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Consensi a picco, elettorato confuso, magistratura alle calcagna. Che cosa può e deve fare Silvio Berlusconi per cavalcare le difficoltà anziché subirle? Interviste ai sondaggisti Antonio Noto, Nicola Piepoli, Alessandro Amadori. Suggerimenti per qualche inaudita mossa a sorpresa. Ripubblichiamo l'articolo uscito su Tempi n. 39/2011

Il governatore lombardo continua a spingere affinché il partito si rinnovi e faccia congressi veri. E sulla stabilità della maggioranza in Parlamento dice: «Sarà la prova dei numeri a stabilire cosa accadrà: se questo Governo non dovesse avere i numeri per varare i provvedimenti, l'unica strada da percorrere sarebbero le elezioni».

Il ministro dell'Interno Roberto Maroni ospite di Che tempo che fa, di Fabio Fazio, ribadisce la linea della Lega. Se non ci sono i numeri, via libera al voto: «Non siamo disponibili a maggioranze diverse da quelle uscite dalle urne. Le alleanze si fanno prima, altrimenti sarebbe stravolgere le regole. Se il governo cade si va a votare»

A Gli spari sopra, su Radio Tempi, Mario Prignano ha provato a chiarire il difficile momento in cui versa la politica italiana. Per la firma del Tg1 le sorti del governo si decideranno all'indomani del voto sulla legge di stabilità: «che passerà alla Camera a fine novembre. Berlusconi ha già annunciato che porrà la fiducia ma tra i deputati i numeri sono risicatissimi»

Nella lettera di intenti del governo, anche proposte sulla flessibilità in uscita. I sindacati fanno muro. Giuseppe Bortolussi, segretario Cgia di Mestre, commenta a Tempi.it: «Il sindacalista ci prova ma noi dobbiamo dirgli no. La flessibilità in uscita ci vuole, sennò penalizziamo i giovani. Però solo se prevediamo anche ammortizzatori adeguati, altrimenti è inaccettabile»

I leader dell'Unione europea apprezzano il contenuto della lettera portata da Silvio Berlusconi a Bruxelles: licenziamenti, pensioni, dismissioni del patrimonio pubblico le misure che il governo intende prendere per favorire la ripresa. Il presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy: «Impressione molto buona»

Berlusconi chiede alle opposizioni di «confrontarsi sul merito dei provvedimenti». Ferrara: "Le varie sinistre un giorno deridono il governo perché non avrebbe la fiducia dell'Ue, il giorno dopo insorgono contro il programma di riforme per lo sviluppo concordato in sede europea. Insorgere è facile, prepararsi al governo è difficile"
