Il terzo gala del Cav di Milano: «L’aborto è una tragedia comune, aiutiamo le donne»
La relazione annuale del ministero della Salute sull’interruzione di gravidanza ha segnalato che gli aborti sono calati del 5 per cento l’anno scorso, scendendo sotto i 100 mila. Il tasso di abortività, però, è aumentato in proporzione al calo delle nascite, senza considerare la percentuale di vite interrotte con l’uso crescente delle pillole abortive. Ecco perché c’è sempre più bisogno di chi aiuta le donne a capire che la vita è un dono e l’aborto una rovina. Non solo per il figlio in grembo, ma per la madre stessa.
GALA DI BENEFICENZA. Il Cav interno alla clinica Mangiagalli di Milano, storicamente diretto da Paola Bonzi, ha deciso di non arrendersi alla crisi e di indire il 21 novembre, per il terzo anno di fila, un gala di beneficenza, «che quest’anno riserva una sorpresa: oltre a domandare aiuto ai cittadini lo chiederemo alle istituzioni tramite un manifesto».
«TRAGEDIA COMUNE». Paola Bonzi spiega a tempi.it che gli aborti in realtà continuano a crescere, nonostante le apparenze, perché all’aborto legale, permesso dalla legge 194, si accompagna «il disinteresse delle istituzioni che si distanziano sempre di più dal problema». I fattori culturale, politico ed economico insieme pongono sempre più ostacoli alla nascita dei bambini. Ecco perché il Cav, che in 31 anni di storia ha salvato quasi 18 mila vite, non ha intenzione di chiudere, ma di tornare a domandare aiuto ai milanesi: «Quando manca lo Stato è quanto mai fondamentale la solidarietà di chi capisce che l’aborto è una tragedia comune».
[pubblicita_articolo allineam=”destra”]SERVONO AIUTI. Il Cav ha quindi deciso di organizzare per la terza volta un gala di beneficenza per ospitare quanti non si rassegnano all’olocausto silenzioso che ha ucciso oltre 6 milioni di bambini solo in Italia. «Abbiamo sostenuto migliaia di donne, ma da giugno non riusciamo più a offrire loro aiuti economici, necessari a chi si rivolge a noi, in prevalenza donne povere, sole o straniere». La situazione, in effetti, è peggiorata da quando Regione Lombardia ha deciso di introdurre una serie di parametri «molto rigidi che rendono difficilissimo l’accesso ai sussidi: si va dalla richiesta dell’Isee, per cui si deve attendere troppo tempo, fino all’obbligo di residenza a Milano».
IL GALA. Durante la serata sarà presentato il manifesto in cui si chiede alle istituzioni una dote per aiutare davvero i bambini a nascere. Quest’anno l’evento si terrà sabato 21 novembre, alle 20.30, presso l’UniCredit Pavilion in Piazza Gae Aulenti. «Il locale ci è stato concesso gratuitamente. All’interno sarà poi allestita una mostra di sculture realizzate da Marco Nereo Rotelli, in esclusiva per il Cav». Si potrà inoltre scegliere fra due tipi di cena, mentre si esibirà il duo jazz di Davide Ferro e Sonia Caputo. «Negli anni passati la partecipazione numerosa al gala ha permesso a molte mamme di essere aiutate. Per ora le iscrizioni sono calate ma speriamo che i numeri crescano perché, ripeto, quella dell’aborto è una piaga che affligge tutta la società».
Foto Ansa
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5 commenti
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Io credo che se è vero che ci sono soldini in più nella cassa comune della Chiesa cattolica, questi dovrebbero essere prontamente -ora, adesso- TUTTI devoluti a coloro che danno la vita per aiutare altre vite a VEDERE LA LUCE, e a salvare le mamme da dolori incancellabili (anche se vogliono farci credere il contrario, ne abbiamo fin troppe di testimonianze di donne pentite e di psicologhe!).
Due piccioni con una fava -detto alla spicciola; salvi bimbo e la madre – con annessi e connessi, ed una vita unica ed irripetibile che potrà rispondere all’appello :”Presente!”.
Non solo i soldi di carta, ma anche gli spicciolini, quelli che in tanti odiano che girano per il portafoglio da uno, due, cinque cents…Poi, se anche lo Stato fosse non dico di cuore ma INTELLIGENTE, si prodigherebbe per la lievitazione del C.A.V., mal digeriti da tante persone…
Capito??
Anzi, mi correggo: se ci sono soldi -non in più- ma se ci sono disponibili ora, SUBITO IN PRIMIS e, se avanzano, per tutto il resto..Perchè la causa prima e la più grande opera di carità è la DIFESA DELLA VITA!!
Soldi anche li?!? E chi se ne frega!!, dove sennò?
Sì, certo, “nudo, malato, prigioniero”…ma se prima non lo si aiuta a nascere, come si potrà mai?
Sbaglio?
Il tasso di abortitività è ovviamente destinato a scendere con molta difficoltà perché non misura il numero di aborti sul totale delle donne gravide entro i sei mesi, ma il numero di aborti rispetto al totale dei nati vivi e per questo risente del calo demografico che in realtà dovrebbe (al netto di impedimenti economici o di altra natura) rispecchiare l’effettiva volontá delle donne di mettere al mondo figli. In altre parole significa che la contraccezione funziona nel limitare gli aborti (questo si, obiettivo della 194) anche se non significa necessariamente aumentare la natalità. Altra cosa è dire che le donne dovrebbero essere per forza mamme e questo oltre che non essere un obiettivo della legge 194, è anche una violenza bella e buona nei confronti delle donne. Se si vuole aumentare la natalità bisognerebbe motivare di più la genitorialità, non forzare la mano
Cara “xyzwk”, bastaaaaaaa
Ma io dico, vedi come è importante avere una mamma affettuosa, che ti vuole bene, che non si vanta di aver abortito tuo fratello ( te lo ricordi, l’hai raccontato col nick “giovanni cattivo”, non so se sia vero, ma solo il fatto che hai avuto il coraggio di scriverlo, la dice lunga ), che non ti considera alla stregua di una suola di scarpe ( questo l’hai scritto con il nick “lena”, insieme ad altre robe difficili anche da immaginare ) , vedi come è importante la figura materna ?
Che poi, magari la tua mamma era affettuosissima ( onestamente, da quel che hai raccontato in questi anni, non sembrerebbe ), ma la tua patologia ti penalizza comunque.
Sei proprio una poveraccia, “xyzwk” : ti compiango altamente.
“motivare di più la genitorialità “…ma lo vedi come è arida, fredda, glaciale, questa espressione ?
macché vor dì ???
stiamo parlando di mamme che non vogliono uccidere un figlio in carne e ossa, di bambini che vorrebbero scampare al destino di essere avvelenati o dilaniati , di gente che cerca di aiutare mamme e figli, di una tragedia e una piaga sconvolgente come quella dell’aborto !
vergognati.
Tanto ti scivola tutto addosso, posso anche esagerare, ma in effetti mi sono contenuta.
Sai, magari tu credi, nella tua patologia, di scrivere delle robette più o meno neutre, ma quando ti leggiamo, sappiamo che sei la stessa persona che ha scritto cose terribile nei confronti dei bambini e delle mamma, non possiamo più scindere, neanche volendo, i tuoi cento nick multipli.
Ora ti firmi “xyzwk”, ma noi leggiamo la poveraccia “filomena”, l’atroce “triestina”, la criminale “lena”, l’agghiacciante “diamante “, per non parlare dello psicopatico “shiva”.
Non puoi evitarlo in nessun modo, per quanto ti camuffi, la robaccia è quella.