Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Interni

Travaglio sugli specchi. Giuristi e storici smontano la trattativa Stato-mafia

Il penalista Fiandaca, lo storico antimafia Lupo e l'ex magistrato Di Lello criticano le tesi della procura di Palermo. Il giornalista tenta una replica, ma fa autogol

Chiara Rizzo
09/07/2013 - 13:06
Interni
CondividiTwittaChattaInvia

C’è qualcosa che dà molto fastidio a Marco Travaglio negli ultimi giorni, tanto da averlo spinto a difendere con due lunghi editoriali in tre giorni il processo sulla presunta trattativa Stato-mafia. Il “sassolino” nella scarpa di Travaglio si chiama Giovanni Fiandaca, ordinario di diritto penale dell’università di Palermo, che è anche autore di un saggio che ha bocciato il processo sulla trattativa in corso a Palermo, pubblicato sul Foglio.
Fiandaca, che è stato membro laico del Csm (nominato dal centrosinistra) negli anni Novanta e collaboratore dell’ex guardasigilli Oliviero Diliberto per la legislazione antimafia, è stato sempre ritenuto dallo stesso Antonio Ingroia un maestro. Per questo ha una certa rilevanza anche per Travaglio che il penalista, punto per punto, abbia decostruito il modello accusatorio della procura di Palermo. Per Fiandaca la procura «non è finora riuscita a prospettare ipotesi di reato plausibili»: in discussione c’è soprattutto il reato contestato a mafiosi e rappresentanti delle istituzioni, i fatti che sarebbero stati commessi nella presunta trattativa, persino l’esito che l’accordo stato-mafia avrebbe partorito. Il professore annota che l’unica possibile conseguenza di un patto è che fu allentato il regime del 41 bis per 300 mafiosi non di rango nel 1993, e conclude: «La montagna partorì un topolino?».

IL TEOREMA VISTO DA UN PENALISTA. Fiandaca ha esposto ad un pubblico più ampio queste riflessioni lo scorso 1 luglio, in un convegno a Palermo. In particolare, attraverso un’analisi delle carte processuali, la lunga riflessione di Fiandaca ha fatto luce anche sulla cultura che sta dietro l’inchiesta sulla presunta trattativa. Per il professore ci si è mossi nella formulazione delle accuse «pregiudizialmente a partire da un giudizio di grave disapprovazione etica e politica»: e volendo giudicare in chiave penale eventuali scelte che anzitutto restano di carattere politico, «implicitamente diventa la magistratura l’unico organo depositario del potere di stabilire cosa competa, o non competa, al governo e agli organi di polizia. In quest’ottica il principio costituzionale della divisione tra i poteri non trova spazio, e l’unica legalità possibile finisce con l’essere quella ritagliata sul modello di una lotta alla mafia che vede come unica istituzione competente la magistratura».

LE “RAFFINATE” OBIEZIONI DI TRAVAGLIO: A tutto ciò, Travaglio, con ragionamento “fine” ed “equilibrato”, ha inizialmente replicato così: «L’esimio professor Fiandaca, già candidato trombato alle primarie del centrosinistra per il comune (in realtà la provincia, ndr.) di Palermo e autore di uno “squisito” saggio pubblicato sul Foglio col raffinato titolo “Il processo sulla trattativa è una ‘boiata’ pazzesca”. Talmente pazzesca che tutti gli imputati, a suo dire innocenti, sono a giudizio; e il processo, a suo dire inevitabilmente destinato a Roma, rimane a Palermo. Un figurone. Cose che capitano quando si scrivono saggi o articoli prét-à-porter con procedura d’urgenza. Senza avere il tempo o la voglia di leggersi gli atti del processo».
Ma anche Travaglio dev’essersi reso conto che l’attacco di un esponente della sinistra e del diritto penale così tagliente meritava una risposta nel merito. Così il vicedirettore del Fatto ha tentato di darla domenica, ma è riuscito a collezionare uno strafalcione dietro l’altro. Travaglio ad esempio, per dimostrare la bontà indiscussa della tesi dei pm, ha citato erroneamente tra gli imputati l’ex ministro della giustizia Giovanni Conso (che imputato non è). Poi ha voluto citare come esito della trattativa i nomi dei 300 mafiosi che avrebbero ottenuto dei benefici carcerari: ma di questi ha dimenticato di dire che appena 20 erano siciliani e affiliati di Cosa nostra, e oltre tutto erano delle seconde e terze file dell’organizzazione.

LEGGI ANCHE:

L'ingresso dell'ospedale di Alzano Lombardo (Bergamo) epicentro del Covid-19, 27 dicembre 2020 (Ansa)

Inchiesta Covid Bergamo. “Pubblicate, pubblicate, qualcosa resterà”

7 Marzo 2023
Scritte e volantini di matrice anarchica contro il 41bis a favore di Alfredo Cospito e altri anarchici detenuti, sono state trovate nel tunnel pedonale vicino alla stazione ferroviaria di Genova, 1 febbraio 2023 (Ansa)

Vicolo cieco 41 bis

2 Febbraio 2023

STORICI E POLITICI CONTRO LA TRATTATIVA. Travaglio non è riuscito quindi a rispondere alle osservazioni di di Fiandaca sull’impossibilità di perseguire un’ipotesi di reato valida. Ma non ha nemmeno replicato a tutte le altre osservazioni critiche sul processo fatte al convegno di Palermo dell’1 luglio, da due storici e due politici.
Tra gli storici, la critica più interessante è stata mossa da Salvatore Lupo, docente ordinario di Storia contemporanea presso l’Università di Palermo, studioso della mafia in Sicilia. Lupo ha spiegato come nella storia siciliana e italiana, è percorsa da “trattative” tra lo Stato e la mafia, e come la ricostruzione storica dei pm palermitani faccia a “pugni con la realtà”. In particolare, per Lupo «nel processo palermitano si discute della trattativa come una nuova base per il potere mafioso, quando nei fatti gli anni dal ’93 in poi hanno visto una sostanziale sconfitta del fenomeno mafioso. Sembriamo dimenticare che i capi di Cosa Nostra sono stati tutti arrestati, che Cosa Nostra fatica a rinnovare le sue seconda e terze fila e che, non appena si sono formati fenomeni come quelli degli Inzerillo (boss che dagli Usa tornavano a Palermo, ndr.), essi sono stati stroncati e repressi. Il punto è che alla sconfitta della mafia non segue il Bene, non segue il mondo senza conflitti, né un mondo senza malavita organizzata e malaffare, ma non è questo un problema che la procura di Palermo può risolvere. Il concetto che vedo dietro l’inchiesta della trattativa è che la sicurezza dei cittadini italiani non appartiene al ministro degli Interni, mentre in un sistema liberaldemocratico la sicurezza spetta proprio a quel ministero e non alla magistratura».
Altre critiche durissime sono state espresse da Giuseppe Di Lello, magistrato ed ex senatore di Rifondazione Comunista: «Bisognerebbe dire che sotto il governo Berlusconi il 41 bis fu addirittura saldato, ma su questo la memoria dei pm glissa un po’. La procura invece arriva all’ipotesi di un patto criminale di coesistenza tra la nuova classe dirigente della seconda repubblica e la mafia. Posso dire che se fossi imputato sarei terrorizzato dal dovermi difendere da un’accusa storica, non di carattere penale».

Tags: antimafiaantonio ingroiaGiovanni Fiandacamafiamarco travaglioprocura di Palermotrattativa Stato-Mafia
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

L'ingresso dell'ospedale di Alzano Lombardo (Bergamo) epicentro del Covid-19, 27 dicembre 2020 (Ansa)

Inchiesta Covid Bergamo. “Pubblicate, pubblicate, qualcosa resterà”

7 Marzo 2023
Scritte e volantini di matrice anarchica contro il 41bis a favore di Alfredo Cospito e altri anarchici detenuti, sono state trovate nel tunnel pedonale vicino alla stazione ferroviaria di Genova, 1 febbraio 2023 (Ansa)

Vicolo cieco 41 bis

2 Febbraio 2023
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, 26 ottobre 2022 (Ansa)

Per non soffocare nelle polemiche di giornata, il centrodestra avvii una fase costituente

19 Gennaio 2023
Messina Denaro

L’arresto di Messina Denaro non placa i fissati del «c’è sotto qualcosa»

18 Gennaio 2023
Il boss mafioso Matteo Messina Denaro in un fermo immagine dopo l'arresto dai carabinieri del Ros, dopo 30 anni di latitanza, Palermo, 16 gennaio 2023 (Ansa)

L’arresto di Matteo Messina Denaro segna la fine dell’antimafia delle chiacchiere

17 Gennaio 2023
Carlo Nordio carcere ostativo

Carcere ostativo. «In Italia non c’è la pena di morte, ma la morte per pena»

2 Novembre 2022

Video

Caorle 2023
Video

Chiamare le cose con il loro nome. Tutti a Caorle a giugno

Redazione
6 Marzo 2023

Altri video

Lettere al direttore

Un fermo immagine tratto dalla trasmissione Rai mostra Lucia Annunziata e Eugenia Roccella durante Mezz'Ora in Più su Rai3, 19 marzo 2023 (Ansa)

Utero in affitto. La fiera dei corpi e dei sentimenti è più volgare di una parolaccia

Emanuele Boffi
21 Marzo 2023

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Non esiste un’Unione Europea unita contro un’Italia isolata
    Lodovico Festa
  • Memoria popolare
    Memoria popolare
    Arringa cristiana e popolare per il «diritto dei turchi a restare turchi»
    A cura di Fondazione Europa Civiltà
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Ribadiamo: l’inchiesta di Bergamo sulla pandemia ha solo «valore catartico»
    Emanuele Boffi
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Caso Cospito. Ritorneranno gli anni di piombo?
    Rodolfo Casadei
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    La vita «ordinaria, tragica e bella» di Elena Bonner
    Angelo Bonaguro

Foto

Foto

Cura: quale integrazione tra territorio e domicilio?

22 Marzo 2023
Foto

“Bisogna pur aver fiducia di qualcuno”. Il concorso dei Nonni 2.0

13 Marzo 2023
Foto

Cosa c’è di allegro in questo maledetto paese?

10 Febbraio 2023
8/2/2014 Milano Giornata Banco Farmaceutico
punto raccolta farmaci presso Farmacia Foglia C.so di Porta Romana 56
Iconphotos/Paolo Bonfanti
Foto

Inizia oggi la Giornata di raccolta del farmaco: ecco come e perché aderire

7 Febbraio 2023
Benedetto Antelami, Deposizione dalla croce, Duomo di Parma
Foto

Davanti alla Deposizione di Antelami. Quello che non avevo mai “visto”

3 Febbraio 2023

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2022: euro 211.883,40. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Società
    • Obiettivi di sviluppo sostenibile
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist