Caso Wimbledon-russi. Non si può tirare lo sport per i pantaloncini
Quelli che applaudivano i pugni chiusi di Tommie Smith e John Carlos, ora cacciano i distinguo sulle sanzioni sportive a Mosca. Eh no, non funziona così
Quelli che applaudivano i pugni chiusi di Tommie Smith e John Carlos, ora cacciano i distinguo sulle sanzioni sportive a Mosca. Eh no, non funziona così
Quella del più famoso torneo di tennis al mondo è una decisione non sportiva ma politica che non frena Putin, è figlia del clima istituzionale russofobico e crea un precedente pericoloso
Il tennista serbo ha sbagliato, ma l'Australia lo ha cacciato per le sue idee e il cattivo esempio che dava. Chi esulta perché "la legge è uguale per tutti" ha capito il principio passato con questa sentenza?
Il tennista serbo non è vaccinato, ha violato l'isolamento da positivo e ha mentito sui documenti di viaggio. Ma dire che è un pericolo per la salute degli australiani non è serio
Il caso del tennista serbo, ora in un hotel per rifugiati dopo il no del governo al suo visto, è diventato un caso politico in cui nessuno è esente da colpe. Quando lo sport finisce nelle mani della burocrazia, l’esito è la farsa (vero Serie A?)
I soloni di casa nostra insorgono contro il campione serbo, al momento bloccato in aeroporto per un problema di visti, che potrà giocare agli Australian Open senza vaccino (pare) grazie a un'esenzione medica. Ma lo «scandalo» è tutto fuorché «ingiustificabile»
La star del tennis cinese, sparita dopo aver accusato di abusi sessuali un alto papavero del regime, rilascia un'intervista e ritratta tutto. Le sue parole, poco credibili, dimostrano che Pechino non vuole mollare la presa
Politica, economia e finanza prendano esempio dalla WTA che ha sospeso i tornei in Cina per liberare la tennista che ha denunciato le violenze di un funzionario del Partito comunista
La star del tennis cinese è scomparsa dopo aver accusato uno dei membri più importanti del Partito comunista di stupro. Chi la esalta come eroina del #MeToo cinese, non ha capito nulla del Dragone
Trattato come un anonimo intruso nello storytelling emozionale sulla caccia al Grande Slam di Djokovic, il tennista russo ha demolito il serbo salvandoci da quintali di retorica
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