all’insù, passando dal 2,14% al 3,67%. (…) Il differenziale tra i Btp decennali e i Bund tedeschi di uguale durata scende a 332 e quindi si ferma a 285 punti base. Che certo non sono pochi visto che a inizio anno lo spread viaggiava sui 180 punti base. E visto che supera solo di 30 punti base il differenziale della Spagna che è l’altro paese sotto attacco” (Corriere, p. 6).
A causare il buon andamento della Borsa è stata anche la decisione mostrata dalla politica nel voler approvare la manovra di correzione del bilancio in tempi brevissimi. Ieri il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha incontrato i capigruppo al Senato della maggioranza, dell’opposizione e poi entrambi insieme per trovare un accordo sugli emendamenti da presentare e le modifiche da fare alla manovra. Soddisfatto il ministro, che alla fine degli incontri ha ringraziato l’opposizione per «il senso dello Stato dimostrato». Domani il Senato dovrebbe licenziare la manovra, forse con la fiducia, e l’approvazione alla Camera è prevista entro sabato.
“Ma alla fine sono contenti del risultato ottenuto anche gli esponenti di Pd, terzo polo, Idv che hanno dato la loro massima disponibilità ad abbreviare i tempi della manovra per dare un segnale forte e chiarissimo ai mercati prima della riapertura di lunedì: «L’incontro con Tremonti è andato bene, è possibile che le criticità che abbiamo sollevato possano essere accolte pienamente» ha spiegato Anna Finocchiaro” (Corriere, p. 2).
Nonostante queste parole, alla fine l’opposizione voterà no alla manovra ma aver limitato gli emendamenti da presentare è stato un gesto di responsabilità apprezzato da tutti. Ieri il premier Silvio Berlusconi ha scritto una nota, diramata da Palazzo Chigi, dove si legge che «il governo è stabile e forte, la maggioranza coesa e determinata e le nostre banche sono solide e al riparo dai colpi che grandi istituti bancari esteri hanno dovuto subire. (…) Dobbiamo essere uniti, coesi nell’interesse comune, consapevoli che agli sforzi e ai sacrifici di breve periodo corrisponderanno guadagni permanenti e sicuri».
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