«Ci stiamo occupando di turismo, di attività commerciali, non ci stiamo occupando di dove la gente va a scopare. Non è un problema mio, vada dove gli pare»
Assurda iniziativa dell’associazione dopo la mozione approvata in consiglio regionale. E ancor più assurde le lamentele per l’app “Milano Gay Life” del Comune, che non segnala locali per scambisti: «Questa è censura»
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