Recep Tayyip Erdogan
Ieri una delegazione di rappresentanti della Chiesa cattolica, guidata dal presidente della Commissione episcopale turca, l'arcivescovo Ruggero Franceschini, ha chiesto al Parlamento che la Chiesa possa essere riconosciuta persona giuridica, «cosa che non può essere negata a un'istituzione viva e operante nella società come la Chiesa».

Il fossato fra sunniti e sciiti continua ad allargarsi, come dimostrano i ripetuti, sanguinosi reciproci attentati. Intanto la Turchia appare sempre più risucchiata nel ruolo di grande protettore degli arabi sunniti di ideologia islamista, vittime di persecuzioni da parte di governi sciiti o quasi sciiti (gli alawiti di Siria) amici dell'Iran

Il giornalista ed eurodeputato Magdi Cristiano Allam interviene a Radio Tempi e commenta l'assalto da parte di centinaia di egiziani all'ambasciata israeliana: «Il riconoscimento del diritto di Israele all’esistenza come Stato del popolo ebraico è la questione cruciale su cui noi possiamo con grande certezza verificare l’affidabilità dei nostri interlocutori»

Il premier turco Recep Tayyip Erdogan e il suo partito Akp hanno vinto di nuovo le elezioni, conquistando 326 seggi su 550. Ma il premier non ottiene la maggioranza dei due terzi, necessaria per modificare in Parlamento la Costituzione, né quella di 330 seggi, che serve per richiedere il referendum confermativo alle modifiche

Dopo Clinton, Chirac e Berlusconi, l'Economist attacca il premier uscente turco Recep Tayyip Erdogan, che i sondaggi per le elezioni politiche del 12 giugno danno con il suo Akp tra il 40 e il 45%. Ma dopo gli attacchi ricevuti dal settimanale il suo gradimento è aumentato e ora rischia di ottenere i tre quarti dei seggi in Parlamento per cambiare la Costituzione senza referendum
