Se mai mi capitasse di avere una sbandata – chessò - per quel pezzo di marcantonio che insegna pilates tutti i giovedì, potrò invocare un’attenuante a prova di scienza. È predisposizione.
Riportiamo la riflessione del grande filosofo cattolico pubblicata da First Things. La Chiesa resterà il sale della terra o cederà alle logiche di un mondo in cui il matrimonio vale "finché l'amore non finisce"?
Le ipotesi sono due: o il matrimonio è un fiacco compromesso di soddisfazione, o è il mezzo per raggiungere il proprio compimento e quindi la maggior felicità possibile.
Al Festival di Cannes lo hanno celebrato come un inno all’omosessualità. Al contrario, l'opera di Kechiche insegna che la felicità non coincide affatto con l’appagamento delle proprie pulsioni. Neanche quando le chiamiamo “amore”