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Lode a Sinner, che sfugge alla retorica mediatica sportiva

Di Piero Vietti
30 Gennaio 2024
Il tennista altoatesino campione in Australia smonta gli stereotipi con risposte semplici, non piange, non fa della sconfitta un orgoglio e soprattutto non vuole andare ospite al Festival di Sanremo. Evviva
Jannik Sinner
Jannik Sinner scherza con un raccattapalle durante lo shooting fotografico con il trofeo degli Australian Open ai Royal Botanic Gardens Victoria a Melbourne (foto Ansa)

Ospite a Sanremo? «Non lo so, non ne ho idea. Conoscendomi, non ci vado… Ballare, cantare, non sono cose che fanno per me». Lunga vita a Jannik Sinner, e se poi riuscirà davvero a resistere alle pressioni di agenti, sponsor e Rai e non andare ospite al Festival, sia a lui gloria eterna.

In questi giorni in cui i sessanta milioni di commissari tecnici italiani si sono di colpo trasformati in esperti di tie break e servizio in slice, raccontano di quando da bambini giocavano sulla terra rossa e giurano che già nel 2018 avevano profetizzato una carriera da campione al tennista altoatesino, Sinner sta mandando in confusione la narrazione mediatica standard dello sportivo di successo. E lo fa fondamentalmente fregandosene di tutto, smontando gli stereotipi con le sue risposte semplici e gelando gli entusiasmi dei tifosi da bagno nella Fontana di Trevi con una freddezza impensabile mentre alza la coppa a Melbourne.

Melbour...

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